Luciano Ercolino è attualmente il proprietario di Vinosìa, e con i suoi 55 anni può vantare un’esperienza già trentennale al servizio del mondo vinicolo; esperienza iniziata, infatti, alla fine degli anni ‘80, quando insieme ai suoi fratelli, Vincenzo e Mario, e con il cuore in una visione che potesse riportarli verso le origini contadine che erano proprie del padre, inizia l’avventura che li porterà a fondare i Feudi di San Gregorio.
La Storia
Ha poco più di 25 anni, e con il coraggio e un po’ di incoscienza che contraddistinguono l’età, decide di tuffarsi a capofitto che portasse questo sogno ad avere sostanza di progetto, lasciando il suo corso di studi in Economia e Commercio e impegnandosi a tutto tondo nella conoscenza di un mondo che, attraverso gli occhi del padre, avevano vissuto sempre come artigianale; come buona parte degli Irpini, anche il padre faceva “il vino del contadino”, ma con un sentimento di orgogliosa appartenenza territoriale, come chi maneggia un tesoro unico, come chi desidera esprimere quanto di una terra abbia in sé stesso.
L’idea era di “organizzare” quel tipo di sentimento, di rendere valore all’artigiano e al suo prodotto, e calarle però nel presente con un occhio al futuro; artigiano si, ma artigianato nobile.
Nel costruire il sogno, Luciano ha imparato tutto del mondo del vino a 360 gradi, come quando dal niente si da vita a qualcosa; lavoro di cantina, marketing, commerciale con l’intraprendenza e la curiosità che gli è propria non si è tirato mai indietro dal fare in maniera attiva. E per questo dopo 30 anni, le vicissitudini sono cambiate, i Feudi di San Gregorio sono nati e hanno brillato, prima con lui e poi senza, e Vinosìa e nata e si sta creando il suo posto nel mondo vinicolo.
Sotto il segno del dinamismo
La voglia di provare nuovi progetti non è mai venuta meno, e Conti Uttieri è figlia di questo spirito; quando si è trattato di dare un volto ad alcune “idee” di vino, l’azienda madre non è sembrata il posto adatto, e quindi un progetto parallelo ha preso vita. Di nuovo.
E di nuovo, mentre Vinosìa, a partire dal nome, nasce sotto il segno del dinamismo, Conti Uttieri nasce ancora una volta da un legame familiare, quello fondamentale con la mamma, la “Contessa Uttieri”, originaria di Napoli.
Nel cuore della Campania
Il ramo della famiglia discende dagli Ottieri del Granducato di Toscana, che presero il nome da Castellottieri, ma una volta trasferiti al Sud videro il loro cognome modificarsi in Uttieri. Stavolta il concetto si inverte rispetto al passato, nobiltà si, ma nobiltà artigianale. E il senso di Conti Uttieri è tutto qui, nella scelta di legarsi a un mondo del passato, elegante e forse fuori dal tempo, ma parte sempre delle radici di Luciano.
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