Era il 1977 quando Domenico Clerico decide di rivoluzionare la sua vita e acquistare un piccolo appezzamento di terra nel cuore della “Bussia” dove ha prodotto il suo primo Barolo, (il “Briccotto Bussia”), una zona poi ampliata dalla vigna nel cru “Ginestra” dove nasce il “Ciabot Mentin” (1983) fino ai filari del Barolo “Pajana”.
Nel 1995 aggiunge un appezzamento detto “Mosconi” ed inizia la messa a punto del Barolo “Percristina”, per arrivare alla metà degli anni Duemila, con la nascita dell’Aeroplanservaj, sul terreno di Serralunga d’Alba.
Nascita della cantina Domenico Clerico
La fatica, la dedizione e la passione trasformano quest’avventura in un successo da 21 ettari e 110.000 bottiglie di vino all’anno, esportate in 40 paesi al mondo, dagli Stati Uniti al Giappone.
Il padre produceva già uve per le cantine sociali della zona e altra frutta da vendere nei mercati locali, era una tipica piccola azienda piemontese che si estendeva su 4 – 5 ettari di terra.
Nel 1976 il padre gli chiede di proseguire l’attività dell’azienda di Monforte d’Alba e Domenico accetta, in accordo con la moglie Giuliana, amando fin da subito il lavoro tra i filari, scegliendo di dedicarsi esclusivamente alla produzione di vino con senso del dovere e responsabilità e al contempo quel “crederci” che ha fatto la sua fortuna.
Nel 1977 lascia definitivamente la sua attività come agente di commercio.
Domenico Clerico diventa uno tra i più noti produttori di Barolo con la sua azienda gestita con la moglie, la sorella Laura e i due nipoti.
Domenico Clerico e i Barolo boys
Nato nel 1950, ha fatto parte dei cosiddetti Barolo Boys, i rivoluzionari del Nebbiolo, produttori che a partire dagli anni ’80 hanno iniziato un percorso di sperimentazione in vigna e in cantina, stabilendo nuove frontiere e cambiamenti innovativi come, ad esempio, la sostituzione dei tonneaux con la barrique.
La sua sperimentazione ha fatto anche nascere contestazioni nei suoi confronti da parte dei tradizionalisti.
Domenico Clerico è scomparso nel luglio scorso dopo una lunga lotta contro il cancro, la sua passione ha fatto crescere l’amore del Barolo e delle Langhe in tutto il mondo.
Quest’uomo, che ha reso grande uno dei vini più conosciuti al mondo, ha fatto la gavetta e ha sempre lavorato in prima linea, tramandandoci anche una bella storia di imprenditoria a amore per le cose buone della terra: “Bisogna tener alto il nome del Barolo, dalla vigna fino alla bottiglia”, era il suo motto che racchiude e riassume molto bene il senso della sua storia.
Anche dal punto di vista promozionale e del marketing l’azienda Clerico si è sempre dimostrata all’altezza.
Caratteristiche dei vini di Domenico Clerico
Le terre della cantina Clerico si trovano tra i 150 e i 450 metri sul livello del mare, con una esposizione sud- ovest, come insegnava la tradizione a cui Domenico deve tanto e si ispirava.
Nel 2013 fu assegnato a Clerico il Premio Cangrande durante il Vinitaly.