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Come riconoscere un buon vino

Come riconoscere un buon vino? Questa è una domanda che spesso ci passa per la mente e pensiamo che occorre essere dei veri esperti per scegliere. Tuttavia, bastano poche informazioni e un po’ d’esercizio.

Oltre alle nozioni e all’esperienza tutto quello che serve è usare i vostri sensi: preparate occhi, naso e palato.

Come riconoscere un buon vino

Primo passo: leggere l’etichetta

So che sembra banale, ma non lo è. L’etichetta del vino è una vera e propria carta di identità di un vino. Saper leggere correttamente l’etichetta di un vino significa avere informazioni dettagliate:

  • denominazione: tre sono quelle principali (IGT, DOC, DOCG). Si parte dall’IGT e si arriva alla DOCG. Per ottenere queste certificazioni i vini devono sottostare a regole, con parametri sempre più stringenti, che assicurano la qualità.
  • la denominazione è accompagnata da descrizioni (riserva, classico, millesimato, superiore)
  • processo di vinificazione
  • maturazione del vino e tecniche di affinamento
  • colore, odore, sapore del vino
  • zona di produzione
  • allergeni: è obbligatorio riportare la presenza di allergeni e solfiti

Se volete conoscere quali sono i termini più utilizzati nel mondo del vino potete leggere ABC del vino: le basi per la lettura di un’etichetta di vino.

Secondo passo: la degustazione

Per capire se il vino è buono occorre aprire la bottiglia e procedere alla degustazione.

Se volete conoscere tutto quello che si deve fare per aprire una bottiglia di vino potete leggere l’articolo: Come aprire una bottiglia di vino.

come riconoscere un buon vino degustazione

Nella degustazione entrano in gioco i nostri sensi.

Vista

Un buon vino ha un colore uniforme e non è torbido. La presenza di sedimenti non compromette la qualità del vino. Il colore non deve essere marroncino, tranne se si tratta di un vino molto vecchio.

I vini rossi hanno riflessi rosacei, mentre i vini bianchi hanno riflessi verdi.

Se il vino presenta si presenta di una tonalità scarica di rosso oppure di un bianco tendente al giallastro, allora significa che il vino che state per degustare è un vino maturo.

Olfatto

Avvicinate il bicchiere al naso e percepite l’intensità del profumo.

Se il vino sa di tappo oppure odora di zolfo significa che il suo sapore è compromesso.

Roteare il vino nel calice

Dopo aver respirato il profumo del vino, versate il vino in un calice e fatelo roteare. La rotazione nel calice consente di sprigionare il suo bouquet con l’arieggiamento.

La rotazione permette alle molecole del vino di aggrapparsi al vetro del bicchiere, formando degli “archetti” chiamati lacrime. Le lacrime forniscono informazioni sulla consistenza del vino.

Se le lacrime scorrono veloci e la lacrime risultano distanti, allora significa che si tratta di un vino giovane o di bassa gradazione alcolica e di struttura leggera.

Se, invece, le lacrime scorrono lentamente e le lacrime sono fitte, allora il vino avrà un’alta gradazione alcolica e sarà di grande struttura.

Palato

I vini giovani hanno aromi leggeri e semplici, mentre i vini maturi hanno aromi complessi che vanno dal floreale allo speziato.

Il vino è semplice se ha una persistenza limitata ad un paio di secondi. Se lascia, invece, un’impronta per circa 15 secondi si parla di vino importante.

Terzo passo: l’abbinamento

Come riconoscere un buon vino abbinamenti

Ogni piatto ha il suo suo vino. Anche un buon vino perde le sue caratteristiche organolettiche se l’abbinamento è errato.

In generale il vino rosso si abbina a piatti a base di carne, il vino bianco si abbina alle verdure e/o piatti a base di pesce, i vini dolci/passiti per il dessert.

Il formaggio è estremamente versatile e può essere abbinato sia a vini rossi, bianchi, rosati o spumanti.

Approfondimenti: Bottiglie di vino come conservarle?, Champagne quando scade e come si conserva?, Come togliere le macchie di vino

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