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Abbinamento vino e gamberoni arrosto, i consigli

I gamberoni sono crostacei decapodi, genericamente chiamati gamberi, con desinenza diversa, gamberoni o gamberetti, a seconda delle loro dimensioni.

Dunque i gamberoni del Mediterraneo, possono essere soltanto due varietà, l’Aristeomorpha foliacea, tipica dei fondali fangosi, di colore rosso intenso, e l’Aristeus antennatus, che si trova fino a 1400 metri di profondità, di colore rosso più pallido; possono arrivare fino a 22-25 centimetri di lunghezza, hanno un lungo addome al termine del quale si trova la coda, che permette loro di indietreggiare velocemente.

Per 100 grammi di gamberone abbiamo 100 calorie, proteine, carboidrati e pochissimi grassi; inoltre apportano all’alimentazione diversi sali minerali, tra i quali potassio, fosforo, sodio, magnesio e ferro, ed una piccola percentuale di vitamine.

Il loro pregio più grande è comunque il sapore, tenero e delicato, ma anche deciso e saporito, soprattutto se cotto con il suo guscio, che protegge le carni e mantiene la morbidezza, carica di profumo di mare.

Come preparare i gamberoni arrosto

Innanzitutto occorre scegliere i nostri gamberoni in pescheria, e bisogna fare attenzione alla loro freschezza: il corpo deve essere tutto ben attaccato, con nessuna parte che pende desolatamente, l’aspetto deve essere lucido e non opaco, e gli occhi ben evidenti. Anche il profumo è importante, i gamberoni si deteriorano facilmente ed è subito intuibile dal cattivo odore che emanano.

Ora che li abbiamo sul tavolo della nostra cucina, li laviamo velocemente sotto l’acqua corrente, non troppo a lungo, li deponiamo sul dorso e togliamo tutte le zampette; poi li giriamo e facciamo un bel taglio lungo tutto il carapace, fino alla fine; questo rende più semplice consumarli, e ci aiuta anche per poter eliminare il filo nero dell’intestino, che rovinerebbe il sapore.

Consigliamo una marinatura composta di olio, aglio, e succo di limone, nella quale lasciare i gamberoni per almeno trenta minuti prima di metterli sulla griglia, o sulla piastra di ghisa, o dovunque abbiate deciso di arrostirli; meglio cuocerli con il loro guscio, come dicevamo, per mantenere la morbidezza delle carni; nel caso in cui, invece, dobbiate sgusciarli, avvolgeteli in foglie di limone, o altro tipo, che possano proteggerli dalla violenza del fuoco, che non deve mai essere troppo vicino.

Cuoceteli tre minuti per lato, perché i gamberoni fanno molto in fretta ad essere pronti; potete servire con la stessa salsina della marinatura, o con altra salsa da voi preferita. L’importante è non esagerare, affinché il delicato sapore del gamberone non venga sovrastato dagli altri.

Quale vino abbineremo ai nostri gamberoni arrosto?

La scelta spazia tra alcuni nomi molto conosciuti e graditi: il Fiano di Avellino, ad esempio, dal colore giallo paglierino, il bouquet fiorito ed elegante, il sapore secco ed armonico; oppure il Soave classico, stesso colore, profumo fresco e vinoso, delicato, che ricorda il sambuco e la ciliegia, ed il sapore fresco e gentile.

Ancora due possibilità: la Vernaccia di San Gimignano, colore paglierino dorato, profumo fine e penetrante, sapore asciutto con caratteristica vena amarognola; oppure ancora Colli Orientali del Friuli Ribolla gialla, paglierino dorato anch’esso, dal profumo vinoso tenue, con sentore di acacia, e sapore asciutto e pieno, gradevolmente amarognolo.

 

 

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