QUANDO IL PIGNOLETTO PROFUMA DI ARTE E PASSIONE
xtraWinexperience arriva in Emilia Romagna e visita questa stupenda regione con Cantina Valsamoggia, in provincia di Modena.
Storia Della Cantina Valsamoggia
Le radici di Cantina Valsamoggia, che porta il nome dell’omonimo comune posto ai piedi dei Colli Bolognesi, risalgono al 1928 quando quindici agricoltori fondarono un’impresa cooperativa per la vendita e la lavorazione delle uve. Tale cantina prese il nome di Cantina Sociale di Bazzano. Dopo essere riuscita a superare i difficili anni a cavallo della Seconda Guerra Mondiale, la cooperativa crebbe fino a vivere un vero e proprio “boom” negli anni ’70 e ’80, quando la compagine sociale si amplio’ e con essa anche l’attenzione a tutti gli aspetti produttivi, dalla vigna alla cantina.
Nel 2014 la Cantina firmo’ un accordo con la Cantina Carpi e Sorbara, che nel 2016 completo’ l’acquisizione di tutta l’area precedentemente posseduta da Cantina Valsamoggia, dando quindi vita ad una vera e propria cooperativa. Oggi Cantina Valsamoggia è una solida cooperativa che fa parte della Cantina di Carpi e Sorbara, realtà costituita da oltre 1.200 soci-produttori che coltivano oltre 2.000 ettari di vigna.
L’indissolubile connubio con il Vino Pignoletto
Il Grechetto Gentile è un vitigno rappresentativo dei Colli Bolognesi, uno dei pochi vitigni tipici della regione Emilia Romagna.
Il vino che se ne ottiene è da sempre chiamato Pignoletto, nome che sembra derivare dalla forma a pigna del grappolo dell’omonimo vitigno; sebbene sembra venga già citato da Plinio il Vecchio nel suo celeberrimo Naturalis Historia, le prime notizie risalgono al ‘600 quando le cronache locali iniziarono a parlare della coltivazione di uve a bacca bianca chiamate “pignole”.
Il Grechetto Gentile trova nell’areale dei colli bolognesi uno dei luoghi di eccellenza per riuscire ad esprimere tette le sue peculiarità di delicatezza aromatica e freschezza gustativa, da sempre apprezzate dagli estimatori dei vini Pignoletto, che si rivelano in più versioni: da quella ferma a quella frizzante e spumante, tutte prodotte da Cantina Valsamoggia.
I vigneti dei soci sono posti tra i 500 e i 600 metri sul livello del mare e sono caratterizzati dalla presenza di una moltitudine di terreni di diversa composizione, da quelli più sabbiosi a quelli più argillosi, intervallati da calanchi e tufi.
Un’eterogeneità che si ritrova poi nel bicchiere conferendo sia delicate note floreali e fruttate ai vini, che tratti freschi e sapidi al sorso, spesso contraddistinto da una classica nota ammandorlata finale, tipica della varietà di partenza.
Innovazione e tradizione. Il progetto “Ricordo di San Luca”
Un vino che rappresenta perfettamente il nuovo corso di Cantina Valsamoggia e al tempo stesso il profondo legame con il territorio di provenienza è certamente il progetto “Ricordo di San Luca” che ha dato origine alle omonime e innovative bollicine. Un omaggio non solo alle colline del Pignoletto, ma anche a uno dei simboli di Bologna, amatissimo dai bolognesi, ovvero il Santuario della Madonna di San Luca, che si erge sul colle della Guardia.
Ricordo di San Luca
l Pignoletto DOC Spumante Brut “Ricordo di San Luca” è il frutto di una attenta selezione dei vigneti più vocati a disposizione dei soci della cooperativa, ottenuto con il metodo dello Charmat lungo, grazie alla permanenza di 12 mesi sulle fecce prima dell’imbottigliamento. Ne è scaturito un vino di grande slancio aromatico, agrumato e delicatamente fruttato, con un perlage di bella finezza e lascia sul palato quel lieve finale amarognolo, che ricorda la mandorla, tipico dei vini ottenuti con il Pignoletto.
L’omaggio alla Pop Art e l’incontro con Enrico Dicò
Il “Ricordo di San Luca” si presenta anche con due etichette da collezionisti a edizione limitata. Il desiderio di voler interpretare lo spirito delle generazioni più giovani e l’incontro con Enrico Dicò, uno dei più grandi interpreti contemporanei della Pop Art italiana, ha spinto Cantina Valsamoggia a realizzare due etichette di questo particolare spumante completamente differenti e di grande impatto visivo. L’arte figurativa dell’artista romano ha attinto, infatti, sia dal mondo Comics con The Joker che da quello del cinema con l’universale volto di Marylin, due icone pop che consentono a uno spumante particolarmente territoriale come quello che nasce sui Colli Bolognesi di proporsi attraverso un linguaggio davvero intergenerazionale.
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