Xtrawine vi propone un classico dolce che le nostre nonne ci preparavano quando eravamo piccoli, solo che questa è una versione più sfiziosa e ricca.
Ingredienti:
- 60 g uvetta
- 5 uova medie
- 160 g burro a temperatura
- 160 g zucchero semolato
- 1 scorza di arancia grattugiata
- 160 g farina 00
- 1 bustina di lievito per dolci
- 40 g arancia candita
- 40 g latte intero
Procedimento:
- Mettete in ammollo l’uvetta in acqua tiepida per circa 10 minuti.
- Preriscaldare il forno a 200 °C.
- Separate i tuorli dagli albumi.
- In una terrina setacciate la farina con il lievito per dolci.
- Con le fruste montate il burro, aggiungete la scorza d’arancia grattugiata, e 80 g di zucchero. Dopo circa 7 minuti il composto diventerà spumoso, quindi aggiungete uno alla volta i tuorli.
- Aggiungete un po’ alla volta la farina ed il lievito setacciati precedentemente.
- Scolate l’uvetta con un setaccio e tamponatela con della carta assorbente. Aggiungetela, assieme all’arancia candita, al composto di burro, zucchero, aromi, tuorli.
- Aggiungete a filo il latte, quindi trasferite il composto in un recipiente capiente.
- Con le fruste montate gli albumi con gli altri 80 g di zucchero (aggiungete lo zucchero quando gli albumi iniziano a schiumare), quindi unitelo delicatamente con il leccapentole facendo un movimento dal basso verso l’alto per inglobare l’aria.
- Prendete uno stampo ovale da ciambella, imburratelo ed infarinatelo, quindi versateci dentro il composto.
- Una volta che lo stampo sarà in forno abbassate la temperatura a 180 °C e fate cuocere per 45-50 minuti.
- Verificate la cottura con la prova stecchino.
- Una volta pronto lasciatelo raffreddare, quindi spolverizzate di zucchero e servite.
Che vino abbiniamo?
Questo dolce lo abbiniamo ad un Moscato d’Asti, dal colore giallo dorato, dai profumi di fiori gialli, frutta candita e frutta bianca appassita, ma dal sapore caldo e morbido con un finale di spezie dolci.
Amo la buona cucina e le tradizioni enogastronomiche italiane, per me vino e dessert non sono solo un contorno ma la parte più interessante del buon vivere.