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TERRA-PASSIONE-ISPIRAZIONE

Intervista a Francesco Cimetta, enologo e titolare dell’azienda Fattoria Conca d’Oro.

Qual è la vostra storia e le vostre origini?

La mia storia e quella dell’azienda devono le loro origini alle radici della mia stessa famiglia Cimetta/ Dalla Balla, quando nel 1868 il bisnonno Dalla Balla Ruggero fu tra i primi a frequentare, per poi diplomarsi, la prestigiosa Scuola Enologica “Cerletti” di Conegliano. Grande appassionato di vino e della viticoltura, da quello che mi raccontava la nonna, era impegnato alla creazione di nuovi vini e soprattutto di prosecchi, partendo dalle uve autoctone del territorio. Aveva quindi piantato sui terreni di proprietà delle viti di Glera e da lì formava delle cuvée e forniva la sua esperienza anche al di fuori della regione. Sempre dai racconti della nonna mi è giunto l’aneddoto che era stato il primo a formare una cuvée per una famiglia nobile di Roma che gli aveva affidato l’incarico al fine di esportare il vino in America. Siamo nella fine dell’ottocento, il viaggio via nave durava qualche mese e il più delle volte il vino che arrivava a destino era alterato. Il mio bisnonno fu uno dei primi a riuscire a far giungere oltreoceano un carico di vino intatto nelle sue proprietà organolettiche. La passione per il vino ha saltato un paio di generazioni ma insieme alla terra è giunta a me, dopo il conseguimento del titolo di Enologo alla Scuola di Conegliano, intorno agli anni novanta mi sono catapultato in questa magnifica avventura con la costruzione della prima cantina immersa fra i vigneti di proprietà, dotata di una piccola linea di imbottigliamento. Nel 2001 è sorta la cantina attuale, che già sta diventando troppo piccola per le nostre esigenze, infatti dalla prima produzione di 2000 bottiglie siamo passati a quasi 1 Milione di bottiglie nel 2019. Gli ettari coltivati a Glera e vitigni autoctoni per la produzione di Prosecco DOC e DOCG nel frattempo sono diventati quasi 60.

Quali sono le caratteristiche della vostra zona e le denominazioni dei vini che producete ?

Noi ci troviamo nella zona di produzione del Prosecco Superiore Conegliano-Valdobbiadene, Conegliano è uno dei 15 comuni in cui si coltiva il vitigno Glera atto a diventare Prosecco Superiore DOCG. I nostri vigneti si trovano anche nella zona del Prosecco DOC Treviso. Consideri che la viticoltura qui ha tradizioni antichissime, le prime citazioni che legano il Prosecco a questo territorio risalgono al 1754 ma solo in tempi recenti, precisamente nel 1969 viene costituita la DOC circoscritta a 15 comuni e poi nel 2009, con la riorganizzazione delle denominazioni Prosecco, il Ministero dell’Agricoltura la classifica come Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) che è il massimo livello qualitativo italiano.

Cosa pensate del biologico e del biodinamico?

Penso che sia una fetta di mercato che sta diventando sempre più importante; un numero sempre più crescente di consumatori dimostra una maggiore sensibilità all’eco sostenibile e al vivere sano rispettando i canoni di una coltivazione a basso impatto ambientale e rispettosa della salute dell’uomo. Ritengo pertanto sia giusto servire anche questo particolare mercato offrendo un prodotto in linea con questo stile di vita. Infatti il prossimo progetto in cantiere che stiamo sviluppando è proprio un vino biologico. Partiremo a breve con dei vini biologici certificati e quest’anno abbiamo impiantato il primo vigneto interamente biologico che prevediamo di vendemmiare nel 2023 . E’ una bella sfida che mi sento di affrontare e magari dopo la prima esperienza guarderò al futuro in questi termini anche per tutta la produzione.

Qual è il suo motto ?

Direi che più che un motto è una filosofia: dalla passione per la terra, traggo ispirazione per la QUALITA’  del vino, non scendo a compromessi commerciali. Mi sento di dire che  sono in grado di presentare sul mercato un ottimo vino  che viene riconosciuto  nelle competizioni internazionali . Il vino che produco deve regalare al consumatore le stesse emozioni che provo io nel produrlo. Per questo parto dall’impianto delle viti, ne seguo la crescita in ogni fase   e quando raccolgo il frutto  di questo lavoro, non posso che provare la stessa medesima gioia ogni volta.

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