Consumati freddi, in seguito a lessatura, per preparare gustosi antipasti o per dare un accento diverso ad insalate di pasta oppure caldi, in special modo alla brace, abbinati a crauti, purè di patate o da assaporare con ketchup, maionese o senape, magari in un buon panino. Stiamo parlando dei wurstel. Oggi è così semplice disporne che li riteniamo quasi come un alimento nostrano. Vediamo come sono fatti.
Caratteristiche
Il wurstel non è altro che una specie di insaccato preparato con carni tritate bovine, avicole o suine. Quello generalmente più diffuso in Italia trova corrispondenza nel Wiener o Wiener Würstchen (letteralmente “salsicciotto di Vienna” o “viennese”) reperibile in Germania. In Svizzera questo identico prodotto prende il nome di Wienerli e in Austria Frankfurter (Würstel), salsicciotto di Francoforte. Originariamente, le due tipologia, Wiener e Frankfurter non presentavano le stesse caratteristiche di composizione e forma: il primo era formato da carne suina e bovina, era più corto e si serviva abbinato a un altro; il secondo invece era composto dalla sola carne suina, più lungo e servito da solo.
Preparazione
Il wurstel, prima di arrivare a noi nella sua forma e consistenza finale, è sottoposto a una particolare macinazione insieme a grasso di maiale, aromi, additivi e acqua (o ghiaccio), insaccata e quindi cotta in appositi forni a vapore.
Il budello naturale o artificiale funge da involucro, mentre per quelli senza pelle il budello si toglie prima del confezionamento in lattine metalliche. Il formato classico prevede una componente di quattro pezzi, ma vi sono anche formati grandi o quelli contenenti mini-würstel della lunghezza di 3-4 centimetri, tipici nella preparazione di spiedini o antipasti. Vi sono poi quelli ripieni di formaggio e di salse, anche würstel vegetali, preparati con verdure finemente tritate e bollite.
Il consumo
Chiunque abbia toccato terra lungo la parte settentrionale d’Europa, avrà sicuramente goduto della comune tradizione che vede la vendita dei wurstel caldi per le strade e le vie dei centri storici in tipiche bancarelle o carrettini, all’interno di panini conditi da salse. Si tratta di quello che gli statunitensi riconoscono come hot dog (letteralmente, “cane caldo”).
Nel consumo casalingo è comune cuocerli su una piastra o sulla griglia o bolliti e servirli accompagnati da patatine fritte o insalata.
Vino e wurstel
Se si sceglie di mangiare un buon panino con wurstel, quasi sempre la bevanda che gli si abbina è la birra. Si tratta di un abbinamento già consolidato, una strada di sicura riuscita.
Oggi vi proponiamo di osare, di uscire dai consueti schemi e di assaporare il wurstel in abbinamento ad un vino, un Bianco frizzante, dal colore giallo paglierino tenue,
DOCG Conegliano Valdobbiadene Frizzante.
Alla mescita sprigiona immediatamente un bouquet ricco ed inebriante, con palesi rimandi ai fiori bianchi e ai frutti agrumati.
Al palato si mostra leggero, digeribile ed asciutto grazie anche al suo perlage vivace, ma fine e mai inopportuno ed invadente. Il suo gusto è piacevole, sottolineato dall’evanescenza delle bollicine e conferma esattamente le caratteristiche olfattive.