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Grand Marnier, il liquore più famoso al mondo ora parla italiano

L’Italia non è solo terra di conquista, e per una Peroni che lascia la nostra nazione (acquisita dal gruppo giapponese Asahi) c’è un importante marchio del mercato dei liquori che invece ora batte la nostra bandiera tricolore: si è infatti conclusa in maniera positiva l’OPA lanciata da Campari per rilevare le quote dello storico Grand Marnier dalla famiglia degli eredi Lapostolle.

Grand Marnier, il re dei liquori

Marchio iconico nel settore degli alcolici, e forse il liquore in assoluto più famoso e apprezzato al mondo, il Grand Marnier viene realizzato attraverso una miscela composta da vari cognac, cui si aggiunge dell’essenza di arancia, che dona il gusto inconfondibile alla bevanda, e altri ingredienti. Nella sua versione tradizionale ha una gradazione alcolica del 40% (vol.), ed è in genere servito in bicchiere largo senza ghiaccio né acqua, o miscelato per creare saporiti cocktail.

Protagonista in cucina

Il Grand Marnier si presta a un largo impiego come ingrediente di ricette gastronomiche, soprattutto nell’ambito delle preparazioni dolci. Ad esempio, un bicchiere di Grand Marnier può servire a esaltare il gusto di una torta alle arance, sfruttando l’aroma tipicamente agrumato del liquore; oppure, può rappresentare il tocco in più in un dolce raffinato ed elegante come la bavarese all’arancia e al cioccolato. Inoltre, il liquore è presente anche in uno dei piatti più simbolici della cucina francese, le Crêpe suzette, donando alle crespelle un piacevole retrogusto.

La storia del marchio

L’azienda Marnier-Lapostolle è stata fondata nel 1827 da Jean-Baptiste Lapostolle, che aprì una distilleria a Neauphle-le-Château, un piccolo villaggio nei pressi di Parigi, conquistandosi un’ottima reputazione per la produzione di liquori alla frutta e in particolare per quello che abbinava cognac e arance. A distanza di oltre un secolo e mezzo, quell’esperienza si è trasformata in una delle cinque più grandi imprese produttrici di cognac nel mondo, in grado di generare nel 2015 un fatturato di oltre 130 milioni di euro e un utile operativo di 22,4 milioni di euro. In questo 2016, però, alla bandiera francese è subentrato il nostro tricolore italiano, grazie all’iniziativa del gruppo Campari, che ha rilevato le quote azionarie ancora in possesso degli eredi della famiglia Lapostolle con un’offerta da 684 milioni di euro.

In questo modo, lo storico cognac francese si è aggiunto alla ricca gamma di prodotti affiliati al marchio Campari, che oggi comprende liquori come Zedda Piras, Cynar, Crodino, Glen Grant, e brand come Aperol, Cinzano e Crodino, oltre che Amaro Averna.

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