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Il futuro di Vinitaly? Sempre più internazionale, digitale e culturale

Vinitaly 2019 ha chiuso i battenti con la partecipazione di 4.692 espositori su 100 mila mq netti, 33 mila buyer esteri, con un gradimento complessivo del 95,1% tra espositori e visitatori. Oltre a questo dato di soddisfazione positivo, il 95% degli espositori è rimasto invariato a dimostrazione della bontà della vetrina e della kermesse.

Questi risultati di rilievo porteranno Verona Fiere, organizzatrice dell’evento Vinitaly, ad intraprendere un giro del mondo nel 2020. Ecco alcune anticipazioni!

Alcune anticipazioni e novità in vista dell’edizione 2020

La 54 esima edizione è fissata per il 19 – 22 aprile 2020.

Tra le novità: crescerà l’area dedicata al bio con l’Organic Hall, ci sarà l’ingresso degli Orange wine, crescerà la presenza di nuovi produttori esteri (Centro ed Est Europa, area dei Balcani); infine ci sarà un nuovo spazio curato dal wine-writer Ian D’Agata, “Micromega wine”, che sarà dedicato ad aziende con piccole produzioni a varietà indigena ad alto tasso qualitativo. Confermati anche l’Enoteca bio e Vinitaly Design.

Tra le novità tecnologiche: grazie all’indicizzazione di tutti i dati anche con tecniche ugc (user generated content) della Vinitaly directory, sarà possibile effettuare percorsi tematici tramite app a portata di smartphone.

… ma Vinitaly sta guardando al futuro

Il futuro di Vinitaly sarà basato su 3 pilastri: digitale, globale, educativo.

Il primo passo è quello di riunire tutte le sue attività sotto un unico brand Vinitaly e tutte accessibili, prossimamente accessibili attraverso un unico portale Web.

Per quel che riguarda l’estero VeronaFiere, di ritorno dal Brasile, farà il debutto a Shenzhen con “Wine to Asia” il 9-11 novembre 2020. La novità sarà data dal fatto che l’evento in programma in Asia sarà la prima kermesse enoica organizzata da una fiera italiana in territorio asiatico con la partnership dell’agenzia cinese specializzata Pacco Communication Group.

Wine to Asia

Shenzhen è stata scelta perché è posta al crocevia della Guangdong-Hong Kong-Macao Greater Bay Area, tale area conta oltre 100 milioni di abitanti ed è una delle nuove capitali commerciali mondiali.

Shenzhen è la terza città dopo Pechino e Shanghai per importanza economica, è considerata la città dell’innovazione e della comunicazione digitale; inoltre, questa città asiatica ha il più alto tasso di crescita economica della Cina negli ultimi venti anni e sono presenti il 30% degli importatori totali cinesi di vino.

Per il direttore generale di VeronaFiere, Giovanni Mantovani

è un progetto che prende finalmente vita, e su cui puntiamo molto e l’obiettivo è mettere insieme una squadra di 400 espositori di primo piano del vino italiano”.

Sempre Mantovani spiega:

riuniremo tutte le attività sotto l’unico brand Vinitaly, e da un solo portale si potrà accedere a tutta la piattaforma, che diventerà sempre di più anche uno strumento di conoscenza e di approfondimento del vino italiano, per i professionisti del settore, ma anche per i consumatori del mondo“.

Il giro del mondo di Vinitaly e Verona Fiere

Il viaggio del mondo proposto dalle iniziative di VeronaFiere nel 2020 sarà di oltre 113 mila chilometri e le tappe internazionali in calendario saranno: Stati Uniti, Russia, Cina, Brasile, Hong Kong, Thailandia, Olanda, Canada, Polonia, Germania, Messico, Regno Unito.

“Vinitaly andrà nel mondo, ma porteremo il mondo a Vinitaly”

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