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5 vini liquorosi per il dopo pranzo di Pasqua

Il pranzo di Pasqua rappresenta una delle immancabili tradizioni capaci di unire le varietà del mondo seppur in maniera differente. Ciascuno con le proprie pietanze, ciascuno con le proprie abitudini, ci si riunisce intorno a quel tavolo per celebrare un evento imprescindibile. Così dalle pietanze più o meno variabili, dai kozunaks bulgari ai Pasha e Mammì finlandesi, dall’agnello francese alla soupa mayeritsa greca, dal Paasbrod olandese al Kulitch russo, dalla Mona alle uova sode con guscio colorato svedesi, non ci si può alzare da tavola senza aver degustato un buon vino liquoroso. Scopriamone alcuni.

I vini liquorosi

Quando parliamo di vini liquorosi ci riferiamo a tutti quei vini prodotti mediante l’utilizzo di un vino base (di gradazione alcolica non inferiore a 12%) e di mistella, (mosto al quale viene bloccata la fermentazione tramite l’aggiunta di alcol), alcol, acquavite di vino o mosto concentrato (mosto parzialmente disidratato), per poi elevarne il grado alcolico. Tra i più noti, per il post-pranzo pasquale, vi consigliamo: 

  • il Porto che deriva dall’aggiunta al mosto di brandy. Presenta differenti categorie come il Ruby, il vino di base, che utilizza uve non selezionate e che vive un invecchiamento non ulteriore a cinque anni; il Tawny che risulta essere il prodotto delle uve più scelte, usato con un invecchiamento anche maggiore ai cinque anni; il Vintage che corrisponde al altissima qualità, si ottiene per mezzo dell’utilizzo di uve selezionate e di una speciale annata.
  • Il Marsala si ottiene aggiungendo alcol al vino (principalmente dai vitigni Grillo, Inzolia e Catarratto). Lo si può trovare secco, semisecco o dolce, e in base all’invecchiamento: Fine (1 anno, minimo 17% alcol etilico); Superiore (2 anni, minimo 18% alcol etilico); Superiore Riserva (4 anni, minimo 18% alcol etilico);
    Vergine o Soleras (5 anni, minimo 18% alcol etilico); Vergine o Soleras Stravecchio o Riserva (10 anni, minimo 18% alcol etilico).
  • Il Madera, prodotto nell’arcipelago portoghese, si ottiene grazie all’aggiunta di canna da zucchero al vino, dove il liquido subisce la pressione di forti oscillazioni termiche. La qualità varia fra: Sercial (secco); Verdelho (semi-secco); Boal (semi-dolce); Malvasia (dolce, il più zuccherato).

Il Madera garantisce una conservazione lunghissima, potrete dimenticarlo in qualche cassetto e per decenni e berlo con tranquillità.

  • Lo Sherry o Jerez o Xeres è un vino simile al Marsala, da non confondere con il Cherry Brandy, liquore dolce a base di ciliegia;
  • Il Vermut o Vermouth che viene aromatizzato e, nella versione dolce, zuccherato; viene consumato come aperitivo o come base di famosi cocktail.
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