Lo champagne è considerato il vino più longevo in assoluto. La sua durata dipende da come viene conservato.
Champagne: come si conserva
I fattori che influenzano direttamente la durata dello champagne sono:
- temperatura
- posizione
- umidità
- luce
Temperatura
Uno degli errori più comuni è la temperatura di conservazione. Premetto che lo champagne non va conservato in frigorifero per lunghi periodi, né va lasciato in ambienti eccessivamente caldi.
Una temperatura troppo fredda rallenta l’evoluzione del vino e ne impedisce di sviluppare uma maggiore complessità. Una temperatura troppo elevata aumenta la velocità di invecchiamento e danneggia la qualità del vino.
La temperatura deve essere tra i 10 e i 12 °C.: questa è la temperatura delle cantine in Champagne. La temperatura deve essere costante e non deve subire sbalzi termici, soprattutto frequenti.
Prima del consumo è consigliabile porre lo champagne nel frigorifero per raffreddarlo.
Posizione
Lo champagne va conservato in posizione orizzontale. In questo modo il tappo viene sempre mantenuto umido ed evita che entri l’aria. Il metodo migliore di conservazione è quello sur point, cioè a testa in giù con la bottiglia appoggiata sul tappo. Questo metodo è utilizzato dalle maison nello Champagne.
Se siete interessati a come potete conservare le bottiglie nella vostra cantina, potete leggere l’articolo: “Bottiglie di vino come conservarle?“.
Umidità
L’umidità mantiene il tappo elastico e perfettamente aderente al vetro della bottiglia. Il tasso di umidità deve essere superiore al 70% perché il tappo mantenga le qualità fisiche ed elastiche.
Un livello di umidità troppo basso, associato ad una temperatura troppo elevata, può seccare il tappo e provocare un’evoluzione troppo rapida dello champagne.
Un tasso di umidità superiore al 90% rovina le etichette delle bottiglie. In tal caso è sufficiente proteggere le etichette con della pellicola trasparente.
Il vino, se il tasso di umidità è elevato, si evolve più lentamente e migliora il suo invecchiamento.
Luce
In generale la luce è nemica dei vini, in particolare dei vini bianchi e degli spumanti. Lo champagne è particolarmente sensibile alla luce. Se la bottiglia è trasparente è necessario proteggerla.
Altri consigli
Evitare gli urti, maneggiare con cura. La bottiglia di champagne ha una pressione compresa fra i 6 e gli 8 bar, cioè tre volte la pressione presente all’interno di un pneumatico di un’automobile.
Champagne: come aprire una bottiglia
Primo consiglio: non stappare con il botto.
Seguire le seguenti indicazioni:
- Inclinare la bottiglia e allentare la gabbietta
- Rimuovere la gabbietta e il suo rivestimento, mantenendo saldo il tappo. Non posizionare la traiettoria del tappo in direzione di un ospite
- Afferrare il corpo della bottiglia, tenendo ben saldo il tappo, e farlo ruotare per sboccare delicatamente il tappo dal collo senza farlo saltare.
Se siete interessati ad aprire una bottiglia di champagne con la sciabola potete leggere l’articolo: “Come sciabolare una bottiglia di spumante“.
Lo champagne scade?
Lo champagne è una materia vivente e si evolve con il passare del tempo. Le condizioni di conservazione hanno un impatto diretto sull’evoluzione del vino e sulla sua qualità. Oltre a queste occorre tenere presente che anche l’assemblaggio (es. millesimato) e il formato delle bottiglia incidono molto sulla maturazione dello champagne nel corso del tempo.
Gli champagne millesimati hanno una durata di conservazione lunga. Infatti, è possibile degustarli entro 7-10 anni dalla data di acquisto, o anche successivamente.
Lo champagne non ha una scadenza vera e propria, certo non dura in eterno, ma con i giusti accorgimenti e metodi di conservazione si può allungare il suo invecchiamento.
Se siete interessati alla scadenza dello spumante potete leggera l’articolo: “Spumante quando scade?“.
Amo la buona cucina e le tradizioni enogastronomiche italiane, per me vino e dessert non sono solo un contorno ma la parte più interessante del buon vivere.