La risposta breve, per chi non avesse tempo di leggere tutto l’articolo, è che una volta rilevato TCA in un vino, è troppo tardi per recuperarlo. TCA è il nome comune del Tricloroanisolo, prodotto del metabolismo di un fungo responsabile del sentore di tappo.
In passato una soluzione molto casalinga era buttare del cellophane, accartocciato in un decanter pieno di vino tappato. Il metodo non è mai stato particolarmente elegante ma sembrava funzionare grazie ad un polimero, il PVDC (polivinilidencloruro), presente nella composizione del cellophane stesso.
Tuttavia, le preoccupazioni relative alla difficoltà di produzione e le possibili ripercussioni negative sulla salute, hanno ridotto significativamente la sua presenza in cellophane ed altri materiali. Pare che i film utilizzati in cucina potessero rilasciare cloro negli alimenti e che bruciando, il PVDC, rilasciasse diossine. Alcune pellicole che utilizzavano questo polimero ora sono passate al polietilene.
Aldilà degli effetti presunti, il PVDC non ripuliva soltanto le tracce di TCA dai vini ma anche i composti aromatici e altre molecole utili. Quindi il risultato non è mai stato un vino perfetto, ma semplicemente senza i sentori della TCA.
Cosa fare se il vino è difettoso? Può servire decantare il vino?
No. Lasciare “respirare” un vino tappato non risolve il problema, anzi permetterà di essere certi che il difetto sia proprio la TCA. Infatti può giovare decantare un vino fortemente ridotto o troppo solforoso, lasciando che una o due ore di aerazione lascino sviluppare il bouquet spento dalla solforosa. Nel caso della TCA, l’esposizione all’aria farà emergere il difetto, non lo dissiperà.
Il difetto della TCA diventa molto più evidente col passare dei giorni. Ciò è utile ai consumatori che in questo modo possono avvisare del problema il proprio rivenditore di fiducia. In particolare xtraWine è molto attenta a questo genere di possibili inconvenienti poichè segnalare lotti o bottiglie difettose fa bene all’intera filiera.
Con qualsiasi vino difettoso (indipendentemente dal fatto che tu sia o meno sicuro di quale sia il difetto) ti consigliamo di verificare le schede del prodotto e contattare il fornitore il più presto possibile per conoscerne le policy sul reso. Resisti alla tentazione di versare il vino nel lavandino, sarebbe impossibile ottenere sostituzione o rimborso della bottiglia sfortunata. Inoltre, se restituisci la bottiglia, fallo con più di un terzo del vino e il tappo originale, infatti non sempre il venditore è anche il produttore del tuo vino preferito.
Come utilizzare il vino avanzato, cattivo o ossidato?
Può capitare che dopo una festa la tavola si svuoti degli invitati e rimanga qualche mezza bottiglia di vino, può capitare anche che un vino super consigliato deluda le aspettative, come evitare di versarlo nel lavandino?
Ecco qualche consiglio per conoscere meglio il vino ed evitare di sprecarlo.
- igienizzare frutta e verdura: la presenza di alcol nel vino permette di utilizzarlo come disinfettante naturale. L’azione battericida del vino pare sia talmente forte da poter neutralizzare Escherichia coli e salmonella. Vi basterà mettere il vino in uno spruzzino, irrorare frutta e verdura, risciacquarla, e il gioco è fatto!
- smacchiare e sgrassare vetri e superfici: sempre caricando uno spruzzino di acqua e vino (bianco questa volta), si può ottenere una soluzione detergente e sgrassante fatta in casa. La soluzione è particolarmente adatta per sgrassare e smacchiare olio e grasso in cucina o nel garage, facendo attenzione a materiali delicati come il marmo, perfetto sui vetri.
- maschera antiage: mai sentito parlare di vinoterapia? In questo caso non è l’alcol a sortire gli effetti desiderati bensì gli antiossidanti presenti nel vino rosso. Imbevendo un dischetto di cotone da trucco di vino rosso e picchiettandolo sulla pelle del viso, sentirete immediatamente i benefici di quegli antiossidanti. La pelle risulterà più morbida e levigata, un effetto ancora più prolungato e rilassante lo si può ottenere aggiungendo dello yogurt. Mescolate due cucchiai colmi di vino rosso con due di yogurt bianco, spalmatevi il viso e riposate dieci minuti distesi per lasciare agire il composto. Risciacquate infine con acqua tiepida… meglio eh?!
- marinare le carni: probabilmente vi è già capitato di utilizzare il vino in alcune ricette di brasati, arrosti, spezzatini e così via. Il vino è uno dei più antichi ed utilizzati insaporitori nella cucina europea, non tutti sanno che anche la carne alla griglia e il barbecue trova giovamento da una bella marinatura a base di vino, erbe aromatiche e olio di oliva. Questa marinatura può neutralizzare fino al 90% delle sostanze cancerogene sprigionate dalla cottura alla griglia, come farlo? Basta lasciare riposare le carni prima della cottura in un composto di vino, olio extra vergine ed erbe aromatiche, carni rosse tra le 4 e le 6 ore, pollo e maiale 2-4 ore.
- insetticida: se esiste qualcuno che non disdegnerà mai il vino o altri aromi così forti, quel qualcuno sono le mosche. Questo loro gusto avido può permetterci di riciclare il vino per intrappolarle. Prendiamo un recipiente dall’apertura larga come può essere un vasetto di marmellata o di yogurt, riempiamolo per metà del vino da buttare ed infine copriamolo con pellicola trasparente. La trappola è pronta, ci basterà bucare con uno stuzzicadenti la pellicola per invitare nel vasetto gli antipatici insetti che rimarranno intrappolati tra liquido ed ebbrezza.