A quanto pare il mondo del vino non è mai stato tanto innovativo quanto in questi ultimi anni. Tantissime sono le nuove scoperte che sono state fatte nel campo enologico.
Alcuni produttori di vino hanno deciso di utilizzare una tecnica alquanto insolita per la fermentazione dell’uva, ovvero: la casa Rocche dei Manzoni ha realizzato un vino metodo classico Valentino Brut Cuvée Speciale 185th Door del tutto particolare. Ma questa particolarità non è dovuta alle tipologie di uve combinate assieme, quanto alla fermentazione cullata dalla musica di Ezio Bozzo. Già proprio così.
In altri termini l’azienda agricola ha pensato bene di far riposare l’uva durante il processo di fermentazione facendole ascoltare una composizione scritta dal musicista sopra citato.
E a quanto pare anche Beppe Vessicchio e Stefano Mancuso stanno portando avanti un esperimento tutto nuovo: anzichè utilizzare i diserbanti chimici per l’uva, vogliono far vedere che certi toni musicali sono in grado di modificare le caratteristiche organolettiche dell’uva stessa.
E che dire invece dell’azienda agricola toscana Podere Forte in Val d’Orcia la quale ha aperto nella propria cantina un vero laboratorio di analisi eno-chimico al fine di monitorare tutto il processo produttivo?
Ma sempre in Toscana segnaliamo con grande ammirazione anche le barrique della Tonnellerie Baron che hanno come obiettivo quello di operare la vinificazione integrale a Gagliole.
Si tratta di una tecnica che consente di immettere l’uva vendemmiata nella barrique, ed eseguire tutte le operazioni di vinificazione all’interno dello stesso bottaio senza spostare l’uva da un luogo all’altro perdendo così il potenziale aromatico.
Vino e innovazione: i vasi Clayver
C’è grande fermento nel mondo delle botti, con il legno che viene affiancato o addirittura rimpiazzato da anfore in terracotta o altre tipologie di materiali come il caso dei vasi Clayver che alcune aziende agricole italiane e non solo hanno deciso di utilizzare per il loro vino.
Sono molto resistenti agli urti e impermeabili ai liquidi e di conseguenza non sono necessari accorgimenti di alcun genere per evitare l’evaporazione del prodotto. La struttura microporosa può permettere uno scambio con l’esterno, ma soltanto in piccolissime quantità e su scale temporali molto lunghe.
Tappo Helyx un’altra grande novità
Ma l’innovazione riguarda anche il campo delle chiusure, come il caso del tappo Helix, pensato per conservare la freschezza dei vini nonchè le sue caratteristiche organolettiche. Helix è il primo tappo in sughero che si può svitare senza l’utilizzo di alcun strumento, altrettanto facilmente si può riavvitare.
E infine, un’altra splendida innovazione è data dagli scanner ottici che tramite apposite caratteristiche all’avanguardia riescono a vendemmiare soltanto grappoli maturi, portando così in cantina solo le uve migliori. Utilizzando questa tecnica si risparmia tempo prezioso.