Il Cavalier Francesco Zecchina era un costruttore edile napoletano, originario di Asola (MN) e appassionato di vini e di paesaggi campestri collinari. Ad inizio anni ’70 cominciò ad accarezzare l’idea di acquistare una terra dove poter produrre del vino. Fu cosi’ che gli fu proposto di andare a vedere un appezzamento di terra nel beneventano. Ciò che vide era una sassaia, con un rudere e un piccolo appezzamento di neanche un ettaro a vigneto, ma con una eccezionale esposizione a mezzogiorno, cosi si convinse e acquistò la terra.
Il lavoro di pulizia e di dissodamento del terreno fu’ molto impegnativo, ma in poco tempo la terra incomincio’ ad acquistare una sua forma definita e si cominciò allora a sistemare anche il rudere. Ma che nome dare all’azienda? Pensa e ripensa, ci si ispirò ai luoghi: la collina si chiamava ferrata, ma Monteferrato sembrava cacofonico, per cui si optò per Monserrato, più breve e facile da pronunciare.
L’azienda comincio’ ben presto ad acquisire un aspetto ordinato, con l’aiuto di un giovane amico e fattore cominciò a piantare tabacco e olivi, a mezza collina, su una superficie di circa 60 ettari alimentati da acqua sorgiva. A fine anni ‘80 la produzione era fondamentalmente tabacco, olive su 6 ettari e uva su 12 ettari di vigna. L’olio e il vino erano prodotti soprattutto per uso familiare e donati ad amici e parenti, oltre ai tanti altri prodotti che si sono alternati sui 40 ha di terreno seminativo ( pomodori, grano, orzo, ) . Con il tempo l’azienda era divenuta il buen retiro del Cavaliere che, appena riusciva a liberarsi degli impegni professionali, si rifugiava nel silenzio e nella quiete della masseria.
L’intento del Cavalier Zecchina era quello di innovare l’azienda e di fare un passo in avanti nella commercializzazione di tutti i prodotti della terra, trasformandoli ed immettendoli sul mercato, a partire dal vino e fino all’olio evo. Cosi’ l’azienda, con il brand “Fattoria Monserrato”, incominciò la commercializzazione dei vini e degli oli, ottenendo numerosi riconoscimenti anche a livello internazionale. Il progetto di sviluppo aziendale durò fino ai primi anni 2000, poi però, anche a causa degli impegni professionali e, successivamente ai problemi di salute che provocarono la morte del Cav. Zecchina, non fu portato a termine.
Ne passo’ un lungo periodo di transizione nel quale anche grazie al colono, a cui era sempre stata affidata la gestione dell’azienda, si e’riusciti a lasciare intatta la qualitá delle produzioni agricole. Fu allora che nel 2017 i nipoti, assieme ad una figlia del Cavaliere, decisero di riprendere quel vecchio progetto di sviluppo aziendale, ormai abbandonato da tempo e di realizzare il sogno che il loro nonno non era riuscito a realizzare.
Ed ecco che nasce l’attuale azienda agricola Monserrato 1973: Ha 60 biologici di cui: 13 di vigneto, 6 di oliveto, 5 seminati con grano duro saragolla, 2 di ortaggi, 2 di legumi ed il restante altre colture seminative. La proprietà è caratterizzata da una dolce pendenza che si fa appena più aspra nelle particelle da cui ricaviamo le uve Falanghina. Le singole vigne, dalle più vecchie alle più giovani degli anni duemila, sono state tutte impiantate nelle esposizioni migliori, da sud/ovest a sud/est, orientando i filari da settentrione a mezzogiorno. La gestione agronomica rispettosa dell’ambiente e le particolari caratteristiche dei nostri suoli, calcareo tufacei con argille multicolore, donano ai vini serbevolezza ed un carattere schietto e saporito, che evolve in eleganza con il tempo.
Attualmente, dai vigneti aziendali e’ prodotta una linea di cinque vini autoctoni con Falanghina, Aglianico, Fiano e Barbera del Sannio, e proprio su quest’ultimo vitigno si e’puntato per la nascita del progetto aziendale. La Barbera del Sannio e’un vitigno autoctono utilizzato in passato unicamente come vino da taglio ma al quale si è voluta dare grande dignita’, vinificandolo in purezza ed affinandolo in anfore di terracotta. La nostra Barbera del Sannio (Camaiola) sostiene al meglio la convivialità della tavola ed è capace di lasciarsi bere con grande piacere anche da sola. Rosso violaceo intenso, al naso sentori di violetta, pepe nero, buccia d’arancia e fragolina di bosco, si apprezza per la sua succosità e morbidezza e per la gentile trama tannica.
Con l’ obiettivo aziendale di riscoprire i prodotti e le colture autoctone di un tempo, numerosi sono ad oggi i progetti in cantiere: dall’ ampliamento della cantina esistente, fino all’ impianto di ulteriori ha di Barbera del Sannio. In merito alle altre colture invece, si è proceduto alla valorizzazione del grano duro Saragolla creando una linea di pasta secca con semola macinata a pietra e trafilata in bronzo, oltre alla coltivazione di legumi ( ceci e fagioli) e di prodotti dell’ orto che poi andranno a comporre la nuova linea di prodotti lavorati sempre a marchio Monserrato 1973. Un azienda che, con un piede nel passato e due nel futuro, riesce a valorizzare la tradizione delle colture contadine autoctone, proiettandosi nel futuro, affrontando le sfide del mercato con prodotti innovativi e di qualità.
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