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La vendemmia 2017 è la più precoce dell’ultimo decennio

Purtroppo lo strano andamento climatico, soprattutto nelle zone di Alessandria non è stato molto favorevole con i vigneti, tant’è che ha influito sia sulla qualità ma anche sulla quantità delle uve. A quanto pare c’è stato un calo del 15-20% rispetto allo scorso anno.

Secondo la Coldiretti infatti, la vendemmia di questo nuovo anno sarà la più scarsa e la causa è dovuta alla siccità e al caldo eccessivo. La gelata tardiva di maggio ha influito in maniera molto negativa sulla vegetazione ormai formata, mentre l’inverno mite e quasi asciutto ha portato ad un precoce germogliamento della vite e non solo ma con le grandinate c’è stato tutto il resto.

Il Presidente provinciale Coldiretti Roberto Paravidino ha affermato quanto segue: ” Con la quasi totalità delle uve ancora da raccogliere, in un contesto di incertezza climatica, sarebbe bene evitare giudizi perentori e frettolosi, che danneggiano il lavoro di tanti viticoltori per garantire in questo momento la qualità del Made in Italy”, e ancora: ” E’ stata un’annata climaticamente strana e anomala con punti negativi ma anche eccellenze. Scarsa purtroppo la quantità, con percentuali di carenza anche notevolmente differenti da zona a zona rispetto ad un’annata media”.

Una cosa è certa: si potranno bere vini molto diversi tra di loro, e sarà molto interessante evidenziare e differenziare la diversità tra i vari vini. Comunque sia, questa è un’annata che sarà ricordata per molto tempo.

Dunque, il clima pazzo di quest’anno, fra caldo secco e siccità da una parte, gelate tardive e grandinate dall’altra ha fatto si che la vendemmia quest’anno fosse scarsa. Infatti è stato appurato che sarà fra le più scarse del dopoguerra, con un calo della produzione di vino e mosto del 25%.

Previsioni di Assoenologi

Queste sono le previsioni di Assoenologi: Cali del 40% sono previsti in Lazio e Umbria, del 35% in Sicilia, del 30% in Toscana, Puglia, Abruzzo, Molise, Liguria, Basilicata, Calabria e Valle d’Aosta, del 25% nelle Marche e in Lombardia. In Sardegna la produzione calerà del 20%, mentre in Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Veneto la riduzione sarà del 15% e in Trentino Alto Adige del 10%. In controtendenza la Campania, dove si stima un aumento del 5%.

Unica consolazione per il nostro vino italiano è che nonostante tutto è il più richiesto all’estero. Secondo una recente indagine è stato dimostrato che nel 2017 il valore delle esportazioni aumenterà del 6.3% rispetto all’anno precedente. Però c’è da sottolineare che, se il vino sarà effettivamente scarso è chiaro che il prezzo tenderà ad aumentare.

Anche i nostri concorrenti non sono messi bene. In Spagna e in Francia infatti, sono previste vendemmie scarse, dovute al caldo torrido e alle gelate tardive.

 

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