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Sommelier AI: mito o realta’?

Riusciremo ad avere un giorno un sommelier AI? Un sommelier che ci consigli che vini scegliere per il Black Friday prima ancora del Black Friday? Un sommelier che non ci fara’ mai fare brutta figura a tavola? Un C3PO del vino?

xtraWine si e’ avventurata nel mondo dell’AI applicata al wine tasting per scoprire se effettivamente riusciremo, un giorno, a fare si che l’intelligenza artificiale ci porti anche il sommelier.

Con il Black Friday alle porte e tantissimo vino da preparare per i nostri xtraWine aficionados, ci siamo messi a pensare a come sarebbe il mondo se potessimo chiedere ad un sommelier AI di indicarci quali vini scegliere, acquistare e come fare belle figura a tavola. Abbiamo scritto tanto su come fare bella figura quando il cameriere “arriva a tavola e chiede Chi Assaggia”. Pero’ ci siamo detti: riusciremo a chiedere ad un algoritmo di assaggiare per noi e scegliere il vino giusto per la nostra serata?

Andiamo per ordine. Cosa e’ un algoritmo? Come facciamo a far assaggiare vino ad un algoritmo?

AI sommelier
Foto che ci fa sembrare fighi

xtraWine curiosity corner: Che cosa e’ un algoritmo?

Un tempo un termine noto a pochi appassionati di computer e del genio di Turing, ora ne parliamo quotidianamente e lavoriamo anche con loro.

Quante volte ci e’ capitato di dire “l’algoritmo di Instagram mi mostra tutte foto di vino da quando ho iniziato a seguire xtraWine” o “da quando e’ cambiato l’algoritmo di TikTok non riesco piu’ a seguire le peripezie dei magazzinieri di xtraWine”? Migliaia.

Un algoritmo non e’ altro che una sequenza molto rigorosa di istruzioni che vengono date ad una macchina per eseguire specifici tasks computazionali. Un algoritmo viene di solito utilizzato per compiere dei task che sarebbero troppo difficili a mano. O tediosi. Ma non lo fa da solo. Un algoritmo per funzionare ha bisogno di tre elementi:

  1. Un dataset con un numero finito di dati su cui ‘imparare’. Sorvoliamo sul fatto che dovremmo avere un training set ed un test set.
  2. Una serie di istruzioni su come leggere questo dataset in modo corretto. Queste istruzioni sono calcoli matematici complessi. Tale complessita’ e’ necessaria, quasi per ossimoro, per semplificare la complessita’ della realta’ e ridurre tutto a vettori e distanze euclidee.
  3. Delle persone che riescano a monitorare che l’algoritmo non stia sbagliando e ‘correggere’ l’algoritmo man mano che impata. Questo e’ importante perche’ una volta che si rilascia l’algoritmo nella giungla dell’informazione, non vogliamo creare mostri.

Anche se gli algoritmi sono sempre associati ai computer, in realta’ il primo algoritmo fu scritto quando questi non esistevano. Ada Lovelace e’ considerata la prima persona ad aver scritto un algoritmo nel 1800. A lei si deve il concetto di ‘loop’.

Quando parliamo di AI parliamo pero’ di algoritmi ancora piu’ avanzati. Entriamo infatti nel mondo dei neural networks. Ovvero, processi di apprendimeento machine-to-machine che prevedono un input umano minimo. L’intelligenza Artificiale (AI) utilizza neural networks e deep learning in ways that resemble the work of our brains. Incredibile giusto?

This is AI 121 with xtraWine!

Ma spostiamoci al vino.

Sommelier AI: e’ davvero possibile?

Il mondo del vino ha iniziato ad interessarsi alla tecnologia ‘interessante’. Basti pensare a Napa Valley che ha iniziato a vendere vini via NFTs. Ma avere un token di una bottiglia piuttosto che la bottiglia non e’ la sola cosa che le aziende di vino stanno facendo. Intelligent agents sono usati per riuscire a determinare quando iniziare a lavorare sulla vigna, quando iniziare la vendemmia. l’AI ha tantissime applicazioni nel mondo del vino. Eppure, ricercatori del National Institute of Standards and Technology (NSIT) hanno deciso di applicarlo anche altrove: nel wine tasting.

Un sommelier AI e’ possibile.

E’ possibile fare il training di un algoritmo e far ‘assaggiare’ il vino alla macchina e sapere come e’, da quali uve deriva e come e’ alla vista, al naso e al palato. Come?

Dati.

ENOS, il nostro progetto

I ricercatori della NSIT hanno fatto il training di un algoritmo basandosi su un dataset di 148 vini provenienti da 3 uve. L’articolo in cui pubblicano i risultati dichiara che l’algoritmo abbia “aced the results”, ovvero che l’algoritmo non abbia fatto un minimo errore. Quindi, teoricamente, un sommelier AI non e’ piu’ una chimera ma lo troveremo prestissimo sulle nostre tavole, al ristorante e nei migliori punti vendita? No.

Anche se interessante, noi di xtraWine ci abbiamo pensato e ripensato. Un sommelier AI con un dataset di meno di 200 vino non riuscirebbe a riconoscere nemmeno un terzo dei nostri 12,000 vini e distillati. I piu’ scettici direbbero: pero’ possiamo incrementare il dataset. Assolutamente. Ma piu’ vario e variegato il dataset e maggiore e’ il rischio che l’algoritmo sia ‘corretto’ al 95% delle occasioni.

Un cane che si morde la coda?

No. Ci vorra’ ancora del tempo ma presto, entrando su xtraWine, potrete trovare un vostro sommelier AI che vi chiedera’ quale vino vorreste per quale occasione e vi aiutera’ a decidere quali vini acquistare in funzione di tante variabili. Fino ad allora, chiedete sempre e leggete il nostro blog!!

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