Il Molise non esiste: è da anni ormai che in Rete girano meme e battute che ironizzano sulla piccola regione dell’Italia centrale, che è stata ribattezzata addirittura “Molisn’t”. In realtà, però, il Molise esiste eccome, e anche la sua produzione enologica è ben concreta, e in alcuni casi riesce anche a distaccarsi dalle varietà delle regioni confinanti, cui invece in passato era accostata o addirittura confusa.
I vini del Molise
Oggi, invece, la regione sta ritrovando il suo spazio specifico nel panorama vitivinicolo italiano, con caratteristiche di tipicità e identità sulle quali i viticoltori locali hanno puntato con forza; e se prima il Molise si identificava al massimo con una o due aziende, oggi invece c’è un numero sempre crescente di operatori che ha dato vita una vera produzione regionale, che si concentra soprattutto intorno alla Doc Biferno, che ha dato la spinta alla crescita collettiva, che ha portato alla nascita di vini di stile moderno, di riconosciuto e apprezzato pregio e, soprattutto, dall’ottimo rapporto tra qualità e prezzo.
I migliori vitigni del Molise
Come noto, il Molise è una regione di estensione ridotta, e la sua superficie è prevalentemente montuosa (55% del totale) e collinare (45%): di conseguenza, anche i vigneti trovano spazio in queste zone, con una superficie vitata totale che raggiunge soltanto gli 8000 ettari, concentrati in prevalenza in provincia di Campobasso. Le caratteristiche del territorio si rivelano interessanti per la coltivazione di vitigni a bacca rossa, tra i quali va menzionato sicuramente l’autoctono Tintilia, forse il miglior vitigno del Molise, che è alla base del vino Tintilia del Molise DOC. Tra gli altri vitigni si notano poi quelli provenienti dalle coltivazioni tipiche delle regioni confinanti, come il Sangiovese, il Montepulciano, l’Aglianico e il Ciliegiolo. Tra le uve a bacca bianca, invece, vanno citate il Trebbiano Toscano, la Malvasia Bianca Lunga e il Bombino bianco, e inoltre non mancano gli internazionali, sia a bacca bianca che a bacca rossa. Per quanto riguarda la forma di allevamento, la tradizionale a tendone sta scomparendo a favore delle più moderne cordone speronato e spalliera.
I vitigni autoctoni del Molise
Di anno in anno, il Tintilia sta migliorando in produzione e in qualità, conquistando un ruolo di rilievo nel panorama italiano; si tratta di un tipico cru dell’area collinare della provincia di Campobasso, che per le sue specifiche tipicità del terreno, del clima e del vitigno, riesce a creare una struttura quasi unica all’uva e al vino prodotto. Fortemente legato alla storia e alla civiltà contadina del Molise, la Tintilia vanta come caratteristica principale nella notevole carica di sostanze coloranti e tanniche dell’uva, che sono trasmesse in modo quasi integrale al vino, che per questo assume anche da giovane un colore rosso intenso, quasi violaceo. L’altro vitigno tradizionale della regione è il Moscato giallo, coltivato sempre in provincia di Campobasso (e in prevalenza nelle aree dei Comuni di Belmonte, Macchiagodena, Macchiavalfortore, Montagano e Poggio Sannita, dove esistono ancora ceppi di questa varietà), che genera un vino dolce e aromatico, alla basse della denominazione “Molise” o “del Molise” nelle tipologie passito e spumante.
I migliori vini del Molise
Abbiamo già incontrato la prima Doc regionale, il vino Tintilia del Molise che, insieme al vino Molise o del Molise, copre l’intera area regionale. Le altre produzioni di qualità sono il Pentro d’Isernia DOC, vino presente sulla carta con le tipologie rosso (a base di uve Sangiovese e Montepulciano), rosato e bianco (a base di Trebbiano e Bombino bianco), e il vino Biferno DOC, basato sugli stessi vitigni e ricadente nella più vasta zona di Campobasso. In regione sono da segnalare anche due IGT, la Osco o Terra degli Osci e la Rotae IGT, la prima prodotta in provincia di Campobasso, la seconda in quella di Isernia.