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Vino Porto Storia e tipologie

Il vino Porto rientra nella categoria dei vini liquorosi come il Marsala, lo Sherry ed il Madera.

Un po’ di storia

Deve il suo nome alla città di Oporto posta alla foce del fiume Douro. Proprio da questa città il vino prendeva le vie del commercio, in particolare verso l’Inghilterra.

Anticamente il Porto era trasportato a Oporto con le barcos (barche caratteristiche) lungo il fiume Douro fino alla città di Vila Nova de Gaia, dove veniva fatto maturare.

Questa pratica è continuata fino al 1985. Dal 1986 c’è un nuovo disciplinare di produzione che permette ai piccoli produttori di invecchiare e imbottigliare il loro Porto direttamente a Douro.

Solo le grandi Case si possono ancora permettersi di fare affinare il vino Porto nelle storiche cantine a Vila Nova (destinate solo all’invecchiamento).

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Leggenda del vino Porto

Una delle leggenda più celebri sul vino Porto ha per protagonisti due mercanti inglesi ed un monaco. Secondo questa leggenda, attorno al 1670, i mercanti cercavano dei vini per commerciarli in Inghilterra. Dopo una lunga ricerca arrivarono in un monastero nei pressi della città di Lamego, vicino al fiume Douro.

Un monaco offrì loro un vino dolce, ricco e morbido, molto diverso da quello a cui erano abituati e, i due mercanti, ne rimasero conquistati. Dopo diverse insistenze, il monaco confessò che al vino bevuto aveva aggiunto dell’acquavite al mosto in fermentazione. Tale condizione consentiva sia di mantenere la dolcezza naturale che aggiungere tasso alcolico. In parole semplici il monaco fortificò il mosto, una tecnica ancora oggi utilizzata.

Nella realtà il vino Porto è nato in circostanze differenti. La vendemmia del 1820 produsse uve estremamente ricche e dolci, tanto che il vino risultò estremamente ricco, concentrato, morbido e dolce. Sul mercato il prezzo del vino lievitò.

L’anno successivo i produttori tentarono di riprodurre quello stesso vino, con uve differenti. Aggiunsero una forte quantità di acquavite al mosto in fermentazione, arrestandone la fermentazione, conservando la dolcezza del mosto e aumentando il grado alcolico. Lo stratagemma diede i suoi frutti e nacque così il Porto dolce.

Vitigni utilizzati per il vino Porto?

Il vitigno più utilizzata è il bastardo (più del 60%), ha rese alte ed una decisa componente alcolica. C’è la touriga nacional, il touriga francesa (dona accenti erbacei), il tinta barroca e il tinta roiz.

Le uve appena descritte sono utilizzate per il Porto rosso, mentre per il Porto bianco si utilizzano il gouveio, malvasia fina, rabigato e viosinho.

Produzione del vino Porto

Il mosto ottenuto con moderne pigiadiraspatrici, viene fatto fermentare a temperatura controllata intorno ai 30 °C.

Quando si raggiunge il 6-7% di alcol etilico, si aggiunge brandy o alcol di origine vitivinicola, per bloccare la fermentazione in modo più o meno veloce a seconda del grado di dolcezza desiderato.

Inizia, la fase del rinforzo dell’alcol, ed il vino Porto viene posto nelle tradizionali pipe da 550-600 litri e lasciato riposare un paio di mesi, procedendo ad un primo travaso e ad una eventuale seconda addizione di distillato.

Finita questa fase il vino viene fatto invecchiare, quindi viene assemblato utilizzando vino Porto di diverse vendemmie.

Tipologie di Porto

Ci sono diversi tipi di vino Porto e per i primi due anni la loro storia è simile, ma poi le strade si dividono: il Porto Tawny restano nelle botti, mentre il Porto Vintage sono messi ad affinare in bottiglia.

  • Il porto Vintage è millesimato, prodotto in piccolissime quantità. Per produrlo vengono utilizzate solo uve di una vendemmia favorevole. Riposa meno di due anni in botte e messo in bottiglia per un lungo riposo(20-30 anni).
  • Il Ruby Porto, imbottigliato dopo meno di un anno di botte, è il più giovane e vivace nel colore rubino e nei profumi fruttati. Il Fine Old Ruby è un blended di diverse annate (circa 4 anni in botte) ed è un po’ più morbido e speziato.
  • Il Late Bottled Vintage Porto ottenuto sovente da uve raccolte in un’unica vendemmia, invecchia in botte per 4-6 anni.
  • Il Tawny Porto di colore granato con riflessi aranciati, maturazione in botte per 10 o 20 o più. Spesso questo Porto diventa Fine Old Tawny, con un profumo morbido e complesso. Questo Porto, anche se l’annata non viene sempre riportata, è miscelato (in etichetta trovate le indicazioni 10, 15, 20, 30 e Over 40 Years Old).

Altri Porto ottenuti con miscele e periodi di affinamento diversi sono il Vintage Character, il Crusted e il Single Quinta.

Porto Bianco o Rosso?

In cucina si usa il Porto rosso, quello più giovane, ideale per la preparazione di piatti a base di carni, prosciutto e paté. Ai formaggi stagionati ed erborinati è abbinato il porto più maturo. Il porto Tawny è ideale per un dopocena.

Il Porto bianco riposa in acciaio al massimo 18 mesi; è il più delicato e secco, ideale come aperitivo. Per i biscotti e alla pasticcera secca potete abbinare un ottimo Porto bianco dolce.

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