La #xtraWinexperience e #xtrawinenelmondo volano in Sud Africa, alla scoperta dei vini sudafricani. E lo fanno con Cape Best che ci racconta del Pinotage e di questo Paese che va affermandosi nel panorama enologico internazionale.
Questa volta siamo volati in un altro continente, per approdare in Sud Africa con Cape Best e Arianna Garello Cantoni, che ci farà scoprire il mondo dei vini sudafricani. È da questo splendido paese che parte il nostro viaggio alla scoperta dei vini del mondo.
Arianna dirige l’attività di famiglia Cape Best, azienda milanese nata nel 2011 con una missione: importare e distribuire i migliori vini del Sud Africa in Italia.
Vini sudafricani: nuovi sapori ed emozioni con Cape Best
xtraWine: Un viaggio di oltre diecimila chilometri, dal Sud Africa all’Italia. Ha senso?
Arianna: A Cape Best selezioniamo e importiamo solo vini sudafricani speciali: conosciamo e frequentiamo le cantine in Sudafrica e scegliamo solo quelle etichette importanti da importare nel mercato italiano, per un mix di motivi tra cui qualità, terroir e prezzo. Siamo sempre alla ricerca di realtà che suscitino il nostro interesse per la peculiarità dei loro vini, del loro processo di vinificazione, del loro microclima, della loro tradizione. Oggi, dopo alcune aggiunte che hanno reso il nostro catalogo più completo ed accattivante, proponiamo circa una trentina di etichette.
xtraWine: Ma che tradizione enologica ha il Sudafrica? Ci sono davvero vini che possano stupire il palato Italiano?
Arianna: I vini sudafricani sono poco considerati rispetto a quelli italiani o francesi, ma ci sono territori adattissimi alla produzione enologica. Dobbiamo infatti considerare che:
- Cape Town/Stellenbosch, ovvero la regione da cui importiamo, gode di un clima Mediterraneo dove il sole non manca! È solo a Sud, cioè dall’altra parte dell’Equatore.
- a Sud di Cape Town c’è solo l’Oceano, che arriva fino al Polo Sud, quindi l’inquinamento dell’aria è praticamente inesistente
- la regione di Cape Town è anche chiamata Cape Floral Kingdom, uno dei soli sei Reami floreali al mondo ed è anche Patrimonio dell’Umanità (UNESCO). Si tratta di 90.000 chilometri quadrati con circa 9.000 specie di piante, di cui il 70% cresce solo in quest’area del mondo.
Quindi scegliamo vini che provengono da un vero paradiso per i sommelier, alla ricerca di aromi, sentori e reminiscenze indimenticabili.
xtraWine: Cape Best proponete diversi vini Sudafricani. A quale sei più affezionata?
Arianna: Sicuramente il Pinotage: senza questo vitigno non avremmo neanche iniziato l’avventura Sudafricana. Il Pinotage è un vitigno che si trova solo in Sudafrica, messo a punto all’inizio del secolo scorso dall’enologo Mr. Perold per sposarsi al meglio con il terreno ed il clima locale. Deriva dall’incrocio di due vitigni molto diversi tra loro, il Pinot Noir e il Cinsaut, allora chiamato Hermitage. Si dice che Mr. Perold volesse unire il principe dei vitigni Francesi a bacca rossa (il Pinot Noir), con un vitigno più umile ma molto resistente, l’Hermitage.
La fantasia aggiunge che Mr. Perold abbia voluto fare incontrare Nobiltà e Semplicità, due aspetti complementari e fondamentali dell’umanità.
Ma, favole a parte, il Pinotage ha davvero trovato in Sudafrica il miglior terroir e clima per prosperare ed è, quindi, la mia scelta preferita.
xtraWine: Quale etichetta consigliereste ai clienti di xtraWine per scoprire il Pinotage?
Arianna: Per accompagnare i nostri amici di xtraWine alla scoperta dei vini sudafricani di Cape Best, consiglierei di certo il Pinotage delle tenute Simonsig Wine Estate e Bellingham Wine Estate.
Simonsig vanta una tradizione enologica di origine ugonotta molto innovativa. Sono stati i primi ad utilizzare botti di rovere francesi nuove e di piccole dimensioni per l’affinamento del Pinotage. Ciò ha quindi portato alla produzione di due vini importanti: Redhill Pinotage 2018 e Pinotage 2018.
Sono due vini corposi ma sempre eleganti e morbidi, di facile comprensione ed apprezzamento per il gusto europeo.
Bellingham ha i suoi vigneti nella zona di Franschhoek, a circa 200 metri sul livello del mare. Rispetto ad altre aziende, i vigneti di Bellingham sono molto più lontani dalle coste oceaniche e dunque caratterizzati da un clima particolarmente intenso. I Pinotage che ne derivano – Homestead Pinotage 2019 e The Bernard Series Bush Vine Pinotage 2018 – sono strutturati.
Entrambi sono resi particolarmente intensi dal microclima e dagli antichi vigneti di provenienza. Stiamo parlando di vigneti di oltre 40 anni per The Bernard Series Bush Vine Pinotage 2018.
Vini del Sud Africa con Cape Best, esperienza e intraprendenza
xtraWine: Non è però detto che una grande uva faccia un grande vino. Che competenze enologiche ci sono in Sudafrica?
Arianna: Perfettamente vero: la vigna non è il vino, ed ovunque ci sono vini mediocri. Per questo ci siamo noi di Cape Best che andiamo a conoscere gli enologi, le famiglie delle cantine, le loro lavorazioni e poi selezioniamo.
Mi viene in mente Robert, uno degli enologi con cui collaboriamo: saliamo sulla sua Land Rover e ci porta in cima alla collina, da cui si vede la confluenza tra l’Oceano Atlantico e l’Oceano Indiano. Scende, assaggia un paio di acini e dà istruzioni per la raccolta: “Questi filari li raccogliete fra tre giorni perché sono più indietro degli altri, e sempre di notte”.
Sono affezionata a questo aneddoto perché è una sintesi perfetta di tutti gli ingredienti di un grande vino: clima, terroir, esperienza e passione delle persone che ci lavorano.
xtraWine: Ci racconti un’altra storia che ti ha impressionato?
Arianna: Siamo nel 1816, Isola di Sant’Elena. Napoleone si trova in esilio da un anno e il Governatore Inglese lo tratta con durezza ma con rispetto. Il Governatore ha un dubbio: quale vino dal mondo far servire a tavola all’Imperatore? Sceglie il vino del Sud Africa.
E così in una cantina con cui lavoriamo ci mostrano orgogliosi il registro delle spedizioni con l’elenco delle casse spedite nel 1816 dalla “nostra” cantina a Napoleone in esilio. Due secoli di storia nel fare vini “imperiali”.
xtraWine: Oltre il Pinotage, cosa raccomanderesti a chi vuole fare un primo percorso enologico sudafricano?
Arianna: In questo periodo c’è chi assapora ancora gli ultimi sprazzi di estate e ama continuare a bere vini bianchi: a loro consiglio Sauvignon Blanc Grande Cuvèe di Boschendal, un Sauvignon sorprendente anche come aperitivo. Per stare su qualcosa di tipicamente sudafricano consiglio Chenin Blanc di Bellingham, proveniente da vigneti certificati “Heritage Vineyards”: le uve per questo pluri-premiato vino derivano da 3 eccezionali vigneti Chenin Blanc piantati nel 1971, nel 1982 e nel 1983.
Avvicinandosi all’inverno, personalmente amo avere in cantina vini rossi anche per le occasioni speciali: tra questi, meritano “il viaggio” il favoloso Shiraz di Saronsberg, cantina che si trova nel bacino di Tulbagh, circondato dalle montagne, e Cabernet Sauvignon di Anthonij Rupert, un’eccellente espressione di Cabernet Sauvignon, per mano di una delle cantine sudafricane che sotto la guida di Michel Rolland -enologo di fama internazionale- interpreta al meglio i vitigni del Vecchio Mondo.
xtraWine: È arrivato il momento di brindare. Con quale bollicina sudafricana?
Arianna: Il Méthode Cap Classique è il vino spumante sudafricano, un metodo classico ormai riconosciuto in tutto il mondo per la sua qualità e per le sue peculiarità. Anche per questo vino proponiamo diverse cantine, che ci hanno colpiti per come interpretano questo tipo di vinificazione.
L’Ormarins, antica Wine Estate nella zona di Franschhoek, dà meravigliosa espressione all’incontro delle tecniche di vinificazione francese con le peculiarità del terroir sudafricano, proponendo Méthode Cap Classique di grande eleganza e raffinatezza. È tra i pochi produttori di eccellenti Blanc de Blancs in Sudafrica: per questo abbiamo scelto Blanc de Blancs 2016, oltre a Brut Classique NV: due esperienze da non perdere.
Non poteva poi mancare Simonsig Wine Estate che ha fatto la storia del Méthode Cap Classique proponendolo per primo in Sudafrica nel 1971.
Il Kaapse Vonkel Brut 2019 e il Kaapse Vonkel Brut Rosè 2019 sono due etichette che sorprendono anche i più fedeli estimatori di Champagne e Franciacorta.
xtraWine: Siete molto attivi nella ricerca e nella selezione delle cantine sudafricane. Oltre a questa chiacchierata, come si può approfondire la conoscenza di ciascuna?
Arianna: Nel mese di ottobre sarà online il nostro podcast: una collezione di conversazioni che farò personalmente con le nostre e i nostri partner commerciali. Tra questi, non mancheranno contenuti realizzati con le cantine sudafricane: ci sarà chi ci racconterà dei vini “naturalmente biologici” e del sistema di certificazione dei vini, il cosiddetto Wine of Origin.
Viaggi con cui vi accompagneremo virtualmente in un altro continente!
Curiosi di scoprire gli aromi del Sud Africa? Vi aspettiamo su xtraWine con Cape Best per provare i migliori vini sudafricani.
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