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Bere meno per bere meglio: gli italiani e il vino

E’ cosa nota che gli italiani siano dei buoni intenditori di vino, ma l’aspetto curioso che emerge, è che bevono di meno ma meglio. Questo è quanto si apprende da una ricerca condotta da Federvini sul consumo in Italia delle bevande alcoliche.

Infatti è stato dimostrato che, negli ultimi 5 anni a questa parte c’è stato un calo di consumatori pari al 5%, in particolar modo su liquori, distillati e cocktail. A dare il buon esempio sono i ragazzi sotto i 30 anni di età, i cosiddetti Millenials.

Coloro che dichiarano di consumare oltre un litro e mezzo di vino al giorno sono passati dal 7,4% al 2,3% nel 2016. Dunque, gli amanti del vino sono diventati più attenti alla qualità. In Italia non è solo diminuito il consumo di alcool, ma prima di acquistare una bottiglia, si informano sulle caratteristiche organolettiche, la provenienza, l’origine e via dicendo…

Secondo gli ultimi dati riportati pare che nel 2016 coloro che consumavano vino erano sui 28 milioni di persone, così suddivisi:

  • 56,5% over 65 anni
  • 58,4% avente un’età compresa tra i 35 e i 64 anni
  • 48,6% tra i 18 e i 34 anni di età

Sono per lo più i giovani a puntare su vini di qualità tenendo in considerazione prima dell’acquisto i fattori citati precedentemente.

Anche se la spesa per il vino è diminuita negli ultimi anni a questa parte per colpa della crisi economica che ancora oggi attanaglia il nostro Bel Paese, pare che nel 2015-16 ci sia stato un leggero rialzo, pari al 9%.

Secondo le ultime ricerche condotte anche la platea dei consumatori è cambiata. Cosa significa? E’ molto semplice: se un tempo coloro che acquistavano vino erano nella stragrande maggioranza dei casi, persone con bassi livelli di scolarizzazione, ora le cose sono leggermente cambiate. Ad interessarsi al mondo del vino e a tutto ciò che ruota intorno ad esso sono i diplomati ma anche i laureati.

Quali sono i vini che vengono maggiormente apprezzati dagli italiani?

Di sicuro il Made in Italy rimane la preferenza degli italiani. Per il 91,2% degli intervistati, il primo requisito che prevale nella scelta è l’italianità. Poi segue la certificazione d’origine. L’85,9% dei consumatori sceglie dunque vini Dop ( denominazione di origine protetta) mentre l’85,2% sceglie IGP (Indicazione geografica protetta). Indice che in entrambi i casi il vino viene visto non più come una semplice bevanda da sorseggiare durante un pasto, ma come una connotazione simbolica fatta di tradizioni e cultura.

Un altro elemento determinante nella scelta del vino è il brand. Infatti è proprio il 70% dei consumatori che prima di scegliere il vino valuta il marchio.

L‘Italia è il maggior produttore di vino europeo, ma nonostante questo, all’estero la qualità del vino Made in Italy viene vista inferiore rispetto a quello francese e tedesco. Secondo il presidente di Federvini, Sandro Boscaini, bisogna fare di più concentrandosi maggiormente in un modello imprenditoriale caratterizzato da un’adeguata comunicazione. Purtroppo questo manca ed è evidente se si pensa al blocco dei fondi europei per la promozione del vino nei Paesi extra UE, in quanto le aziende vitivinicole italiane non hanno avuto la possibilità di affermare i propri prodotti all’estero per via di adeguate risorse.

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