La regione Piemonte è nota per il fascino storico e sportivo di Torino, ma anche per le morbide colline langarole avvolte nelle nebbie autunnali, nelle quali le vigne crescono per dare i grappoli più nobili, come quelli del nebbiolo.
Oltre al Nebbiolo, vi sono anche altri vitigni autoctoni come Barbera, Dolcetto e Moscato Bianco che trovano la più felice espressione nei vini piemontesi.
Il vino piemontese, negli ultimi trent’anni, i vertici qualitativi riconosciuti anche a livello internazionale. Vediamo più da vicino alcuni vitigni di questa bellissima regione italiana.
Nebbiolo
Questo vitigno viene coltivato in Piemonte da almeno 800 anni che, tra le nebbiose colline di Barolo e Barbaresco, ha determinato, negli ultimi trent’anni, le sorti di molti produttori, portando i loro nomi in tutto il mondo. Il vino prodotto risulta essere di colore rosso granato con profumi che vanno dai frutti di bosco al tabacco, al cuoio, alle spezie, mentre in bocca sviluppa una potenza notevole. Denominazioni DOCG storiche sono Gattinara, Ghemme, Valtellina Superiore, mentre tra le DOC troviamo Bramaterra, Lessona; Nebbiolo d’Albam Fara e Carema.
Barbera
Conosciuto già nel Medioevo con il nome di “uva grigia”, il barbera è un vitigno autoctono italiano più coltivato dopo il Sangiovese e il più diffuso all’estero, dall’Argentina alla California e all’Australia, perché si adatta ai climi più diversi e dà buoni risultati anche su terreni poco fertili. Il vino, vinificato sia in purezza che in assemblaggio, risulta essere di colore rosso rubino con riflessi violacei, dai profumi intensi con note di frutta rossa, sottobosco e spezie.
Dolcetto
Vitigno diffuso in Piemonte e in Liguria e si produce soprattutto attorno a Alba (DOC), ma il più pregiato resta quello di Dogliani (DOCG), pur rimanendo famosi anche quello di Diano (DOCG), Asti ed Aqui. In Liguria viene coltivato nell’Orneasco (DOC) ed a Ovada (DOCG). Il vino si presenta di color rosso rubino tendente al violaceo, dal gusto piacevole di piccoli frutti rossi, mora e prugna, con un accenno speziato e un finale di mandorla amara.
Moscato Bianco
E’ uno dei vitigni più antichi e diffusi al mondo. Da non confondere con il moscato di Alessandria, conosciuto come Zibibbo, uva siciliana dalla quale si ottiene il Passito di Pantelleria. Il Moscato Bianco è presente in quasi tutto il territorio italiano, e dal Trecento si coltiva in Piemonte. Dalle sue uve si ricavano il Moscato d’Asti DOCG e l’Asti DOCG. Il vino ottenuto ha un intenso profumo di muschio fresco, fiori gialli, agrumi e frutti bianchi, lasciando in bocca un gusto gradevole di salvia, uvetta e miele.
Amo la buona cucina e le tradizioni enogastronomiche italiane, per me vino e dessert non sono solo un contorno ma la parte più interessante del buon vivere.