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Luigi Veronelli, tutto quello che c’è da sapere sull’enologo e gastronomo

Conosciuto e ricordato come enologo, cuoco, gastronomo e scrittore italiano, Luigi Veronelli rappresenta una delle personalità decisive nella valorizzazione e nella conseguente diffusione del patrimonio legato alla enogastronomia italiana. Animato dal desiderio di preservare le diversità corrispondenti alla produzione agricola e alimentare svolge vere e proprie battaglie a fianco delle amministrazioni locali, riservando particolare appoggio ai produttori al dettaglio.

Vivere, anche bere, anche mangiare, è pensare-pesare le qualità e separare il bello dal brutto, il buono dal cattivo, il vero dal falso.

L’anarchico Veronelli

Quanta anarchia ci può essere nella degustazione di un vino o nell’assaggio di un piatto? Ciascun uomo, dal più umile al più potente, vive il momento della tavola come un rito immancabile. Esso deve quindi educare e modellare la sensibilità per condurre tale momento ad un tempo di totale liberazione.

Veronelli dona alla storia dell’agricoltura, del vino e della cucina un enorme contributo, così come ristoranti importanti costruiscono la loro filosofia di lavoro e la loro estetica grazie ai consigli di Veronelli. Alcuni tra i più noti vini nascono da sue richieste e tanti altri raggiungono particolare notorietà per mezzo di parole da lui scritte.

La storia

Nel 1956 Veronelli muove i suoi primi passi iniziando un cammino che lo fa protagonista di una storia come assaggiatore che scrive, tempo in cui egli pubblica Il Gastronomo. Qui Veronelli pubblica Proudhon, De Sade e D’Annunzio, dove sullo fondo di una cultura fascista trova lo spazio per una vera e propria prospettiva individualista. Siamo negli anni ‘50, anni che suggeriscono e attribuiscono complessità alla figura di Luigi Veronelli che rintraccia la gastronomia come elemento cardine della cultura di un certo livello.

Negli anni ’90 le idee di Veronelli trovano più ampia diffusione nella personalità di Marc Tibaldi, un intellettuale e interlocutore capace di consegnare verità sul racconto che Veronelli fa della terra, quella che consente da sempre la commistione tra liberazione e dominio degli esseri umani. Questo legame reca nel 2003 alla creazione del progetto connetivo t/Terra e libertà/Critical wine. In esso il contadino e l’assaggiatore divengono elementi di qualcosa di molto più ampio, in grado non solo di generare conflitto, ma anche di sperimentare l’utopia mediante la produzione di forme e relazioni felici.

Sulla produzione

Nel 1961 Veronelli scrive che il produttore di vino non può essere un industriale,  ne I Vini d’Italia (Canesi Editore). Da qui la sua certezza nel ritenere che il peggior vino contadino è migliore del miglior vino d’industria e che i prodotti industriali agroalimentari sono nient’altro che il simulacro macchinico della vita, l’effetto della distruzione delle relazioni sociali in agricoltura e il surrogato sintetico dello scambio uomo-natura. (…) Il macchinismo contro cui ci battiamo è il divenire macchina della vita.

Il suo contributo

Oggi riconosciamo la sua vocazione a difendere una civiltà contadina millenaria, di quelle che la società tende a porre ai margini e che la cultura e la politica mette continuamente a rischio. La sua posizione di estrema difesa si mostra come concretezza di una spiccata sensibilità, come la possibilità di trovarsi dalla parte altra del consumo predatorio del mondo e delle relazioni, divenendo egli stesso fautore di un racconto umano che crea incessantemente bellezza e condivisione attraverso una bottiglia o un piatto.

Il punteggio Veronelli

Quello Veronelli è uno dei criteri per l’assegnazione di punti per il vino. In esso, oltre al doppio punteggio e ai centesimi, si affiancano le stelle (da 1 a 3). Oltrepassata la soglia dei 93 centesimi troviamo le super tre stelle dopo le quali c’è solo il Sole di Veronelli, che differenzia i vini con un mix di emozione nel bicchiere (una quindicina in tutto). I nuovi arrivati in guida non assumono stelle ma un trifoglio porta fortuna. La scheda del produttore, che è uguale per tutti, prevede solo una piccola presentazione aziendale.

 

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