Tra i piatti tipici della cucina romana ce n’è uno capace di incontrare il gusto di molti: gli spaghetti cacio e pepe. Un alimento dalle origini antiche ma che ancora oggi mantiene intatto tutto il suo fascino ed è tra i più richiesti nelle osterie romane.
Come nascono gli spaghetti cacio e pepe
L’origine di questo pilastro della cucina romana, capace di richiamare alla mente le stesse suggestioni del Colosseo, nasce tra i pascoli. Nel corso della transumanza, infatti, i pastori dell’agro romano si dotavano di alimenti calorici a lunga conservazione per affrontare i lunghi spostamenti. Tra questi non potevano mai mancare: pepe nero in grandi, spaghetti essiccati (rigorosamente fatti a mano) e una fetta di cacio, meglio se pecorino.
Una scelta ponderata
Perché proprio questi alimenti? Non si trattava assolutamente di una semplice scelta dettata dalla gola. Pepe, cacio e spaghetti, infatti, presentano proprietà nutritive capaci di sostenere i pastori nel corso dei rigidi inverni. Il pepe nero, ad esempio, stimola i recettori del calore, mentre la pasta fornisce il giusto apporto di carboidrati e proteine. Il cacio, invece, presenta un’ottima capacità di conservazione.
Dai pascoli alle osterie
La storia di questo piatto è legata a doppio filo al vino. Non ci mise molto a passare dai pascoli alle osterie tipiche romane e ad affermarsi come piatto principe della cucina laziale. Secondo la filosofia di molti osti, gli spaghetti cacio e pepe erano (e sono) perfetti per accompagnarsi a più di un buon bicchiere di vino. Ecco, allora, che si afferma la filosofia che vuole un buon piatto di spaghetti capace “intorzare”, per dirla alla romana. Un piccolo trucco per rendere più saporito il piatto e allo stesso tempo favorire il consumo di vino.
Sì ma quale vino scegliere?
Ma qual è il vino che riesce a valorizzare al meglio il sapore di questo piccolo gioiello della cucina romana? Gli spaghetti cacio e pepe richiedono un buon vino rosso, leggero e fermo. Al contrario di quello che si potrebbe pensare non sono solo i vini laziali a conquistare la tavola quando questo piatto è protagonista. Anche molti vini prodotti in Toscana meritano un posto d’eccezione.
Qualche suggerimento
Perché non scegliere un Sangiovese? Un Savona Rosso Doc, ad esempio, è perfetto con il gusto deciso degli spaghetti. Dal colore rosso rubino con riflessi violacei e dal profumo vinoso, è ottimo con sapori forti e si presenta al palato nella sua piacevole leggerezza. Ottima anche la leggerezza del Rosso di Montalcino.
Da non escludere il bianco
Gli spaghetti cacio e pepe trovano un buon partner anche in un bianco corposo e rotondo, capace di armonizzarsi con il piatto. o sapido, scegliete un vino bianco di buon corpo, con una rotondità che possa creare armonia con la sapidità di fondo del piatto. È il caso, ad esempio, dell’altoatesino Gewurztraminer. Un vino caldo e avvolgente, capace di richiamare le note del piatto attraverso sfumature di pepe.
Il vino del Lazio
Per chi, invece, volesse accompagnare il piatto con un buon vino laziale la scelta non può che ricadere su un vino dei Castelli Romani. Che sia dolce, amabile, frizzante o dolce è sempre possibile trovare il giusto abbinamento per soddisfare tutti i palati. Perfetto il Merlot dei Castelli Romani, un prodotto ben strutturato, un rosso amabile dall’aroma armonico. Anche la leggerezza e il tono frizzante del Velletri Rosso riesce a esaltare il gusto di un buon piatto di spaghetti.