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Il miglior sommelier d’Italia è Maurizio Filippi

Si chiama Maurizio Filippi, ha 53 anni, è originario di Novara ma vive da tempo a Montecchio in Umbria, ed è il miglior sommelier d’Italia. A premiarlo con il Premio Trentodoc è stata l’Associazione Italiana Sommelier, nel corso dell’annuale assemblea che ha previsto anche l’organizzazione di una serie di prove pratiche e teoriche per testare le abilità degli iscritti.

Maurizio Filippi è il miglior sommelier d’Italia

Filippi è il sommelier del ristorante Sala della Comitissa di Baschi, in provincia di Terni, e già lo scorso anno era arrivato terzo al concorso dell’Ais. In questa edizione, invece, ha sbaragliato la concorrenza degli altri partecipanti, dopo una competizione appassionante che ha dimostrato l’alto livello di preparazione che ha reso onore alla manifestazione, organizzata a Trento. Al secondo posto si è classificato un sommelier toscano, Massimo Tortora di Livorno, mentre a completare l’ideale podio è Carlo Pagano di Isernia.

Il sommelier oggi

Secondo la nota diffusa dall’Ais, Maurizio Filippi rappresenta al meglio la figura del sommelier oggi, che “sta cambiando e assume le sembianze di un professionista a tutto campo, capace non solo di cimentarsi nel tradizionale ambito della ristorazione, ma essere un ambasciatore del territorio e delle eccellenze italiane”. Sono proprio queste doti a esser state esaminate nel corso delle finali del Concorso Miglior Sommelier d’Italia a Trento.

L’Associazione Italiana Sommelier è in forma

I rappresentanti dell’Ais hanno anche tastato il polso della salute dell’associazione, che sta vivendo un periodo positivo, “forte di un numero di iscritti in continua crescita”, che sottolineano “il rinnovato interesse di un pubblico sempre più giovane e trasversale verso il mondo dell’enologia”. I numeri confermano questa sensazione: negli ultimi tre anni, infatti, “l’Associazione ha incrementato i propri corsi di formazione del 39%, con un aumento dei partecipanti del 46%, dove la fascia degli under 30 risulta quella in maggior crescita”.

Rilanciare i consumi

Questo trend lascia spazio alla speranza anche per la ripresa dei consumi interni di un comparto che ha subito negli anni una contrazione significativa, come abbiamo raccontato dalle pagine del blog di XtraWine qualche tempo fa. L’Ais, infatti, auspica che il rinnovato interesse per il vino possa “incrementare non solo i livelli quantitativi, quanto quelli qualitativi, processo in essere da alcuni lustri, ma soprattutto un consumo consapevole e sostenibile”.

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