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Il crollo della produzione del vino

Quest’estate sarà ricordata da molti per via della calura sia diurna che notturna. E’ stata un’estate a dir poco rovente, priva di pioggia al punto che la vendemmia 2017 sarà ricordata come la più misera degli ultimi 50 anni.

Naturalmente qui di seguito troviamo i dati elaborati direttamente da Ismea e dall’Unione Italiana Vini per l’Osservatorio del vino: La produzione vitivinicola italiana del 2017 sarà di 40,02 milioni di ettolitri, con una riduzione del 26% rispetto ai 54 milioni del 2016. Ma questo calo è dovuto non solo alla siccità che ha colpito tutta quanta la nostra Penisola, ma anche le gelate primaverili hanno avuto il loro ruolo.

Tuttavia un aspetto positivo c’è, ovvero: caldo, siccità e gelate primaverili non hanno solamente colpito l’Italia, ma anche gli altri competitors del vino, e di conseguenza l’Italia nonostante ciò, manterrà il primato produttivo mondiale davanti alla Francia e alla Spagna.

La siccità non ha compromesso la qualità del vino

Purtroppo i cambiamenti climatici hanno messo a dura prova l’agricoltura, tuttavia con i mezzi e gli strumenti adeguati si potrà ugualmente ottenere un buon risultato, ma occorre agire e non attendere oltre il dovuto. Questo è quanto dichiarato da Ernesto Abbona, neopresidente nazionale dell’Unione italiana vini e titolare in Langa dell’azienda Marchesi di Barolo.

E spiega: ” Chi ha messo in campo azioni agronomiche adeguate, evitando di desfogliare e cimare per mantenere i grappoli all’ombra, ma anche favorendo il radicamento delle piante, ha ottenuto ottimi risultati e limitato i danni. Tuttavia, i cambiamenti climatici incidono sulle nostre aziende. Alcuni parametri si stanno modificando, mettendo in difficoltà sistemi consolidati e non basta prenderne atto“.

Il crollo della produzione spinge al rialzo i prezzi di vendita del vino

Già proprio così, il crollo della produzione spinge a rialzo il prezzo dei vini sui mercati internazionali anche per compensare l’aumento dei costi produttivi. Un trend che riguarda non solo i paesi esteri ma anche l’Italia stessa, e che Coldiretti precisa, nel nostro Bel Paese si è già verificato un aumento del 7% dei prezzi medi di vendita del vino.

Il record negativo nella produzione di vino è avvenuto in Francia, dove si stima un calo del 14% rispetto allo scorso anno, in Italia invece a causa del caldo torrido e della siccità si calcola un calo del 5%. In Spagna si prevede un record negativo di 147.9 milioni di ettolitri, vale a dire , meno il 10%.

 

 

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