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Sgominata la banda che contraffaceva vino Gaja, Antinori, Ornellaia e Massetto

I carabinieri di Alba congiuntamente al Nucleo Investigativo di Cuneo e della Guardia di Finanza di Asti hanno bloccato un mercato redditizio di bottiglie contraffatte.

I marchi contraffatti

La banda contraffaceva alcuni marchi noti a livello internazionale come Gaja, Antinori, Ornellaia e Massetto.

Tra i vini contraffatti c’erano Sassiccacia, Tignanello, Sito Moresco, Amarone della Vapolicella e Valpolicella Ripasso.

La banda era distribuita in più regioni italiane

21 perquisizioni personali e domiciliari eseguite in Piemonte, in provincia di Pesaro-Urbino, Genova, Treviso, Milano, Roma e Brindisi.

L’operazione ha portato:

  • all’arresto di cinque arresti domiciliari
  • a quattro gli obblighi di dimora fra Piemonte, Genova, Pesaro, Milano e Brindisi.
vino contraffatto

L’attività investigativa, diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Asti, ha permesso di raccogliere gravi indizi nei confronti degli indagati.

I reati a carico degli imputati

Le accuse a carico degli indagati vanno dall’associazione a delinquere, riciclaggio, auto-riciclaggio, contraffazione di altri pubblici sigilli, frode nel commercio di bevande, contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine alimentare e emissione di fatture false per operazioni inesistenti.

Dove operava la banda

L’associazione a delinquere, attiva dal 2016, operava nell’Astigiano. La sua finalità era la produzione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine di prodotti agroalimentari contraffatti.

L’indagine si è allargata alla Svizzera, Canton Ticino, dove la banda agiva prevalentemente. In Canton Ticino la banda aveva avviato l’attività a delinquere, riuscendo a monopolizzare il mercato elvetico, vendendo falsi vini pregiati, di difficile reperibilità, vendendoli a prezzi competitivi e in grande quantità.

La refurtiva

Dal 2016 al 2018 sono state commercializzate oltre 54.000 bottiglie di vino contraffatto diretto al mercato elvetico, che produceva un provento illecito di circa 932.000 euro.

Nell’ultimo anno, con le perquisizioni personali e locali, sono state sequestrate:

  • 15.000 bottiglie di vino contraffatto
  • 19 cliché
  • 10600 etichette singole
  • 8393 contrassegni di stato per vini DOC e DOCG
  • 165.320 capsule di chiusura per bottiglie e marchi o loghi di aziende vinicole
  • oltre 200 kg di sostanze vietate in uso enologico come aromi, sciroppi e coloranti

Il valore di rivendita al dettaglio è di oltre 200.000 euro.

Le indagini sono riuscite anche a fare sequestrare al confine con la Svizzera ulteriori 4.884 bottiglie di vino contraffatto.

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