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Associazione donne del vino: ” I vitigni autoctoni sono un’opportunità per fare business”

Nel corso dell’evento di “Collisioni”, il festival agri-rock di Barolo, si è parlato con l’Associazione delle donne del vino dell’importanza dei vitigni autoctoni. L’associazione in questione considera questi vitigni come un’opportunità di business a tutti gli effetti, soprattutto per le aziende piccole in quanto possono trarre un buon vantaggio economico se capaci di mettere in pratica determinate strategie.

L’associazione donne del vino riunisce produttrici, giornaliste, vignaiole, ristoratrici, ed enotecarie. Ad oggi si contano più di 750 socie. Lo scopo di tale associazione è quello di diffondere la cultura nonché la conoscenza del vino attraverso la formazione e la valorizzazione del ruolo della donna nel settore vitivinicolo.

Ma ritornando ai vitigni autoctoni, In Italia, a quanto pare, sono state censite ben 800 vitigni nativi. Durante il festival, il presidente delle “donne del vino”, Donatella Cinelli, ha sottolineato la peculiarità di questi vitigni. Ecco quanto detto: ” Sono un patrimonio eccezionale, interessano gli stranieri in quanto sono espressioni della più autentica territorialità e sono sempre più presenti nelle carte della grande ristorazione”. E ancora, ha aggiunto: ” Crediamo possano diventare un’opportunità di business per numerose cantine italiane guidate da donne”.

A quanto sembra tutte le aziende vinicole guidate da donne hanno una vigna in cui viene coltivata un’uva autoctona. 

Giornalisti di settore, sommelier stellati, educatori, importatori, insomma moltissime sono state le persone presenti durante il festival agri-rock.

Collisioni festival: tra musica, vino e cultura

A volte capita che una piccola idea cresca molto di più di quanto ci si aspetta, che senza quasi accorgersene, inizi a brillare di luce propria. Ed è proprio questo che è successo al Progetto Vino di Collisioni.

Nato quasi per caso, l’iniziativa sembra prendere subito piede e ad essere in sintonia con il format interattivo e didattico della manifestazione. Un’occasione per poter raccogliere nel tempio del vino italiano le denominazioni autoctone di tutta Italia e portarle così all’attenzione del panorama del vino mondiale.

Per i consumatori, il futuro è degli autoctoni

Secondo una recente indagine condotta da Wine Monitor Nomisma, è stato appurato che per i consumatori italiani, i protagonisti indiscussi del futuro sono proprio i vitigni autoctoni. Ma grande attenzione è posta altresì alla sostenibilità ambientale.

Secondo la nuova consumer survey, territorialità, esperienza e sostenibilità sono le tre parole d’ordine per il comparto vinicolo italiano. Stando ai risultati dello studio, il 36% dei consumatori si orienta nell’acquisto in base alla provenienza dei vini, prestando particolare attenzione alla nazionalità, alla specifica regione di produzione. Mentre 1 italiano su 5 si dichiara disposto a esplorare nuovi territori, nuovi vini grazie a promozioni che strizzano l’occhio sul portafoglio. Ovviamente il passaparola rimane sempre e comunque, la più grande arma di diffusione di massa.

Si afferma dunque, l’importanza dell’esperienza raccontata o vissuta direttamente attraverso degustazioni al ristorante o ad eventi fieristici appositi.

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