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I 5 migliori bianchi italiani secondo Forbes

I vini italiani hanno fatto molta strada negli ultimi vent’anni raggiungendo standard di raffinatezza dalla viticoltura alla vinificazione paragonabili a quelli dei grandi rossi.

Nick Passmore, writer su Forbes, scrive che per troppo tempo “bianco italiano” in America ha significato Pinot Grigioal limone” e vini secchi della Liguria, vini che per i palati più esigenti sono diventati noiosi.

Negli ultimi anni la qualità dei bianchi nostrani è notevolmente cresciuta così come le specificità delle varie DOC e DOCG che dalle pendici dell’Etna all’Alto Adige si sono fatti strada nei cuori degli amanti del vino. In particolare il Trentino e il Friuli hanno imposto standard piuttosto elevati e proposto prodotti imperdibili che si contraddistinguono per acidità e aromi straordinari.

I vini bianchi italiani inoltre mantengono un ottimo rapporto qualità-prezzo anche in America, a differenza dei prodotti Californiani o Francesi, e si fanno apprezzare in particolare per la freschezza e gli aromi fruttati, vediamone alcuni.

Jermann Vintage Tunina

Le prime bottiglie vendute con questa etichetta e questo nome risalgono all’annata 1975. Il nome Tunina si riferisce alla vecchia proprietaria del terreno su cui è sito l’originario vigneto ed è dedicato all’amante più povera del Casanova, che era una governante a Venezia che per l’appunto anche lei si chiamava Tunina (Antonia).

Jermann Vintage Tunina si abbina con primi tartufati, con grande varietà di piatti di pesce, soprattutto al forno e saltato, ma arriva a poter sposare anche carni bianche. Splendido il ricordo di un suo incontro con un filetto di salmone fresco ripieno di parmigiano e carciofi.

Anselmi Capitel Foscarino

Seducente e delizioso grazie all’abbondanza di frutti tropicali maturi, bilanciati da un morso croccante alla mela, il tutto abbracciato da una mineralità fiammeggiante. Un bell’emblema delle impressionanti ambizioni del vino bianco italiano anche in Veneto.

 

Fontana Candida Luna Mater

Il nome scelto è già molto evocativo riferendosi alla Madre Luna e alle sue fasi che da sempre influenzano le attività agricole.

Giallo oro lucido, profumo intenso ed ampio che evoca le uve di origine e con fragranza di frutta esotica; sapore secco e pieno, morbido sapido ed avvolgente, con elegante fondo fruttato di pera matura e di mandorla verde gradevolmente persistente.

Planeta Fiano Cometa

Colore giallo paglierino carico con evidenti riflessi verdi. Profumi di fiori bianchi, timo e camomilla. Note agrumate come tangerine, litchi e menta piperita. In bocca elegante e voluttuoso. Espressivo ed avvolgente, ben sostenuto da una fresca acidità. Note minerali che ben esprimono il suo terroir. Finale ampio e progressivo.

Lo possiamo abbinare con svariate pietanze di pesce, consigliamo: Carpaccio di pesce crudo e/o affumicato, ostriche e capesante alla griglia. Gamberoni allo zafferano. Spaghetti ai ricci di mare e spaghetti all’aragosta. Carne agglassata, triglia in crosta di mandorle di Noto. Figura bene anche con Petto di pollo con salsa all’arancia.

Marco Felluga Russiz Superiore Collio Col Disore

Una delizia dolce, saporita e fruttata dal confine collinare italiano con la Slovenia.

Col Disôre” è un chiaro riferimento al nome, nella lingua friulana, di una collina del territorio di Russiz, che nel 1648 fu diviso in “Russiz Disôre” (Russiz Superiore), il nucleo più antico dell’intero insediamento feudale, prevalentemente in collina, e “Russiz di Sott” (Russiz inferiore), la parte prevalentemente in pianura.

L’equilibrio tra sapidità e freschezza porta ad un finale molto lungo che si sviluppa in note dolci ed ammandorlate che esaltano pietanze a base di pesce, crostacei e formaggi.

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