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La Viticoltura in Veneto: guida ai 5 vini Veneti imperdibili

Il Veneto è famoso per l’Arena di Verona, il Carnevale di Venezia, i vetri colorati di Murano, i merletti di Burano, le bellissime ville palladiane e le Dolomiti.

Il Veneto, oltre ad essere una terra ricchissima di storia e tradizioni culinarie, è famoso anche per la sua cultura e produzione vinicola, tanto da poter tenere testa ad altre regioni vinicole come la Toscana o il Piemonte.

Il suo territorio si estende per 18.407 kmq, occupati per il 56,4% da pianura, da 29,1% da montagna e 14,5% da collina e presenta un clima temperato subcontinentale, con inverni freddi ed estati calde ed afose, ma con l’azione mitigatrice del Mare Adriatico e la protezione delle Alpi dai venti del nord. Le zone più settentrionali e la fascia pedemontana a ridosso dei rilievi, presentano, invece, un clima fresco con abbondanti precipitazioni.

Con una superficie vitata di quasi 78.200 ettari, nel 2013 il Veneto si pone al primo posto della produzione nazionale con circa 8.989.000 ettolitri di vino, il 52,7% DOP e il 40,7% IGP, rappresentato per il 70% da vini bianchi. Quattro DOC venete sono tra le prime dieci per produzione: Prosecco, Valpolicella Conegliano, Valdobbiadene e Soave.

Da ricordare che il Veneto è la regione vitivinicola più estesa e produttiva del paese, nella quale si possono distinguere alcune macrozone principali: il Veronese, che si mette in luce con i vini di Bardolino, Valpolicella e Soave, il Vicentino con i vini di Gambellara e i Colli Berici, il Padovano con i Colli Euganei, la zona di Venezia con il Lison, il Trevigiano con i vini del Piave e le numerose versioni di Prosecco.

Una nota riguardo i vitigni della regione: il Cabernet sauvignon ed il Cabernet franc, assieme al merlot, pinot nero, carmenère e malbec sono le varietà su cui si è puntato per il rinnovamento del vigneto dopo la devastazione fillosserica. I Cabernet sono vitigni a bacca nera e vengono vinificati in purezza e danno vini morbidi, fruttati e vegetali, da bere in gioventù ma che acquistano struttura e complessità nelle versioni Riserva, specialmente dopo la permanenza in legno. I migliori risultati si ottengono dal classico taglio bordolese oppure con il metodo veneto dell’appassimento parziale.

Questa piccola e modesta guida vi aiuterà ad orientarvi nella scelta tra i migliori ed ottimi vini, rossi e bianchi, acquistabili ovunque voi siate anche attraverso il nostro sito Xtrawine.

Amarone

Una storia strana, quella dell’Amarone della Valpolicella, perché che sia nato per caso dal dolce Recioto, quando, in alcune botti dimenticate nell’angolo di una cantina, il cui processo fermentativo si concluse completamente, dando un vino secco, quindi amaro e di grande struttura. La prima etichetta di Amarone risale solo al 1950 e da allora si è trasformato, anno dopo anno, da sottoprodotto del Recioto nell’attuale grande vino.

Dopo un riposo di almeno 2 anni in fusti di rovere o in barrique, si ottiene un vino straordinario, dal colore rosso rubino profondo con riflessi granato secondo l’evoluzione. Ampio e intenso, il bouquet libera sentori di viole, rose ed altri fiori rossi appassiti, composta di more e prugne, ciliegia sotto spirito e mandorla, noce e nocciola. Vellutato e carnoso, con un’elegante trama tannica, ben equilibrato in freschezza e sapidità, sorprende con una persistenza aromatica che ripropone le note di marasca e spezie dolci. Un vino straordinario con il brasato, con il filetto al tartufo o con i formaggi stagionati come il monte veronese d’allevo DOP.

La nostra proposta: Tommasi Amarone della Valpolicella Classico 2013

Prosecco

Un vitigno vigoroso, la glera, che con piccole quantità di perera, bianchetta e verdiso sa disegnare il profilo sensoriale delle varie tipologia di Prosecco. La versione più prodotta è lo Spumante, l’unico riconosciuto Conegliano Valdobbiane-Prosecco Superiore DOCG. L’Extra Dry, la versione classica dello Spumante, esalta gli aromi varietali di pera mela ed agrumi, fiori bianchi e glicine, a volte pesca e albicocca, con un assaggio fresco e delicatamente morbido, mentre il Brut, il più moderno e di grande successo internazionale, libera note più aggrumate e vegetali, con un piacevole ricordo di crosta di pane.

Grazie alla zonazione e a studi approfonditi sull’interazione tra vigne e territorio, è stata introdotta nel disciplinare della DOCG la menzione Le Rive, cioè le vigne più scoscese che esaltano le differenze e le sfumature del vino.

La nostra proposta: Ruggeri Prosecco Giustino B Extra Dry 2017

Valpolicella

Dove le calde brezze del Lago di Garda incontrano l’aria fresca dei Monti Lessini, si trova uno dei territori a più alta vocazione vinicola del Veneto per la produzione di grandi vini rossi: la Valpolicella. Definita “valle dalle molte cantine” dai Romani o “splendida contea” dalla nobiltà veneta, presenta un clima mite che favorisce lo sviluppo di varietà autoctone come corvina, corvinone, rondinella e in misura minore molinara, forselina, negrara, oseleta e saorin, alleate con la tradizionale pergola veronese, che qui danno vini prestigiosi come l’Amarone ed il Recioto, ma anche il Valpolicella Superiore e il Valpolicella Ripasso.

Il Valpolicella è da bere giovane, con un profumo vinoso e fragrante di marasche e fiori rossi, fresco, piacevolmente tannico e appena amarognolo, mentre il Valpolicella Superiore è più caldo e morbido, meno fresco e con profumi che richiamano il passaggio in legno. Più strutturato e morbido è il Vapolicella Ripasso, ottenuto con la tradizionale macerazione di 15-20 giorni delle vinacce fermentate dell’Amarone o del Recioto nel vino Valpolicella, che lo arricchisce soprattutto in polifenoli.

La nostra proposta: Allegrini Corte Giara Ripasso 2016

Soave

Il Soave Classico DOC è un vino ottenuto nella fascia collinare dei comuni di Soave e di Monteforte d’Alpone, dove la coltivazione della vite si estende su oltre 1800 ettari dei circa 2000 del territorio comunale. Delicato nei profumi di biancospino, mela limoncella ed erbe mediterranee, fresco e sapido, si abbina bene con il lucioperca con salsa di barbabietole. Un vino più strutturato e di buona capacità evolutiva è il Soave Superiore DOCG il cui profumo è segnato da una netta impronta minerale, con note di ginestra e frutta tropicale, l’assaggio è strutturato e con un lungo finale ammandorlato. Questo vino è perfetto con coniglio alle erbe o rotolini di salmone con caviale. C’è, poi, il Recioto di Soave, primo vino veneto ad ottenere nel 1998 la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, ottenuto da grappoli posti ad appassire sui graticci oppure picai, appesi a fili, per favorire lo sviluppo della Botrys cinerea e ottenere un vino dorato, concentrato e con un bouquet ricco di sentori di frutta disidrata, miele e fiori di arancio, dolce, vellutato e con un inconfondibile finale di mandorla. Ottimo con plum cake di frutta secca.

La nostra proposta: Tamellini Soave Classico Le Bine de Costiola 2015

Durello

Il Durello o durella è un vitigno antico riconducibile alla durasena, già citata alla fine del 1200, prende il nome, probabilmente, dalla buccia coriacea dei suoi acini, anche ricca in tannini. Dotato di buona vigoria e capacità di adattamento a terreni di origine vulcanica, è diffuso soprattutto nei Monti Lessini, in provincia di Vicenza e Verona.

Grazie all’ottimo corredo in acidità, è impiegato per la produzione di spumanti metodo Classico e Martinotti, ai quali regala richiami di gesso e iodio tipici del terroir, oltre a note di sambuco, biancospino ed erbe selvatiche.

La nostra proposta: Cantina di Soave Settecento 33 Lessini Durello Metodo Classico Riserva Brut

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