L’ #xtraWinexperience continua in Trentino Alto Adige!
Ad Aprile vi porteremo in Trentino, Lombardia e Fruili Venezia Giulia, alla scoperta di queste bellissime regioni.
Questa settimana xtraWine parla del Trentino Alto Adige, introducendo la storia della regione e due vini che meglio rappresentano il concetto di cultura del vino che caratterizza questa regione del Nord Italia.
Il Trentino Alto Adige
Posizionata nella parte piu’ Nord dell’Italia, il Trentino abbisogna di davvero poche introduzioni. Montagne incantevoli danno il benvenuto a turisti, curiosi ed appassionati di outdoor durante tutte le stagioni. Localita’ come Passo di Resia con il suo iconico campanile sommerso e’ una delle attrazioni piu’ suggestive della Val Venosta. Per non parlare poi della Valle del Venoi, una tra le piu’ verdi del Trentino (se non di molte altre regioni limitrofe!).
Quello che pero’ vogliamo raccontarvi oggi e’ la storia del Trentino. E dei suoi vini.
Il Trentino Alto Adige e’ composto da due aree: il Trentino e l’ Alto Adige. Come altre poche regioni Italiane che scopriremo durante il nostro viaggio, il Trentino e’ una regione a statuto speciale, e lo divenne nel 1948. Le lingue parlate sono due, l’italiano ed il tedesco.
Fun fact: prima della Seconda Guerra Mondiale la regione si chiamava Venezia Tridentina, nome atto a designare i territori tra il Veneto ed il Friuli Venezia Giulia.
La parte piu’ affascinante di questa regione e’ la sua storia. Una storia che vede il vino come protagonista.
Come per il Veneto, anche nel Trentino la tecnica della coltivazione dell’uva risale al 500 BC.
Fu pero; durante l’epoca Romana che il Trentino inizio’ ad affinare le tecniche vitivinicole. Le affino’ a tal punto che, dal 15 BC inizio’ un vero e proprio mercato del vino Trentino. Infatti, grazie al commercio che caratterizzava la vita Imperiale, il vino prodotto in Trentino veniva esportato ovunque all’interno dei confini dell’Impero.
Questa importanza porto’ ad un avanzamento della tecnica vitivinicola di dimensioni enormi per il tempo: la tradizione vitivinicola iniziata dalla popolazione dei Raeti o Reti venne arricchita dalle tecniche Romane di coltivazione su terrazzamenti in terreni scoscesi. Questa evoluzione tecnica fece del Trentino uno dei maggiori esportatori di vino dell’Impero, secondo solo al Veneto.
Affascinante!
Ancora piu’ affascinante e’ l’evoluzione della tecnica vitivinicola Trentina durante il Medioevo. Durante il Medioevo il Trentino inizio’ un commercio quasi globalizzato del proprio vino. Ovviamente non parliamo di esportazioni enormi ma il commercio del vino inizio’ a vedere l’input dei mercanti Arabi, iniziando un vero e proprio trade del vino del Trentino al di la’ dei confini Europei. Al di la’ del Mediterraneo.
Nel Medioevo, quando farsi una passeggiata da un feudo ad un altro non era un’opzione, il vino del Trentino viaggiava per l’Europa ed al di la’ dei confini del Mediterraneo!
Durante questo periodo si assistette anche ad un affinamento delle tecniche della coltivazione dell’uva grazie alle attivita’ dei monaci. Anzitutto, i monaci iniziarono a scrivere testi e guide sulle tecniche per coltivare uva e migliorare la resa dei chicchi. Inoltre, i monaci dalla Bavaria e dalla Svevia iniziarono a comprare terre in Trentino (gia’ coltivate o finalizzate alla coltivazione di vigneti), cercando di innovare continuamente le tecniche di viticoltura e produzione del vino.
Dopo la fine del Medioevo il vino Trentino, anche grazie alla Corte D’Asburgo, inizio’ ad entrare nelle corti, entrando qundi nelle sfere aristocratiche Europee.
Facciamo fast forward al 1872: I viticoltori del Trentino, capendo l’importanza di lavorare come team piuttosto che farsi competizione, unirono le forze, dando vita all’Istituto Agrario di San Michele Adige e, nel 1893, crearono le prime cooperative. Alla fine del XIX secolo, il Trentino poteva inoltre contare su una rete ferroviaria che rese il trasporto del vino possibile anche su distanze estesissime. Due anni dopo i fratelli Lumiere avrebbero rilasciato il loro primo film Arrival of a Train at La Ciotat che causo’ caos nel cinema! Per allora, il Trentino aveva gia’ massimizzato l’utilizzo di questa nuova ‘tecnologia’, il treno.
Due vini per meglio conoscere il Trentino
Per conoscere il Trentino ed apprezzarne i vini, xtraWine ha scleto di introdurre due vini pluri-premiati, dalla storia interessante ed affascinante.
- Cavit Trentino Superiore Muller Thurgau Zeveri 2018
- Girlan Alto Adige Pinot Nero Trattmann Mazon Riserva 2018
Cavit Una Tantum Riesling Renano 2014
Cavit – acronimo di Cantina Viticoltori del Trentino – e’ una cooperativa composta da 11 aziende locali e circa 5,250 produttori, coprendo circa il 60% dell’ area dedicata alla coltivazione del vino Trentino.
Cosa e’ il Cavit Una Tantum Riesling Renano 2014?
Vitigno originario della Valle del Reno in Germania, il Riesling si è diffuso poi in Alsazia, Austria ed Italia; viene considerato una delle varietà a bacca bianca di maggior pregio a livello mondiale per la sua capacità di far nascere vini dalla grande personalità ed eleganza oltre ad avere una eccezionale capacità di invecchiamento pari a molti vini rossi di grande caratura e notorietà.
Una Tantum nasce da una vendemmia molto difficile, il 2014, caratterizzata da un andamento climatico con temperature inferiori alle medie stagionali e frequenti piogge durante gran parte della stagione vegetativa; proprio nelle condizioni più difficili da questa varietà si riescono ad ottenere vini di grande longevità e carattere.
Dal colore giallo brillante con riflessi verdolini il Cavit Una Tantum Riesling Renanon 2014 presenta un bouquet complesso ed elegante con profumi fruttati che ricordano la mela golden, l’albicocca e la pesca. Il tutto e’ poi arricchito da una nota minerale quasi unica.
Al sapore è un vino ben strutturato, di ottima mineralità e grande acidità, con finale armonico ed asciutto. Eccellente con il pesce ed i crostacei. Si sposa bene con la cucina asiatica, i formaggi caprini e le carni bianche.
Girlan Alto Adige Pinot Nero Trattmann Mazon Riserva 2018
La Cantina Girlan nasce nel 1923, per opera di 23 viticultori, nella località di Girlan/Cornaiano in Alto Adige in un maso storico del Cinquecento.
Allora, una novantina di anni fa, quei 23 viticoltori producevano appena 2.700 ettolitri di vino.
Attualmente la Cantina Girlan conta 200 soci viticultori, dislocati in un’area di coltivazione dei vigneti di 220 ettari, nelle migliori zone produttive dell’Oltradige e della Bassa Atesina.
Il vino che introduciamo oggi e’ il Girlan Alto Adige Pinot Nero Trattmann Mazon Riserva 2018.
Il suo colore rosso rubino con lievi sfumature granate offre un profumo intenso, che fa pensare e ricordare il Trentino. Profumi intensi e complessi con sentori di frutta matura, ciliegia e marasca rendono il vino poliedrico, ottimo vino da pasto, ma anche particolarmente adatto agli arrosti, cacciagione ed ai formaggi piccanti. Cosa si puo’ volere di piu’?