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TEATRO ALLA SCALA BRUT 2015: Un millesimo dedicato al leggendario tempio dell’Opera

Un millesimo dedicato al leggendario tempio dell’Opera: la migliore espressione dell’annata e dello stile Bellavista

Questo Franciacorta si differenzia dagli altri Brut per il fatto che più di un quarto dei vini da cui è costituito matura per sette mesi in piccole botti di rovere. Le uve che compongono questa grande cuvée: chardonnay in prevalenza e pinot nero, sono le migliori possibili, frutto di una selezione radicale dei singoli vigneti.

Un vintage statuario quanto a equilibrio, capace di assecondare e allo stesso tempo cavalcare le caratteristiche dei millesimi, questo Metodo Franciacorta impressiona per intensità e complessità. Paglierino intenso al colore, ha perlage finissimo e persistente, prologo di profumi che appaiono la quintessenza dello stile Bellavista. Generose ed eleganti le note floreali di biancospino, imprevedibili quelle balsamiche di alloro, prima, di agrumi canditi e piccola pasticceria, poi. La bocca è spessa, decisa, aristocratica, cremosa e profonda al tempo stesso. Finale magnifico per pulizia e sapore.

L’ISPIRAZIONE DEL PACKAGING E DELL’ETICHETTA

Dall’etichetta alla custodia, tutto è stato immaginato nel rispetto della tradizione con una fedeltà estrema all’identità del Teatro e al contempo con il desiderio, tutto scaligero, di portare innovazione e di suggerire nuovi percorsi visivi. L’etichetta riprende i motivi dei decori tessili e viene rifinita nel suo bordo con lo stesso fregio che troviamo nello stemma del Teatro e in molte delle sue decorazioni. L’astuccio giustappone l’austerità della facciata dell’edificio, costruito nel 1788 dall’architetto Giuseppe Piermarini nel solco del più puro neo-classicismo, alla vivacità del motivo decorativo del tessuto che ricopre le pareti e i soffitti dei palchi.

Quattro figure inserite negli affacci del Teatro sono i bozzetti autografi di due tra i più apprezzati direttori di scena della storia della Scala: Luigi Sapelli con le sue Maschere destinate all’Emani di Giuseppe Verdi e Umberto Brunelleschi con un magnifico Calef creato per la Turandot di Giacomo Puccini.

L’OMAGGIO AL TEATRO ITALIANO E ALL’OPERA

Nel 2004 il Teatro alla Scala torna a risplendere dopo due anni di restauri. Una rinascita che Bellavista ha accompagnato con i suoi brindisi entrando a far parte di questa storia con selezioni di vendemmia ad essa ispirate. Nel corso di questa collaborazione, il Millesimo Brut è diventato il vino d’onore del Teatro. Per ogni vendemmia una stagione teatrale, per ogni Prima del 7 dicembre un nuovo vintage.

LE PAROLE di FRANCESCA MORETTI AMMINISTRATORE DELEGATO TERRA MORETTI VINO

Dedicare un vino alla Scala è un onore ma anche una grande responsabilità perché La Scala è il luogo dove tutto è perfetto. Lo diceva Maria Callas e lo può facilmente notare chiunque: all’interno di questo teatro tutto è fatto al meglio e si riconosce ovunque la qualità, l’attenzione ai dettagli e alle sfumature, la tradizione e la cultura che sottendono ogni scelta. Per questo abbiamo voluto dedicare alla Scala ogni Millesimo Brut di Bellavista, per noi l’irripetibile incontro tra lo stile aziendale e la migliore espressione della vendemmia”.

LA CANTINA

La storia della famiglia Moretti si intreccia a quella di Erbusco e della Franciacorta, tanto che antichi carteggi testimoniano la presenza in zona già nel 1400. Nel 1977 Vittorio Moretti decide di dedicarsi al mondo del vino. Avvia l’azienda e costruisce la casa in cui vivere in località Bellavista, dopo aver acquistato piccoli appezzamenti da 30 diversi proprietari. Un luogo bellissimo, come si intuisce dal nome, che si dimostra anche particolarmente vocato. Il primo anno vengono prodotti solo vini fermi, il secondo poche bottiglie di Metodo Classico, da bere con gli amici, il terzo l’ingranaggio può dirsi avviato, seppur con numeri confidenziali. La stella Bellavista comincia a brillare.

Arrivano i primi viaggi in Champagne, la definizione di un proprio gusto e l’organizzazione di una cantina che di lì a poco fa scuola, diventando una delle realtà più importanti della spumantistica italiana e internazionale.

Oggi il marchio Bellavista è sinonimo di eleganza e finezza. Ogni bottiglia racconta la storia della cantina, il territorio che l’accoglie e lo stile che la distingue.

IL TERROIR

Bellavista è il nome della collina su cui sorge l’azienda. Da qui lo sguardo si perde verso il Lago d’Iseo, la Pianura Padana e le vicine Alpi.

Dalla penultima glaciazione ha preso vita l’anfiteatro collinare morenico che dalle propaggini delle Prealpi Lombarde lambisce le due sponde del lago, estendendosi fino alla dorsale del Monte Orfano, baluardo contro le nebbie padane.

Una riserva di luce, acqua ed energia che rende unica l’espressione della viticoltura che qui ha trovato la sua felice collocazione.

Il clima è di tipo mediterraneo – sub alpino, mite e ventilato. Le vigne sono state messe insieme nel tempo, pezzetto dopo pezzetto, fino a raggiungere i quasi 200 ettari di oggi. Un mosaico incredibile fatto di oltre 100 appezzamenti distinti su 10 comuni, capaci di regalare variazioni geologiche e climatiche cui attingere in maniera sartoriale.

Nelle tenute di proprietà, i tipi di suoli sono addirittura 64, in rappresentanza di tutte e 6 le unità di paesaggio della Franciacorta. Un vero e proprio patrimonio di biodiversità.

LO STILE

Rispetto delle tradizioni e sguardo proiettato nel futuro. La filosofia Bellavista è fatta di precisione maniacale, semplicità, ossessiva ricerca del bello e del buono. Ogni dettaglio è seguito con cura e ogni gesto, anche il più piccolo, è considerato determinante. Natura e uomo vanno a braccetto, tanto in vigna quanto in cantina.

La vendemmia è fatta a mano, l’utilizzo di presse tradizionali garantisce una spremitura delle uve delicata e un particolare frazionamento dei mosti. A primavera, quando si creano le cuvée, Bellavista dispone di un patrimonio straordinario di circa cento selezioni di vini base, parte delle quali fermentate in piccole botti di rovere.

È questo il momento in cui si crea l’alchimia, il passo decisivo prima della lunga attesa in bottiglia, conclusa da remuage manuali. L’eccellenza è un obiettivo da perseguire nel quotidiano, un metodo per raggiungere le espressioni di finezza, equilibrio ed eleganza che forgiano lo stile Bellavista.

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