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Va in pensione Robert Parker, inventore della scala 100 punti e The Wine Advocate

Sono ormai ufficiali le notizie del ritiro di Robert Parker Jr (71 anni) dalla direzione della rivista The Wine Advocate. Robert Parker lascia tutto nelle mani dei propri allievi, una squadra che ha messo in piedi in questi 40 anni di passione e dedizione per il mondo del vino.

A dare la notizia il 16 maggio è stata Lisa Perotti-Brown, editor di Wine Advocate, che ha pubblicato sul sito di Robert Parker un editoriale, a cui è seguito un post su Facebook dello stesso Parker:

Mentre mi ritiro ho l’onore di passare il testimone alla nostra meravigliosa squadra. È giunto il momento per me di rinunciare con effetto immediato a tutte le responsabilità editoriali e di direzione. Brindo a tutti voi per aver fatto parte di questo viaggio e spero che tutti continuino a condividere l’entusiasmo per la scoperta dei vini con i critici devoti“.

Chi è Robert Parker?

Tutto inizia con un viaggio in Francia nel 1967 dove, un Robert Parker appena ventenne, si reca per far visita ad una giovane studentessa dell’Università di Strasburgo che poi sarebbe diventata la signora Patricia Parker.

Il progetto The Wine Advocate inizia a prendere forma a metà degli anni ’60 con l’intento di creare una “guida per l’uso” ai vini francesi in quanto in America non c’erano conoscenze approfondite sul tema. Il progetto non fu incoraggiato però da amici e parenti che caldeggiarono di completare la carriera accademica per diventare avvocato. Nel 1973 Robert si laureò alla Maryland School of Law ed entrò in uno studio legale, esaudendo il desiderio della famiglia, ma riuscì comunque nel suo intento pochi anni dopo.

The Wine Advocate e i 100 punti Robert Parker

Nel 1978 esce il primo numero della rivistaThe Baltimore-Washington Wine Advocate” che successivamente prenderà il nome “The Wine Advocate“.

All’inizio le sue definizioni, i riconoscimenti olfattivi e sensoriali, ma soprattutto il suo modo di scrivere le note di degustazione in maniera fin troppo pomposa e roboante suscitarono qualche risata e scarso interesse. Bisogna considerare che il mercato dei vini di qualità negli Stati Uniti era ancora una nicchia riservata a ricchi appassionati o collezionisti.

L’avanzare della globalizzazione e l’apprezzamento per i prodotti enoici provenienti dal vecchio continente tardò poco ad arrivare e nel giro di soli 20 anni Robert Parker divenne un brand di grande successo. Nel 1998 i suoi abbonati raggiunsero la quota di 45.000 unità e il fatto stesso di essere menzionati da Parker divenne fattore di grande notorietà nel mercato Statunitense. Nei 20 anni successivi la fama di Robert Parker e delle sue valutazioni conquistarono il mondo, dagli addetti ai lavori al pubblico internazionale.

Oggi molti corsi da sommelier si rifanno al modo di scrivere di Robert Parker. La sua definitiva consacrazione arrivò con l’invenzione del sistema di valutazione dei vini in centesimi, che è ancora il sistema di riferimento per il settore della critica enologica internazionale.

Dal compimento di un sogno alla vendita di The Wine Advocate

Con lo svilupparsi di un interesse enoico internazionale sempre più fine, Robert Parker divenne il punto di riferimento per il pubblico appassionato e gli addetti ai lavori.

Dopo quasi 40 anni di carriera, nel 2012 decise di dare una svolta alla sua carriera e alla sua creazione, cedendo la maggioranza delle quote di The Wine Advocate per 15 milioni di dollari ad un gruppo di investitori di Singapore.

Robert Parker continuerà comunque a guidare le degustazioni di Francia e California fino al 2017, quando il Gruppo Michelin acquisisce il 40% della società di Robert Parker. Per essere più precisi, a partire dal 2001, le degustazioni dei prodotti vennero delegate ad uno staff di esperti e sommelier.

La scelta dei collaboratori venne fatta da Parker personalmente, che divise i prodotti da degustare per regione di produzione e attribuì ad ogni membro dello staff la responsabilità di una o più regioni. La scelta di avere un responsabile che si occupasse di prodotti di provenienza simile permise di mantenere coerenza e metro di paragone nelle varie note degustative e punteggi assegnati ai prodotti oltre ad una formazione completa dell’operatore stesso.

Questa formazione, costruita attraverso l’esperienza diretta con i migliori vini del mondo e in osmosi con il carisma e le capacità di Robert Parker, hanno contribuito alla crescita dei collaboratori come Antonio Galloni per citarne uno. Citiamo Antonio Galloni perchè, a seguito dell’ingresso di investitori di Singapore in The Wine Advocate, nel 2013 decise di lasciare Parker per avviare un progetto simile e tutto suo come Vinous. Godendo già di una certa notorietà nell’ambiente della critica, anche Antonio Galloni e Vinous riescono ben presto ad ottenere visibilità e una certa rilevanza soprattutto in Oriente.

Potete trovare a questa pagina una selezione di prodotti recensiti da Vinous.

Robert Parker: la creatura dietro all’uomo e i progetti futuri

Emerge evidente che la bravura di Robert Parker non si è limitata negli anni alla sua capacità critica e divulgativa avuta per il mondo del vino. Infatti oltre al sistema della valutazione dei vini in centesimi, è riuscito a creare un gruppo di professionisti capace di portare avanti la sua creatura una volta deciso di lasciarla e non solo.

Ogni anno e in ogni nazione ci sono migliaia di persone che attendono le sue note di degustazione prima di comprare una bottiglia di una nuova annata, o propendono per quelle menzionate in The Wine Advocate tra etichette simili.

Molti prevedono l’imminente passaggio di Wine Advocate all’interno del Gruppo Michelin, passaggio che segnerebbe il debutto in grande della celebre Guida Michelin anche nel settore del vino.

Insomma la figura di Robert Parker, anche ora che si è fatto da parte, lascerà un segno e rimarrà un’icona, il primo wine-influencer.

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