Ecco come nasce il nuovo Caccia al Piano Bolgheri Superiore DOC.
Tutto inizia da un’attenta e minuziosa selezione delle migliori uve della vigna San Biagio. Il cru più importante della Tenuta e tra i più vocati dell’intero territorio Bolgherese, insieme a un calibrato blend tra Cabernet Sauvignon (70%) e Cabernet Franc (30%). Due vitigni che hanno trovato in questo piccolo paradiso protetto dai boschi le condizioni ideali per esprimere carattere, struttura, eleganza e propensione all’invecchiamento. È questa la carta d’identità di Caccia al Piano Bolgheri Superiore DOC, la nuova eccellenza creata dalla famiglia Ziliani.
La prima annata di Caccia al Piano Bolgheri Superiore DOC prodotta è la 2018, caratterizzata da un inverno dinamico, che nel mese di febbraio ha registrato temperature sotto lo zero per diversi giorni. La primavera è stata contraddistinta da abbondanti precipitazioni che hanno permesso una buona riserva idrica.
Le perfette condizioni climatiche dei mesi estivi, con temperature nella media e ottime escursioni termiche tra giorno e notte, hanno portato l’uva ad una maturazione ottimale.
La produzione totale del Bolgheri Superiore DOC per questa annata è dunque stata di 12.500 bottiglie da 750ml, 360 da 1,5l e 40 da 3l.
La vigna San Biagio
La storia del Caccia al Piano Bolgheri Superiore DOC ha inizio da qui, dalla vigna di San Biagio che fece scoccare una “scintilla” alla famiglia Ziliani grazie alla sua meravigliosa posizione, immersa all’interno di una fitta macchia mediterranea.
Con i suoi 11 ettari è il vigneto più esteso della Tenuta. Adagiato a 180 metri sul livello del mare e piantato a “schiena d’asino” sul colmo della collina che guarda i due versanti con un’esposizione Sud-Est e Ovest. Suddiviso in 7 parcelle, ha terreni molto eterogenei con una tessitura argillosa e calcarea ricca di scheletro. La costante ventilazione e la riflessione solare del mare, conferiscono alle uve una perfetta salubrità.
I vitigni sono coltivati con 3 diverse forme di allevamento: cordone speronato bilaterale, alberello impalcato e guyot, che variano a seconda della tipologia di terreno, vitigno ed esposizione.
Il sesto d’impianto è di 1,40 x 0,75 metri e la densità, molto fitta, ha una media di circa 9.500 piante ad ettaro. Questo fa sì che le radici della vite esplorino in profondità il terreno alla ricerca dei migliori elementi nutritivi minerali, consentendo una miglior resistenza ad eventuali carenze idriche.
Viene così prodotto un minor un numero di grappoli per pianta, aumentando la qualità e la complessità del Bolgheri Superiore Doc di Caccia al Piano.
La Vinificazione
Nell’annata 2018 la vendemmia del Cabernet Franc è iniziata il 26 settembre ed è finita il 29. Mentre il Cabernet Sauvignon è stato raccolto tra il 4 e 5 di ottobre con una resa per ettaro media di circa 60 quintali di uva. Come sempre, i diversi vitigni vengono vendemmiati manualmente in epoche differenti e successivamente vinificati separatamente.
Le uve, una volta arrivate in azienda in cassette da 15 kg, dopo un’attenta selezione manuale sul tavolo di cernita, vengono diraspate ad acino intero.
Fermentando poi sia in tini di acciaio inox che di rovere a temperatura controllata.
La maturazione di un anno avviene in barrique di rovere francese, proveniente dalle foreste certificate di Allier e Tronçais. I barrique sono sia nuovi (50%) sia di secondo passaggio e selezionati tra le migliori tonnellerie con diversi gradi di tostatura. Si procede poi al definitivo blend tra i differenti vini. Segue un ulteriore fase di riposo sia in botti grandi sia barrique per circa 12 mesi. Dopo l’imbottigliamento, un affinamento di 6 mesi in bottiglia conferisce al Bolgheri Superiore armonia ed eleganza.
Il vino, in questo modo, diventa una perfetta rappresentazione del proprio terroir.
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