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Vino e tiramisù, non il solito accostamento da dessert

È un dolce diffuso in tutta la Penisola, eppure ha una storia relativamente breve: il Tiramisù, infatti, è nato solo negli anni Settanta, probabilmente in Veneto, ma non tutti sono d’accordo e la paternità è discussa. Quel che è certo è il gusto inconfondibile di questo dessert, in grado davvero di tirar su e ridare il buon umore sin dal primo cucchiaio, soprattutto se abbinato a un buon vino.

Il dibattito sulle origini

Per quanto curioso possa apparire, vista la sua rapida diffusione in tutta Italia, la ricetta del tiramisù appare nei libri di cucina solo dopo gli anni Settanta del Novecento. Insomma, è un’invenzione recente, e secondo la versione più accreditata della storia avrebbe anche un padre ben definito: Loly Linguanotto, cuoco pasticcere al ristorante Alle Beccherie di Treviso, che proprio nel 1970 avrebbe perfezionato la preparazione del tipico “sbatudin”, un dolce povero a base di tuorlo d’uovo montato con lo zucchero, cui successivamente venivano aggiunti mascarpone e biscotti secchi detti baicoli. Ispirandosi alla sua esperienza lavorativa in Germania, il cuoco trevigiano realizza dunque una versione che ricorda i dolci al cucchiaio bavaresi, oltre che una tradizionale “zuppa inglese” con aggiunta di caffè. Proprio per queste ascendenze, però, il tiramisù è divenuto oggetto di contese tra regioni e città italiane, che ne reclamano la creazione: ad esempio, in Toscana citano tra i suoi progenitori la “zuppa del duca” preparata in onore di Cosimo III dei Medici a Siena.

La ricetta tradizionale del tiramisù

Il tiramisù è un dessert al cucchiaio a base di savoiardi, altri biscotti di consistenza friabile o pan di spagna, inzuppati nel caffè e ricoperti di una crema composta di mascarpone, uova e zucchero, che può essere aromatizzata con un liquore o vino liquoroso come il Marsala e infine ricoperto con una sventagliata di cacao amaro in polvere. Nella ricetta originale, in verità, non sono previsti il liquore e gli albumi d’uovo, e la forma stessa del dolce è rotonda; oggi, invece, si preferisce la versione classica a “mattonella”, oppure una presentazione con assemblaggio in bicchieri di vetro rotondi o a piramide, che permettono di vedere la stratificazione degli ingredienti. Inoltre, alcune varianti moderne prevedono l’impiego di panna montata in aggiunta al mascarpone, per rendere la crema più spumosa e leggera, o la sostituzione del caffè con altri prodotti come il cioccolato, le fragole, gli amaretti o il cocco, che ovviamente creano un effetto finale completamente differente per il palato.

Vino e tiramisù, i consigli per non sbagliare

Non è sempre facile riuscire ad abbinare il vino al tiramisù, perché questo dessert è ricco di carattere e di gusti, a cominciare dalla alla grassezza del mascarpone e soprattutto dall’aroma intenso del caffè che, con il suo sapore netto e persistente, rischia di creare effetti di contrasto poco piacevoli al palato, specialmente in presenza di bollicine. Per questo, l’ideale sarebbe propendere per un vino passito, intenso nel profumo e nel gusto, come il Passito di Pantelleria, il Moscato Rosa o lo Zibibbo, oppure servire il dessert in abbinamento con lo stesso Marsala utilizzato nella preparazione.

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