La Commissione agricoltura della Camera ha approvato all’unanimità in sede legislativa il testo unico sulla viticoltura e la produzione del vino, confermando il testo inviato dal Senato: il settore dell’enologia in Italia ha dunque una nuova legge, che in 90 articoli riassume e armonizza le normative precedenti sulla disciplina di riferimento per la produzione e la commercializzazione del vino, mettendo al centro semplificazioni amministrative, innovazioni sulle etichette ed enoturismo.
Un lungo iter
Sono stati necessari due anni per completare l’iter burocratico (mentre l’intervento era atteso da più di dieci anni per un comparto chiave dell’agroalimentare italiano), ma il testo è legge da ieri. L’ultimo atto è stato il ritorno alla commissione Agricoltura della Camera, perché l’analoga commissione del Senato aveva introdotto alcuni emendamenti, sulla scorta anche delle modifiche suggerite dalla commissione Giustizia del Senato per una migliore definizione delle sanzioni nel caso di contraffazione dei contrassegni di Stato (ovvero, le famose “fascette” che cingono il collo delle bottiglie a denominazione Docg e di molte Doc).
Testo Unico sul vino, cosa cambia per i produttori
In sintesi, questa è la filosofia della nuova legge sul vino in Italia: più certezza del diritto, meno contenziosi e un migliore sistema di controlli. Il tutto in un unico atto, che racchiude in 90 articoli tutto il volume di altri provvedimenti e leggi approvati in questi anni in ordine sparso (si parla di qualcosa come oltre 4 mila pagine), creando finalmente una normativa di riferimento chiara e unica. Tra le novità principali c’è proprio il taglio della burocrazia, con la riduzione da dieci a sette anni dell’arco temporale entro il quale un vino DOC può richiedere il riconoscimento DOCG e quella da quattro a tre per le campagne necessarie alla richiesta di cancellazione della protezione, qualora le DOP e IGP non siano state rivendicate o certificate correttamente.
Le novità della legge sul vino
Il nuovo Testo Unico, inoltre, stabilisce regole più semplici per produrre, vendere e promuovere il vino, con una semplificazione burocratica in vari ambiti, dalla tutela delle denominazioni di origine e delle menzioni tradizionali alla commercializzazione del vino, dalla produzione alla disciplina sanzionatoria fino al sistema dei controlli. Inoltre, si punta molto sul binomio tradizione e innovazione, anche nei vigneti storici, con interventi come l’introduzione in etichetta di sistemi di informazione al consumatore (che possano sfruttare le nuove tecnologie per aumentare la trasparenza), sistemi di tracciabilità anche per i vini a IGT o la tutela e la salvaguardia dei vigneti eroici o storici. In particolare, su questo fronte saranno promosse azioni di ripristino, recupero e salvaguardia di quei vigneti che si trovano in aree soggette a rischio dissesto idrogeologico e con abbiano particolare valenza paesaggistica.
Cosa cambia per controlli e sanzioni
Semplificazione è la parola chiave anche sul versante dei controlli e delle sanzioni; nelle verifiche, ad esempio, si introduce il principio del raccordo tra le diverse autorità che operano nel sistema dei controlli (vale a dire circa 20 differenti soggetti attualmente impegnati, dalle Asl alle forze pubbliche fino agli enti di certificazione), che condivideranno i risultati dei propri controlli ed eviteranno duplicazioni nelle visite in cantina. Anzi, tutti i controlli sulle imprese vitivinicole saranno inserite nel Registro unico dei controlli (Ruci). Ma novità di rilievo sono attese anche nel sistema sanzionatorio, dove viene introdotto il principio del “ravvedimento operoso” che consentirà di sanare irregolarità solo formali con multe ridotte, evitando così il rischio di incappare in ammende amministrative pesanti.
Legge sul vino, il commento di Renzi
“In una sola legge abbiamo semplificato tutte le norme del settore dopo anni di attesa. Un piccolo passo, forse. Ma il settore del vino e dell’agroalimentare ha potenzialità fantastiche. E come sapete noi scommettiamo moltissimo su questo”. Questo è il primo commento del premier Matteo Renzi, contenuto nella e-news inviata ai militanti del Pd. Gli fa eco il ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina, che parla di “un’operazione di semplificazione che era attesa da anni e che consente di tagliare burocrazia, migliorare il sistema dei controlli, dare informazioni più trasparenti ai consumatori. Con il Testo unico – specifica Martina – possiamo contribuire a rafforzare la crescita di un settore che già oggi vale più di 14 miliardi di euro e con un export che supera i 5,5 miliardi”.
Parola ai produttori
Positivo anche il commento di Coldiretti, che osserva che la legge sul vino consentirà di tagliare “del 50% il tempo dedicato alla burocrazia; difatti ad oggi sono 100 le giornate di lavoro che ogni impresa vitivinicola è costretta a ‘sacrificare’ per soddisfare le 4mila pagine di normativa che regolamentano il settore”. Federvini, infine, sottolinea l’importanza dell’articolo 1 della nuova legge, che proclama ufficialmente il vino come patrimonio ambientale, culturale e paesaggistico del Paese: “È un riconoscimento importante per il nostro settore. Si è capita finalmente e all’unanimità l’importanza del vino come elemento identitario del Paese. E anche come bandiera dell’export italiano”, dichiara il presidente Sandro Boscaini.