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FATTORIA CONCA D’ORO NEL CUORE DELLA ZONA DEL PROSECCO.

Fattoria Conca d’Oro è situata  nella città di  Conegliano che  si estende su un territorio collinare situato a 50 km da Venezia e circa 100 dalle Dolomiti. Deve il suo nome alla sua posizione all’interno di una vallata circondata da dolci colline, generosamente esposte al sole e coltivate a vitigni Glera . I grappoli sono baciati dalla luce solare, che irradia per molte ore al giorno assumendone il colore dorato. La viticoltura qui ha origini antichissime, la prima citazione scritta che lega il Prosecco a questo territorio risale al 1754 quando venne nominato nel poemetto  “Il Roccolo Ditirambo” di Valeriano Canati. Tuttavia la storia del vitigno glera   ha origini ben più antiche, già Plinio  il vecchio, nel primo secolo dopo Cristo decantava le proprietà di un vino chiamato Pucinum. Successivamente   la prima citazione conosciuta del cambio di denominazione  è dovuta al gentiluomo Fynes Morison nel 1593, il quale nei suoi scritti annotava  che a  Istria cresceva un vino chiamato Pucinum, il cui nome era stato cambiato in Prosecho  per identificarlo con la località dove veniva prodotto, Prosecco. Nel corso dei secoli successivi il vitigno si diffuse nel territorio veneto e conobbe nelle colline trevigiane il suo maggiore sviluppo.

Sin dall’introduzione della DOC, nel 1969, l’area storica di produzione è rimasta circoscritta a 15 comuni. Due di questi le danno il nome: Conegliano e Valdobbiadene, l’una capitale culturale e l’altra cuore produttivo. Il territorio del Conegliano -Valdobbiadene ha un’origine molto antica che risale al sollevamento dei fondali marini e lacustri. Una parte delle colline è stata rimodellata dai ghiacciai delle Dolomiti, che hanno portato a valle vari sedimenti. Le colline si estendono da est a ovest, quindi hanno un versante esposto a sud, dove i vigneti godono della migliore esposizione solare, e un versante a nord, solitamente occupato da boschi. Il suolo che ne deriva è profondo, costituito da conglomerati di roccia e sabbia con molta argilla e talvolta ferro. Dove il ghiacciaio non ha agito, si sono mantenuti suoli di origine marina, composti di marne e arenarie, meno profondi e più filtranti.

Ciò determina una coesistenza di molti tipi di terreni diversi ma anche una diversa conformazione delle colline, ora più dolci, nell’area di Conegliano, ora più ripide e completamente esposte a sud in quella di Valdobbiadene.  Tutte le combinazioni di pendenza, esposizione e suoli rendono ogni microzona diversa, come si scopre nelle tipologie Rive e Superiore di Cartizze volte ad esaltarne le differenze  territoriali e che  rappresentano i cru della Denominazione  e l’apice della piramide  qualitativa. La posizione tra il mare e le Prealpi assicura un clima temperato con una media annua di 12.3° C ed una costante ventilazione, che permette alle uve di asciugarsi rapidamente dopo le piogge. L’area è caratterizzata da frequenti acquazzoni estivi, con una piovosità media 1250 mm. L’altitudine varia da 100 a 500 m e garantisce l’escursione termica facendo sì che si sviluppino gli aromi.

Il vitigno Glera ha trovato su queste colline il suo ambiente ideale da più di tre secoli. Ama l’acqua ma teme il ristagno e la pendenza delle colline assicura che la pioggia sia sempre drenata. Conca d’oro, nel suo portafoglio offre un’ampia gamma di prodotti per accontentare gli svariati gusti dei consumatori, la tipologia Prosecco Superiore DOCG è nelle versioni Extra Brut, Brut ed Extra Dry, come ultima new entry annoveriamo anche il nostro PlatimoonRive di Costa di Collabrigo in versione Brut. Nella tipologia DOC offriamo le versioni Brut con il Prosecco Cuvée Nobile ed Extra Dry con il Prosecco cuvée Oro DOC millesimato.  Con la vendemmia 2020 il Consorzio ha finalmente approvato il disciplinare per il Prosecco Rosé DOC che viene prodotto nella versione Brut. Oltre agli spumanti, Conca d’Oro integra la sua gamma con tutta la linea di Prosecco Frizzante con Tappo spago profondamente legato alla tradizione, quando per tenere saldo il tappo di sughero nelle bottiglie, veniva legato il collo della bottiglia con uno spaghetto in corda naturale.

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