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CASTELLO DI CIGOGNOLA: IL PINOT NERO DELL’OLTREPO’ AL CENTRO DELLA NUOVA STORIA DELLA MAISON

Castello di Cigognola entra in una nuova fase della sua storia grazie all’operato di Gabriele Moratti – figlio di Gianmarco e Letizia – e dell’AD Gian Matteo Baldi.

“È un progetto nato proprio da mio nonno – ribadisce Gabriele Moratti – Noi abbiamo realizzato la Stella Holding, che unisce il mondo del vino e quello della moda, in quanto pensiamo abbiano grandi similitudini. Abbiamo da subito condiviso l’obiettivo di puntare sul Pinot Nero in una zona particolarmente vocata ma mai adeguatamente valorizzata. È un progetto che sta dando dei risultati. Vogliamo competere con i grandi nomi della spumantistica, non solo in Italia, ma a livello internazionale. Ci siamo detti: perché non noi? Vogliamo un brand che sia da esportazione mondiale, l’ambizione non ci manca”

Stella Holding nasce con il marchio di moda Redemption di cui Gabriele è cofondatore, presidente e direttore creativo i cui vestiti sono indossati da star del calibro di Celine Dion, Lady Gaga, Megan Fox, solo per citarne alcune. Tutto questo nasce da una visione imprenditoriale originale.

Redemption è una nuova visione che nasce dalla consapevolezza, dal pragmatismo e dalla necessità di cambiare le dinamiche attuali del business. È un approccio alternativo, fondato sulla sostenibilità e su una forte etica sociale, motivato dalla responsabilità morale ed ecologica.

Un criterio che pone sempre in prima linea, nella catena di valore, la centralità dei diritti umani e l’urgenza di minimizzare l’impatto sull’ambiente. Redemption è una storia di donne forti e indipendenti, che preferiscono essere invece che apparire.

Così altrettanto il rispetto per l’uomo, l’ambiente e l’economia reale sono le pietre angolari della visione del nuovo progetto di Cigognola.

Per la produzione si è scelto un regime che arriverà al biologico più severo, alla ricerca di un’uva pulita, integra, ma al tempo stesso scevra di sostanze chimiche e aggiunte pesanti. Consulente di riferimento in tal senso è Giovanni Bigot, professore ed agronomo che con il suo metodo guida i collaboratori nel monitoraggio quotidiano delle piante. Parallela e coerente è la crescita di consapevolezza nel fare il vino: da una centralità di una figura di enologo unico a più consulenti che partecipano attivamente alla crescita e alla formazione di tutto lo staff.

L’Azienda possiede 36 ettari di cui 28 vitati, collocati a un’altitudine tra i 300 e i 350 metri s.l.m. I vigneti si ubicano tutt’intorno al castello del XII secolo sulla cima della collina dell’Oltrepò Pavese, con vitigni e cloni che traggono beneficio da diverse esposizioni. Le vigne hanno un’età media di 25 anni e sono allevate perlopiù a spalliera e guyot.

OBIETTIVO PINOT NERO

Da questa consapevolezza nasce la volontà di affrontare la sfida più difficile: il Pinot Nero. Il nuovo corso di Castello di Cigognola pone al centro il Pinot Nero, per affrancarlo dai pregiudizi e dargli il giusto merito: con l’eccellente maturazione fenolica che raggiunge in Oltrepò, questo vitigno è in grado di dare un’espressione superiore e di identità della terra a cui appartiene.

Gian Matteo Baldi : “Nel mondo del Metodo Classico, l’Italia non si è mai espressa per il potenziale che in realtà ha.

Noi abbiamo l’ambizione e il coraggio di puntare sul Pinot Nero in Oltrepò Pavese, una zona vocata anche grazie alla maturazione fenolica delle uve, che permette di avere uno stile distintivo. Noi vogliamo realizzare un metodo classico con eleganza, struttura e che, nell’invecchiamento, abbia note meno ossidative. Non solo: vogliamo mettere al centro gli uomini, le persone che fanno grande una produzione”

L’Azienda conta diversi ettari vitati Pinot Noir in mezzo ai 3.000 distribuiti su colline serrate con pendenze molto decise che chiudono valli strette, in grado di indirizzare le correnti tra sud e nord, creando dei climat unici. A questo si aggiunge la differenza di latitudine che permette di stillare dal Pinot Nero dell’Oltrepò un’essenza di frutto più maturo, circostanza che lo rende unico e irripetibile, come ben testimoniano il carattere peculiare e inimitabile dei Blanc de Noirs, diversi da qualsiasi altra versione nel mondo.

IL RACCONTO IN BOTTIGLIA

Come già sottolineato, il Pinot Nero è il protagonista principale della selezione Moratti. L’obiettivo è occupare un posto nel piccolo mondo dell’alta gamma con i Blanc de Noirs Cuvée dell’Angelo, Cuvée ‘More Brut, Cuvée ‘More Pas dosé e Rosé. Per mettere in luce al meglio le diverse espressioni del vitigno, è stato fatto un restyling delle etichette della Tenuta, adottando uno stile alla francese con il solo nome Moratti come griffe sui Metodo Classico e il brand Castello di Cigognola sui vini fermi.

Questi ultimi sono espressione autoctona del territorio: i due Barbera La Maga e Dodicidodici, rossi importanti dalle inconfondibili note fruttate e dal colore rubino profondo, e il Nebbiolo Per Papà, in cui la sosta di 30 mesi in botti di rovere francese lascia in eredità aromi inconfondibili, e sarà anche il nuovo progetto, la cui prima vendemmia è la 2019, di un Pinot Nero in rosso.Quest’ultimo progetto segue un percorso parallelo legato ad una consulenza specifica di Federico Staderini e ad un metodo completamente artigianale cioè di attenzione maniacale nei confronti dei minimi dettagli e cura manuale di alcune partite piccolissime di uva seguite con dei criteri specifici per identificare dei “climat” specifici.

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