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Di Sipio: tra il mare Adriatico e le vette della Majella

Volevo realizzare il sogno di mio padre…

Avevo 29 anni, rigeneravo ganasce usate che poi vendevo alle officine meccaniche, racconta Nicola Di Sipio nella pace della sua tenuta, un’oasi di verde a Ripa Teatina. Era il 1982. Giravo col mio furgone, compravo pezzi usati, li rigeneravo, lavorando spesso di notte, e di giorno li vendevo.  Così è iniziato tutto. Mio padre aveva il sogno di acquistare una tenuta e io ho realizzato questo sogno. Nel 2001 ho acquistato i 70 ettari dell’azienda di Ripa Teatina dove lui ed io, quando avevo 6/7 anni, venivamo a fare delle giornate come braccianti agricoli. Ci occupavamo della raccolta di uva e olive.

Di Sipio ha radici lontane…amore incondizionato e sudore, volontà e tenacia. È la storia di una terra accolta, curata e vissuta, grazia ed eleganza raccontate nei nostri vini. Abruzzesi da più generazioni, radicati su questa terra tra il mare Adriatico e le vette della Majella. In un microclima ideale, con brezze ed escursioni termiche,
coltiviamo uve che esprimono i caratteri peculiari del nostro territorio. Le vigne di Sipio sorgono a Ripa Teatina,
terre coltivate di padre in figlio, segnate da un legame profondo, un sogno raggiunto, alla ricerca di sempre nuovi traguardi.

Di Sipio generazioni

Il territorio

Un territorio conosciuto dalla famiglia Di Sipio in ogni recondito angolo, una tenuta di 70 ettari incontaminati e coltivati in regime biologico, vendemmie che vedono l’avvicendarsi generazionale tra i filari. La cantina è nel cuore di questa tenuta, un’architettura materica perfettamente integrata nel paesaggio scorci d’Abruzzo con orizzonti infiniti sull’Adriatico: un lago, vigneti, uliveti, campi di grano e girasoli. Montepulciano, trebbiano, pecorino, falanghina, pinot nero, riesling, chardonnay, vitigni che trovano suoli e clima particolarmente vocati, accompagnati tutti, nella crescita e nella trasformazione, dalla tenacia e dall’esperienza. Dalla vigna al calice, l’intera filiera è curata nei dettagli: la raccolta di sole uve integre e selezionate, la sgranellatura degli acini… sono solo l’inizio di un lungo ed affascinante percorso, garanzia di qualità. 14 etichette che sono la rappresentazione tangibile, l’espressione enoica di una regione ad alta vocazione: l’Abruzzo.

Di Sipio vigne

La tenuta Di Sipio

La tenuta Di Sipio è in Abruzzo, la regione più verde d’Italia e d’Europa. Sono 70 ettari, dove convivono viti ed ulivi in perfetta simbiosi con flora e fauna autoctona e incontaminata. Lambiti dal mare Adriatico e protetti dalla Majella, in un microclima ideale per la crescita e la maturazione di grappoli sani, preludio di opere d’arte, connubio del rapporto uomo natura. Siamo a Chieti, una delle provincie più importanti nel panorama italiano per la produzione di vino. I nostri vigneti hanno giaciture collinari a circa 200 m di altitudine, a soli 7 km dal mare e a 15 km dalla montagna. 

Sono ettari di natura ordinata e antropizzata: filari e filari di viti che si susseguono, “si rincorrono”, lembi di territorio che vedono, assistono e vivono lo spettacolo delle stagioni che mutano, si esaltano nei colori diversi che le caratterizzano: i verdi, i rossi, il bianco, quasi a ricordare, nel fluire temporale di un anno, un tricolore nazionale che trova esaltazione nel vino, da sempre considerato l’icona simbolo della nostra cultura, della nostra storia, della nostra identità. Sono colori che richiedono cure e attenzioni, il vino non arriva dalla sola raccolta, ma da un continuo lavoro, certosino, volitivo, costante… dalle viti alla cantina.

La nostra cantina è lo specchio di una filiera che vede, dalla raccolta delle uve all’imbottigliamento, all’etichettatura, all’evoluzione, una maniacale cura di ogni passaggio. Vini e spumanti trovano nei diversi contenitori il guscio più confacente alla propria natura. Vetro, acciaio e legno sono l’abbraccio del vino che utilizziamo da sempre per farlo crescere, educare, perfezionare.

 

Il vetro


Per i lunghi affinamenti degli spumanti metodo classico, per le soste dei vini prima della commercializzazione, da sempre incorruttibile ed ecologico, compagno ideale ed abito insostituibile del vino. Le bottiglie dormono e sognano in ambienti che hanno temperatura e umidità ottimali, nella quiete del buio e nell’onda del silenzio, in attesa tranquilla del tempo che, solo, cambia le molecole e le migliora.

 

Il legno


Accompagna il vino già dal iii secolo d.c. le botti sostituirono le anfore ai tempi di roma antica, come recipiente per trasportare il vino e si scoprì che il legno consentiva all’ossigeno, con sottilissimi canali di uscita e di entrata, di trasformare e nobilitare il nettare di bacco. Le botti sono, da allora fino ad oggi, quasi immutate nel tempo, frutto
di scambio culturale con i celti che ci hanno trasmesso questa capacità di costruirle e utilizzarle. Per le importanti fermentazioni e affinamenti dei rossi e dei bianchi strutturati e longevi, il legno accompagna l’evoluzione del vino.

L’acciaio


Materico, che si trasforma da “pesante” in elegante contenitore, un insieme di serbatoi stretti, altissimi e verticali.
Sono forme funzionali al protrarsi dei tempi delle macerazioni, con la dolcezza del riempimento a caduta, il meglio per una lentissima e perfetta estrazione e per l’esaltazione del patrimonio fenolico ed aromatico delle bucce. Questi serbatoi affusolati e slanciati, sembrano quasi dei menhir ancorati al suolo e proiettati verso il cielo, e sono un’immagine iconica, specchio dell’identità della nostra cantina.

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