L’xtraWinexperience ci porta alla scoperta dei vini di Pompei.
Quando si legge Pompei si pensa Vesuvio e l’eruzione nefasta che si studia nei libri di storia. L’xtraWinexperience vi parla invece di una Pompei del periodo Romano, produttrice di vini ottimi proprio grazie al Vesuvio!
Nel 79 DC, quel Vesuvio, purtroppo, eruppe, causando danni ancora oggi visibili ai turisti che visitano la Pompei dell’età Romana
Tra ruderi, gessi di persone che non riuscirono a scappare e affreschi emerge però una storia conosciuta a pochi. Infatti, Pompei era una delle prime e piu’ importanti cittadine produttrici di vino nel periodo dell’Impero Romano.
Il nesso tra Pompei ed il vino è’ particolarmente forte perché Pompei era un centro di produzione e commercio del vino importante. Insomma, la Toscana dell’epoca!
Economia e vino a Pompei
In questo articolo andremo quindi a scoprire questa parte di storia della città di Pompei che troviamo interessante ed affascinante.
Ricercatori di testi antichi troveranno molti riferimenti alla Campania, dove troviamo la città di Pompei.
Plinio il Vecchio, parlando della Campania, ne descrisse le bellissime “colline di vitigni e vini nobili” . Come abbiamo scoperto nelle puntate precedenti xtraWinexperience la Campania era considerata il giardino dei Romani. I greci, che avevano raggiunto le coste Campane molto prima dei Romani la chiamavano invece Oenotria, la terra dei vini. In questo contesto, Pompei emerse come una delle città produttrici di vino.
Infatti, fu proprio a Pompei che vini ottimi iniziarono ad essere prodotti. La centralità della città nella produzione del vino era prettamente legata al terroir, ovvero, il terreno lavico del Vesuvio. Ma la città era anche conosciuta per essere un centro di commercio di vini provenienti da altre parti della Campania e dalla Grecia.
Sfortunatamente il destino di Pompei non era quello di emergere. La cittadina cadde vittima dell’eruzione del Vesuvio, soffrendo quindi perdite terribili, visibili ancora oggi. Proprio quelle terre vulcaniche che l’avevano resa cosi fertile e piena di vita ne decretarono la rovina. Un rischio molto simile alle aree vitivinicole che fioriscono all’ombra dell’Etna.
Tornando a Pompei, un altro fatto davvero interessante è che ricerche archeologiche hanno confermato l’esistenza di enoteche. I produttori, infatti, avevano anche dei punti di vendita e ristoro. Inoltre, molte delle taverne locali creavano I loro vintage. Insomma, economia vitivinicola a 360° 1.0 a tutti gli effetti!