Oggi xtraWine vi propone una ricetta veloce che appare un po’ stravagante per l’insolito accostamento di ingredienti, ma che una volta ultimata risulta saporita e gustosa. Consigliamo di servire accanto a cotolette o carni alla griglia.
Gli spinaci contengono ferro e per evitare di perderlo in cottura è consigliabile consumarli conditi con del limone, infatti la vitamina C contenuta nel limone aiuta ad assorbire il ferro. Gli spinaci sono ricchi di vitamina A e di acido folico. Il termine spinacio deriva dal persiano aspanahk che significa “incrociato con la spina”.
Purtroppo gli spinaci una volta lessati perdono circa la metà delle proprietà nutritive, la ricetta che vi proponiamo permette di mangiarli caldi ma senza un’eccessiva dispersione. Sono ottimi consumati anche crudi e possono essere di utilizzarli nella preparazione di ricche insalate (ad esempio insalate con parmigiano e noci e conditi con dell’olio extravergine d’oliva ed un pizzico di sale) o torte salate.
Pronti per un contorno mai provato prima? Continuate a leggere per scoprire la ricetta ed il vino in abbinamento.
Ingredienti:
- 700 g di spinaci freschi
- 40 g di uvetta
- 15 g di pinoli
- 1 ciuffo di prezzemolo tritato
- 1 spicchio di aglio
- olio extravergine d’oliva q.b.
- sale, pepe q.b.
Preparazione:
- Sotto l’acqua corrente sciacquate l’uvetta, quindi fatela ammollare in una ciotola per circa 10 minuti.
- Mettete sul fuoco una padella scaldate due cucchiai d’olio e fatevi dorare lo spicchio d’aglio, poi eliminatelo. Fate sbollentate gli spinaci per 10 minuti (senza aggiungere acqua), quindi spegnete il fuoco e tagliuzzateli.
- Aggiungete l’uvetta strizzata e tamponata con la carta assorbente, i pinoli. Mescolate con cura, lasciate insaporire per qualche minuto a fuoco dolce.
- Regolate di sale e pepe e cospargete il prezzemolo tritato e servite.
Qual è il vino in abbinamento?
Il vino in abbinamento è un Traminer Aromatico Alto Adige DOC, vino bianco dal bouquet di rosa e litchi, chiodo di garofano, vaniglia, fichi dolci, pompelmo e dal sapore pieno, aromatico, con retrogusto spiccato e persistente.
L’area di provenienza di questo vitigno è quella Alpina prossima al confine con l’Austria e la Germania, e quindi non ci sorprende trovare molte etichette provenienti da lì. Una volta famoso il vitigno avrebbe attratto i viticoltori alsaziani e nei primi del Novecento anche quelli californiani essendo un vitigno che ben si adatta a climi montani sopportandone i freddi invernali.
In un documento del VIII secolo si trova una citazione dove si parla di una “Uvae atrae traminae cognominatae”. Il documento successivo è sempre tedesco, del 1150 dove per Traminer ci si riferisce al Kleinfraenkischda Bingen. Poi si devono attendere quattrocento anni per attenere di nuovo notizie del Traminer tramite Tragus Strassburg che nel 1592 individua il vitigno originario del Palatinato e aggiunge anche una differenza con la versione rossa, originaria della Renania, il Rothraminer.
Amo la buona cucina e le tradizioni enogastronomiche italiane, per me vino e dessert non sono solo un contorno ma la parte più interessante del buon vivere.