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Abbinamento vino e pesto alla genovese

Oggi parliamo di un vanto della cucina italiana, ovvero il pesto alla genovese. Si tratta di una salsa ligure davvero eccezionale, che piace proprio a tutti, sia a grandi che a piccini. La sua preparazione è davvero molto facile e anche chi è alle prime armi può cimentarsi nel realizzarla.

Questa salsa è a base di basilico, aglio, parmigiano, formaggio pecorino, pinoli e olio extravergine d’oliva. Per poter preparare questo condimento dal sapore unico bisogna mettere tutti questi ingredienti appena citati in un mortaio e con l’aiuto di un pestello di legno ridurli in una morbida e succulenta crema.

Vino e pesto alla genovese: qual è l’abbinamento perfetto?

Come abbiamo illustrato poc’anzi, l’ingrediente principale per questa ricetta è il basilico, naturalmente oltre a ciò ci sono altri ingredienti che danno quel senso di grassezza e untuosità in bocca come i formaggi grattugiati, i pinoli e l’olio extravergine d’oliva.

Quindi, per il pesto serve un vino che abbia alcune caratteristiche. Vediamole più nel dettaglio quali sono:

  • il vino deve essere in armonia con il pesto sia per quanto riguarda il gusto che i profumi
  • il vino deve avere la funzione di sgrassare la bocca dall’untuosità rilasciata dalla salsa

Per poter assolvere a tale compito, il vino deve possedere una certa acidità. Ma la domanda a questo punto sorge spontanea: come riconoscere un vino con una discreta acidità? La risposta è molto semplice, ovvero deve rilasciare in bocca una sensazione di freschezza. E dal punto di vista della freschezza sono meglio i vini bianchi anziché quelli rossi.

Infatti quasi tutti i vini bianchi, a patto che non siano invecchiati, regalano al palato una sensazione di freschezza. In aggiunta rispetto a i vini rossi, quelli bianchi possiedono meno tannini, ossia le sostanze responsabili dell’astringenza.

Vino e pesto alla genovese: quale miglior vino si sposa perfettamente con questa salsa?

Per poter equilibrare i sapori sia della salsa che del vino, occorre che quest’ultimo sia fresco, leggero, profumato, saporito e non aggressivo. 

Il vino Pigato può rivelarsi un’ottima soluzione. Si tratta di un vino bianco di colore giallo paglierino, dal punto di vista dell’analisi del DNA esso è uguale al Vermentino. Al naso esprime profumi floreali, frutta gialla e bianca. In bocca ha una buona struttura, è armonioso, piacevolmente fruttato con una freschezza alquanto calibrata.

Si degusta ad una temperatura di 8-10°C. Si può abbinare con primi piatti liguri o a base di pesce. Le versioni più invecchiate invece si sposano molto bene con carni bianche e formaggi di media stagionatura.

Vino e pesto alla genovese: Fiano d’Avellino

E che dire del vino Fiano d’Avellino? Esso ha un colore giallo paglierino con riflessi verdolini. Al naso si presenta delicato e leggermente austero. Si avvertono note di menta, cioccolato bianco, pesca bianca, salvia e agrumi.

In bocca invece il sapore è fine ma pieno e appagante. Una bella acidità ne esalta la freschezza. E’ ideale anche con fritture di pesce e semplici antipasti freschi.

Da non dimenticare anche il Sauvignon del Collio e il Vermentino di Gallura. Pure questi due vini sono perfetti con il pesto.

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