La tenuta Brancaia a Castellina in Chianti venne acquistata all’inizio del 1981 dalla famiglia Widmer. La casa era disabitata e aveva bisogno di molti lavori di restauro ma le vigne, pur con sesti di impianto più ampi di quelli odierni, erano già in produzione. In Bruno e Brigitte Widmer nacque subito l’idea di iniziare a produrre vino e a farlo ricercando sempre la massima qualità. Nel settembre dello stesso anno, venne fatta la prima vendemmia e un anno dopo uscì il primo vino con etichetta Brancaia, il Brancaia Chianti Classico 1981. Non passò molto tempo e il Brancaia Chianti Classico 1983 si classificò al primo posto in una degustazione di Chianti Classico organizzata da Vinum, la rivista di vino con base a Zurigo e diffusa in tutti i paesi di lingua tedesca. Con questo primo posto Brancaia iniziò ad affermarsi a livello internazionale.
Con l’annata 2000 lo stile del Brancaia Chianti Classico cambiò: da vino di immediata bevibilità, senza lunghi affinamenti si passò ad un vino più corposo e strutturato, con maturazione in botti di rovere, senza però arrivare a tutti i mesi di maturazione previsti dal Disciplinare. Cosa che fu fatta a partire dall’annata 2009 che poté iniziare ad essere etichettate come Riserva. Nel 2013 l’interpretazione di Brancaia della denominazione si sdoppiò: da un lato, rimase la Riserva, che completava la verticalità del Sangiovese con la morbidezza del Merlot e una maturazione in fusti di rovere francese. Dall’altro, nacque un nuovo Chianti Classico.
Brancaia Chianti Classico
Fin dalla prima annata, Brancaia CHIANTI CLASSICO è stato un omaggio al nostro territorio e all’uva che più lo caratterizza. Questo Sangiovese in purezza affascina per la sua autenticità e la sua estrema bevibilità. Colpisce per la brillantezza del suo colore, al naso si ritrovano sempre ben definite le note di ciliegia matura, uno degli aromi tipici di questa varietà, e, in bocca, una piacevole freschezza incontra tannini fermi e giovani. Dopo 12 mesi in vasche di acciaio e cemento, il vino è immediatamente pronto da bere. È un godibilissimo Chianti Classico dalla semplicità accattivante. Con la prima annata ha vinto i Tre Bicchieri, massimo riconoscimento della Guida del Gambero Rosso e, fra gli altri, Monica Larner, l’Italian Editor per Robert Parker, ne ha scritto con parole lusinghiere: “Brancaia è nota principalmente per i suoi eccellenti risultati con vitigni internazionali, ma riesce anche a produrre Sangiovese di prima qualità”.
Le uve sono raccolte nelle nostre due tenute nel Chianti. In entrambe troviamo un tipico clima continentale, con inverni freddi ed estati molto calde, ma morfologicamente hanno caratteristiche diverse fra loro. Se a Castellina in Chianti (200-250 metri s.l.m.) la profondità del terreno e la buona componente argillosa esprimono vini di maggiore struttura, a Radda (350-420 metri s.l.m.) terreni maggiormente dotati di scheletro e meno profondi danno vita a vini eleganti e profumati. Il nostro obiettivo è far sì che questa diversità si rifletta nei nostri vini, li caratterizzi e ne aumenti la complessità.
Sugli scaffali si trova l’annata 2019, caratterizzata da un inverno piuttosto mite con poca neve che è rimasta appena, e successivamente da una primavera piovosa con temperature basse. La fioritura e le successive fasi fenologiche delle viti sono state quindi più tardive rispetto agli anni precedenti. Le piogge sono cessate a fine maggio e siamo passati direttamente da condizioni di freddo e umido a condizioni di mezza estate.
Nei due mesi successivi abbiamo avuto una bella giornata dopo l’altra con temperature fino a 40 ° C, ma grazie alle abbondanti piogge primaverili non si è verificato strass idrico. E prima che diventasse troppo secco, c’è stata una notte tempestosa e piovosa alla fine di luglio. Dopo un agosto caldo e asciutto, settembre è stato caratterizzato da leggere piogge diurne e temperature intorno ai 30 ° C con notti decisamente più fresche, condizioni ideali per raggiungere la maturità tecnologica e fenolica ottimale: abbiamo raccolto uve in perfetto stato e perfettamente mature.
È un vino che fa della freschezza la sua cifra stilistica e che ben si abbina a salumi, formaggi, pasta, pollame, carni alla griglia. E nei nostri mesi estivi avete mai provato a berlo più fresco? Sarà perfetto per esaltare anche zuppe e piatti di pesce al pomodoro.
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