“… il vino che ha messo Brancaia sulla mappa delle più famose cantine della Toscana”, scriveva qualche anno fa Monica Larner su Wine Advocate di Robert Parker in merito a IL BLU. Se cercate un approfondimento potete leggere l’articolo “30, 40, 50, 80… A BRANCAIA DIAMO I NUMERI!“.
In questo settembre arriva sugli scaffali l’annata 2018 del IL BLU e proprio con questa annata si celebra la sua 30esima vendemmia: un’edizione commemorativa per festeggiare il vino che ha fatto conoscere Brancaia agli enoappassionati di tutto il mondo.
Prodotto per la prima volta nel 1988, IL BLU rientrava nella categoria dei vini che i critici di lingua inglese avevano soprannominato SuperTuscans, vini cioè che ricercano una propria identità al di là dei disciplinari di produzione delle rispettive zone e che stavano imperversando sulla scena enologica dalla fine degli anni ‘60. Come altri ambiziosi produttori, anche Bruno e Brigitte Widmer erano convinti che fosse possibile produrre altissima qualità anche al di fuori delle denominazioni. Uscì così quello che all’epoca era conosciuto solo come Brancaia e che, per la legislazione dell’epoca, in etichetta era soltanto un Vino da tavola. I risultati negli anni a venire daranno loro ragione.
IL BLU
Nel 1994 la guida gastronomica italiana “Gambero Rosso” premiò per la prima volta IL BLU con il suo massimo riconoscimento, i Tre Bicchieri. Con questo primo traguardo, la popolarità di Brancaia in Italia aumentò in men che non si dica. “Siamo stati una fra le prime aziende vinicole gestite da stranieri a ricevere questo riconoscimento”, ricorda Bruno Widmer.
Molti altri premi sono seguiti, fra cui, fra i più prestigiosi, il nono posto nella TOP100 di Wine Spectator con l’annata 2004. Scrissero: “I profumi lasciano senza parole—rose e lillà appena tagliati, mora e accenni di ciliegia. Un bel corpo ma estremamente equilibrato, tannini vellutati e un finale che va avanti per minuti.”
Per finire con l’annata appena uscita che guadagna da James Suckling 97/100 e un’affascinante nota di degustazione: “Bellissimi profumi di ribes e funghi, corteccia e violette, note di cioccolato. Ha un bel corpo, con tannini fermi e cremosi. Escono ancora dolcissimi ribes e frutti di bosco nel finale. Succoso e intenso.”
UN NOME, UNA GARANZIA
Come dicevamo sopra, nelle prime annate di produzione, il nome del vino era solamente Brancaia. L’unico altro vino prodotto in azienda era il Chianti Classico e quindi non si poneva il problema di confondere i vini o creare malintesi nella clientela.
Con l’annata 2000, la gamma dei vini si allargò con l’inserimento di un altro uvaggio a bacca rossa: venne inserito il TRE. Pur essendo un vino di pronta beva e con una bella e vivace etichetta arancione, per evitare il rischio di qualsiasi errore, fu deciso di trovare un nome anche il Brancaia, che nel frattempo la legislazione aveva classificato come IGT, come Indicazione Geografica Tipica.
La scelta, anche abbastanza naturale, fu quella di chiamarlo semplicemente IL BLU: fu semplice lasciarsi ispirare dal colore dell’etichetta, ma anche dalle spiccate note di frutti blu riconoscibili in calice di questo vino.
VESTITO A FESTA
Quando, nel 1988, Bruno e Brigitte Widmer decisero di creare ed inserire un vino in stile SuperTuscan nel portafoglio Brancaia, considerarono l’opportunità di rivedere l’intera immagine del marchio. Il primo vino Brancaia, infatti, era un Chianti Classico con un’etichetta piuttosto ordinaria e anonima.
Con l’uscita de IL BLU cambiò completamente l’immagine dell’azienda. Venne infatti scelta un’etichetta semplice ma elegante che nel corso degli anni si è rivelata classica, senza tempo. A distanza di tanti anni infatti lo stile Brancaia, adottato per tutti i vini aziendali, non accenna ad invecchiare. Rispecchia sempre appieno la filosofia dell’azienda:
“modernisti classici con il massimo rispetto per il terroir e un impegno senza compromessi per la qualità” la descrive sempre Barbara Widmer, figlia dei proprietari e enologa.
Per questa annata celebrativa, l’eleganza essenziale dell’etichetta è stata impreziosita da una lamina oro al centro del logo, mentre alla confezione in legno è stato aggiunto un logo in acciaio corten, che con il tempo mostrerà un’evoluzione proprio come il vino al suo interno.
L’UVAGGIO
Sin dal suo debutto nel 1988, IL BLU è il risultato di una costante ricerca della perfezione e viene realizzato solo con le migliori uve, raccolte e selezionate a mano, provenienti delle due tenute di Brancaia nel Chianti Cassico. Ai suoi esordi, 30 anni fa, IL BLU era un uvaggio composto da tanto Sangiovese con un piccolo complemento di Merlot. In seguito, Merlot e Sangiovese hanno raggiunto proporzioni simili, con l’aggiunta di una piccola percentuale di Cabernet Sauvignon. Oggi, grazie alla crescente complessità delle uve Merlot, provenienti in particolare dai vigneti a Radda in Chianti dove raggiungono un’età media di circa 30 anni, la percentuale di quest’ultimo vitigno è stata progressivamente aumentata fino ad arrivare all’80%. Sangiovese e Cabernet Sauvignon completano l’uvaggio col 10% ciascuno.
I singoli vitigni e vigneti vengono affinati separatamente in barrique, per due terzi nuove, per 18 mesi. Successivamente, tutte le barrique vengono degustate per selezionare il taglio finale che affinerà, poi, in vasche di cemento traspirante per altri 3 mesi. In questo modo il vino ritrova più velocemente il suo equilibrio, gli aromi risultano essere meglio integrati, così come i tannini, ancor prima dell’affinamento in bottiglia per almeno un anno.
L’impegno di Brancaia è volto a proseguire il lavoro di perfezionamento di questo vino, preservandone l’identità, il carattere e lo stile un impegno da custodire e portare avanti anche per i prossimi 30 anni.
L’ANNATA 2018
Il 2018 è stata una vendemmia bellissima, decisamente all’altezza di una edizione speciale, celebrativa.
L’annata precedente, la 2017, aveva presentato moltissime sfide, dovute in particolare ad un’estate molto calda e siccitosa. L’inverno successivo è poi iniziato con rovesci piovosi intensi che hanno rifornito immediatamente le riserve idriche. La primavera è stata quindi caratterizzata dal pieno vigore delle viti al momento del germogliamento. Grazie all’inerbimento naturale con essenze autoctone, alla totale assenza di erbicidi e insetticidi, alla riduzione dei trattamenti al minimo indispensabile e all’età media delle viti di circa 30 anni, le condizioni estreme del 2017 non avevano però lasciato tracce: la fioritura e la crescita in generale sono state ottimali.
Dalla metà di agosto, poi, la considerevole escursione termica giorno/notte ha favorito la perfetta maturazione, permettendo l’inizio della vendemmia l’8 settembre con le uve Merlot e conclusasi il 4 ottobre con il Cabernet Sauvignon. Soprattutto la qualità del Merlot ha superato tutte le aspettative, convincendo Barbara e la sua squadra ad aumentare ancora la percentuale in uvaggio fino all’attuale 80%.
LA QUALITA’ PRIMA DI TUTTO
Fin dal primo giorno, Brancaia produce vini di alta qualità, che raccontano il territorio in cui nascono: la soddisfazione in azienda è grande per i risultati raggiunti, ma il team è sempre consapevole di quanto sia indispensabile continuare ad investire nello sviluppo e nella ricerca.
IL BLU 2018 è il frutto di questa continua ricerca, ma non finisce qui… Intanto ne approfittiamo per brindare al suo 30 anniversario. Alla salute!
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