Parlando della Nuova Zelanda che cosa vi viene in mente? Forse la suggestiva danza tradizionale maori “haka“, resa celebre dagli All Blacks, la nazionale di rugby, o i paesaggi che hanno fatto da sfondo al film “Il Signore degli Anelli”.
Suggestiva è anche la geografia Neozelandese: si trova quasi agli antipodi dell’Italia e ne condivide la forma a stivale così come le dimensioni, leggermente più ridotte. Date le premesse, scopriamone insieme i tesori.
Clima e Territorio della Nuova Zelanda
La Nuova Zelanda è formata da 2 isole principali, L’Isola del Nord e l’Isola del Sud, senza contare le innumerevoli isolette di piccole dimensione che ne completano l’arcipelago.
La latitudine neozelandese garantisce un clima simile a quello italiano. A differenza del mediterraneo-temperato, il clima è generalmente più piovoso ma le temperature e l’escursione termica annua sono del tutto simili alle nostre. Il territorio della Nuova Zelanda si estende per circa 1600 km in latitudine e questo porta l’uva della stessa varietà a maturare anche con un mese di differenza tra una zona e l’altra.
Un elemento caratteristico del clima neozelandese è dato dalle forti escursioni termiche giornaliere, fondamentali per la maturazione fenolica e aromatica delle uve, pur esistendo un pericolo di gelate primaverili, che a volte compromette la produzione. Per evitare questo si attuano ingegnosi sistemi per movimentare l’aria, utilizzando eliche antibrina fisse o addirittura facendo volare elicotteri a bassa quota sui vigneti nelle ore più a rischio.
Le principali Zone vitivinicole in Nuova Zelanda
Come già detto il territorio è diviso in 2 isole principali che presentano alcuni tratti pedoclimatici in comune, ma presentano anche differenze sostanziali che caratterizzano tecniche e scelte vitivinicole. Proprio queste differenze pedoclimatiche e una crescente passione per la viticoltura ha portato la Nuova Zelanda alle luci della ribalta, una produzione giovane ma ambiziosa.
Isola del Nord
E’ l’isola più estesa ed è quella che possiede maggiori produttori di vino concentrati nei suoi distretti.
Cominciando la nostra panoramica da nord incontriamo il Northland, il cui territorio è pianeggiante con terreni argillosi e vulcanici: qui vengono coltivati il cabernet sauvignon e il merlot.
Scendendo si incontra la regione di Auckland (Città dei 100 amanti in lingua maori), caratterizzata da un clima caldo e piovoso. Qui viene coltivato, con risultati promettenti, soprattutto lo chardonnay, in particolare nell’area di Kumeu River Estate. Famose sono, inoltre, le zone di Bay of Plenty e Waikato coltivate rispettivamente a chardonnay e cabernet sauvignon.
Nella Hawke’s Bay che è caratterizzata da diversi tipi di suoli si coltiva il sauvignon blanc e, soprattutto, lo chardonnay. Quest’ultimo ha accenti di frutta esotica matura e nocciola. Il cabernet sauvignon, anch’esso coltivato in questa zona, regala vini con profumi di mora e prugna, ribes e spezie, con un impatto gustativo morbido e arricchito da un tannino levigato.
Isola del Sud
La zona vinicola più famosa dell’isola è sicuramente quella di Marlborough. Questo territorio è scarsamente piovoso e rende indispensabile l’irrigazione ma il clima soleggiato e fresco, unito alle elevate escursioni termiche, ed il terreno alluvionale su strati di ghiaia, garantiscono ottimi risultati.
Nel Malborough viene coltivato principalmente il Sauvignon blanc ma anche il Pinot nero e il Cabernet sauvignon.
Il vino-immagine della Nuova Zelanda però è sicuramente il Sauvignon blanc. Questo vitigno occupa oltre il 50% della superficie vitata complessiva: il suo profumo esprime un carattere ricco di note di frutta esotica, con alternanza fra papaia e mango, frutto della passione e ananas, pompelmo rosa e lime, melone e pesca, uva spina e litchi, alle volte caratterizzato da qualche accenno minerale su sfondo vegetale. Il gusto è intenso, pieno e avvolgente, sostenuto da una spicata acidità e con una perfetta rispondenza gusto-olfattiva.
Amo la buona cucina e le tradizioni enogastronomiche italiane, per me vino e dessert non sono solo un contorno ma la parte più interessante del buon vivere.