La beccaccia è un uccello molto ricercato tra i cacciatori, non facile da catturare e non sopravvive in cattività. Per questo è una preda pregiata e ambita anche perché molto godibile in ambito culinario in un menu di cacciagione, è chiamata anche la regina dei boschi proprio per queste peculiarità.
La beccaccia è caratterizzata da un becco appuntito di circa 6-8 centimetri e un peso di 250-350 grammi, colore dal marrone al nero variegato fino a toni bianco giallastri.
In Italia è possibile incontrarla tra ottobre e marzo nei boschi di betulle, carpini, frassini, querce, robinie, castagni ma anche di conifere; nidifica nel Nord dell’Europa e in Asia, raramente sulle Alpi o sugli Appennini.
Come si cucina la beccaccia
La carne della beccaccia è veramente apprezzata dai buongustai e chi la assaggia non la dimentica, inoltre sazia molto, è dunque sufficiente un animale per ogni commensale o anche mezzo se non si tratta di un piatto unico.
Il metodo più diffuso per cucinare la beccaccia è quello di preparare un letto di battuto con il grasso di prosciutto, l’aglio e erbe aromatiche, principalmente salvia, bacche di ginepro, rosmarino e timo, poi spalmato anche sopra e dentro l’animale, cotto poi in un tegame.
È molto apprezzata anche la versione in salmì con acciughe, capperi, olive e vino o aceto sfumati. C’è poi chi preferisce la cottura in forno molto veloce ed omogenea: bastano 15 minuti a 200 gradi.
Si può poi servire con una fetta di polenta bianca o con delle fette di pane arrostito e insaporito con aglio.
Normalmente le interiora si conservano per farne un paté per insaporire i crostini caldi, dunque tenete da parte cuore, fegato e intestini.
Una cottura molto particolare può essere quella a base di acquavite con ripieno di bacche di ginepro ridotte in poltiglia e modellate a palline, amalgamate con burro con cui farcire poi ogni beccaccia insieme a del timo. Dopo che le beccacce sono cotte si scalda un bicchierino d’acquavite, si versa sulle beccacce, si fa fiammeggiare e si serve in tavola.
Abbinamento vino e beccaccia
La beccaccia arrosto o in salmì si abbina bene con un vino rosso fermo, con corposità media, come quelli piemontesi, tipo Barbera, ma che non deve essere invadente, vista la delicatezza di questa carne.
Le beccacce al ginepro devono essere abbinate da un buon Barolo e se la ricetta prevede i crostini di accompagnamento allora potete rivolgervi ad un vino amarone come il Recioto Amarone della Valpolicella.