Parlare di Colle Massari significa dar voce a tre cantine che albergano sulle colline. La Tenuta Montecucco, per esempio, è posta su di una collina che rintraccia nella storia quella che fu la residenza ultima del Conte Piccolomini, un borgo dove vivevano un centinaia di persone. Lì, emergeva un granaio che oggi ospita il ristorante Il Granaio, c’era poi il frantoio, oggi edificio con appartamenti e terrazzi chiamato Il Frantoio, infine una chiesa posta negli ultimi decenni di storia rurale circondata dagli ettari di terreno, che ancora si sviluppano e si perdono nei complessivi 1.500 che oggi costituiscono l’azienda.
La storia
Questa è una di quelle storie che fa sognare, una di quelle da raccontare ai propri figli e tramandare nel tempo. Si perché quando c’è l’amore di mezzo ogni storia appare come trasfigurata dalla semplice scansione del tempo e dello spazio.
Il grande amore è di due persone, il dottor Claudio Tipa e la Signora Maria Tipa Astorga che s’incontrano e si rincorrono, ma più di ogni altra cosa si amano e si donano l’un l’altro una vita animata da confronti e regali. Tra questi uno sorge come sogno prediletto, forte, bello e soprattutto condiviso. Grande è l’impegno che ogni giorno essi vi riservano, assecondandolo con una passione che s’impregna nel luogo stesso. La Tenuta di Montecucco è questo: stupore, perfezione. In essa si percepisce una pace incontaminata, una serenità simbiotica con la natura.
I migliori vini
L’azienda agricola Colle Massari, nei suoi 1.500 ettari di Toscana, si articola in tre cantine, restando l’azienda Biologica più grande d’Europa.
La prima realtà vinicola è proprio l’omonima Colle Massari, sostenuta da Giampiero Pazzaglia. La Colle Massari produce sette vini di cui quattro rossi, due bianchi e un rosé, poi una grappa, un liquoroso e tre tipologie di profumatissimo olio extravergine di oliva. Ci troviamo nella DOC del Montecucco e i vitigni che fanno di questi vini un grande livello, insieme all’enologo Luca Marrone, sono il Sangiovese in purezza per il Lombrone e il Poggio Lombrone, due Montecucco Sangiovese Riserva rispettivamente DOC e DOCG, il Vermentino in purezza per il Melacce, piccoli tagli di Merlot, Cabernet Souvignon, Ciliegiolo e Montepulciano per il Colle Massari, il Rigoleto e il Gròttolo (Rosé), fino a piccole percentuali di Grechetto per l’Irisse.
La seconda storica produttrice e allevatrice di Bolgheri nel Bolgheri, è Grattamacco. Si tratta di una cantina essenziale in cui vengono prodotti quattro vini, il Bolgheri bianco con vermentino in purezza, il Bolgheri rosso, il Bolgheri superiore ovvero il Grattamacco e infine l’Alberello; i rossi Cabernet Souvignon, il Cabernet Franc, il Sangiovese e piccole parti di Merlot e Petit verdeau.
La terza cantina, purtroppo anche l’ultima, è Poggio di Sotto. Questo è il luogo in cui si producono il miglior Rosso di Montalcino della storia, un Brunello di Montalcino a non privo di riconoscimenti e una rarissima riserva proprio di quel Brunello. Poggio di Sotto è accostata al fianco di Montalcino, verso una Val D’Orcia e un Monte Amiata capaci di ammaliare. Qui troviamo Luigina come diretta ambasciatrice del gusto.