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Cosa bere in caso di Apocalisse Zombie?

Con Halloween alle porte è importante non farsi trovare senza caramelle, ma come organizzarsi in caso quest’anno si trattasse di una reale apocalisse Zombie? Se avete già preparato armi e bagagli, avete già riempito di scatolette la cantina dove intendete rifugiarvi, sicuramente non avete pensato al vino. Per fortuna xtraWine ha preparato questa piccola guida per voi.

Probabilmente un buon rosato col tonno può essere un buon punto di partenza, ma mettiamo in conto possano passare anni prima che la società possa ricostruirsi e voi uscire dal vostro bunker quindi vediamo come poter allietare l’attesa.

Durante il primo anno

Siamo nel pieno della prima orda zombie, è crollata la rete elettrica, la paura e la tensione porta alla fame compulsiva. In un momento di lucidità è utile tenere conto che i vini con minore longevità sono i Pinot Grigio o i Sauvignon Blanc, prodotti freschi e da bere giovani, non capaci di reggere a lungo questa tensione, vedrete che la struttura leggera e gli aromi floreali e fruttati sapranno stemperare il panico del momento.

Il secondo e il terzo anno

Se siete sopravvissuti al primo anno sicuramente siete stati in grado di difendere il vostro fortino e magari vi siete affacciati al mondo esterno. Inquietante e aridi orizzonti, rumori e urla agghiaccianti in lontananza vi riportano nella cantina sicura: finalmente è ora di stappare i Chianti d’altronde. Sono maturi i rossi di corpo leggero o medio come i Borgogna e i Merlot in genere, se avete voglia di bianchi potete avvicinarvi a quelli di buona acidità magari ai Verdicchi o i Vermentini nostrani agli esotici Sauvignon Blanc della Nuova Zelanda che avete conservato.

Dal quarto al decimo anno

La vita è dura e le risorse scarseggiano all’interno del vostro fortino, fortunatamente le orde si fanno meno frequenti e siete riusciti a imbastire una rudimentale forma di agricoltura fuori dalla cantina per sostentarvi, ogni tanto addirittura avete contatti con altri superstiti che hanno cominciato ad arricchirsi grazie al baratto. Sconsigliamo di far parola del vostro vino in questi piccoli scambi commerciali, ma di stappare qualche spumante millesimato o qualche Champagne Vintage tra voi lungimiranti lettori di questa guida. La meditazione può essere accompagnata invece dai primi rossi di struttura importante come i Premier cru francesi, in particolare della Borgogna o bianchi sofisticati come i Riesling d’Oltralpe o del Nord Italia.

Dal decimo al ventesimo anno

L’orrore zombie è alle spalle, la società ha gettato nuovi basi, i rapporti commerciali fioriscono e le vostre fortune dipendono dalla vostra nuova occupazione da vignaioli grazie alle piante che siete riusciti a recuperare dai dintorni. Nella vostra cantina sono rimaste solo le bottiglie di maggiore struttura, le annate migliori dei rossi più pregiati, capaci di darvi lustro agli occhi del vicinato. Questo periodo è il migliore per assaporare i grandi rossi italiani, in particolare Barbareschi e il Barolo, vino dei re, ma anche i Brunelli hanno raggiunto il loro massimo splendore, i tannini decisi abbracciano i frutti rossi maturi al palato e hanno acquisito sfumature di tabacco e tartufo. Potete anche decidere di mettere all’asta le bottiglie francesi, in particolare i pregiati Grand cru di Bordeaux o di Borgogna, prodotti che ai 20 anni acquisiscono incredibile valore anche economico.

Ora siete pronti per la notte più spaventosa: caramelle a portata di mano, bottiglie orizzontali e… in bocca al lupo mannaro!

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