Il Pigato è un vino bianco sicuramente tra i più famosi della Liguria. Il vitigno è coltivato soprattutto nella Riviera Ligure di Ponente. E’ molto sensibile alla coltivazione dei terreni, infatti in base alla tipologia, diversi sono i sapori e gli aromi che il vino sprigiona.
Ad esempio, nella zona interna di Ranzo i vigneti sono coltivati ad altitudine maggiore e grazie alle condizioni climatiche ciò che ne scaturisce da questo vitigno è un vino delicato, fresco ed elegante, mentre nei luoghi caratterizzati da un terreno ricco di calcare il vino si presenta molto fine, sui suoli rossi invece, ricchi di minerali di ferro, il vino che si ottiene è dotato di buona struttura e il sapore è deciso.
Pigato: origini
E’ uno dei vitigni più affascinanti e misteriosi della Liguria. A tutt’oggi pare che le sue origini siano piuttosto incerte. Secondo alcuni documenti ritrovati, sembrerebbe che il vino sia originario della Tessaglia, importato dai greci durante la colonizzazione della penisola. Secondo gli studiosi la sua entrata nella regione Liguria risalirebbe intorno al 1600.
Pigato: caratteristiche organolettiche
Dal punto di vista genetico, il Pigato è identico al Vermentino, ma si differenzia da esso per via dell’aspetto degli acini. Cosa significa questo? Quando l’uva è matura, il suo aspetto esteriore tende a cambiare. In altri termini la buccia assume una tonalità quasi ambrata caratterizzata a sua volta da piccole macchie color ruggine.
Il vino è di colore giallo paglierino con riflessi dorati. Al naso si avvertono sentori floreali, frutta bianca e gialla. In bocca si rivela armonico, di buon equilibrio e struttura, fine, delicato con una buona vena minerale e con un finale leggermente sapido con lievi sentori di mandorla.
Con il passare degli anni, questo vino dalle mille sfaccettature tende a sviluppare altri aromi che virano verso le note di idrocarburo e resina. Tuttavia il vino può essere consumato giovane anche entro i primi tre anni di vita.
Oggigiorno i produttori stanno cercando di limitare quanto più possibile l’uso dei pesticidi in maniera tale che venga conservato il sapore dell’uva.
Negli ultimi anni, ha ottenuto molti premi e riconoscimenti grazie all’introduzione di tecniche innovative da parte di grandi aziende agricole e non solo.
Pigato: quali abbinamenti è possibile fare?
Il vino si degusta ad una temperatura intorno agli 8° o i 10° C. Si presta molto bene come aperitivo e lo si può facilmente abbinare a pietanze a base di pesce: orate o branzini alla ligure, scampi al vapore, pesce crudo, ma anche a torte di verdure, risotto ai funghi, ovuli crudi, frittatine di verdure e zuppa di cipolle.
Le versioni più strutturate e invecchiate si sposano molto bene con le carni bianche delicate e formaggi di media stagionatura.
E’ possibile trovare il vino in questione in qualsiasi periodo dell’anno.