Il panorama dei vini in Italia è un panorama ricco. La qualità è assicurata e garantita da 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg). 332 sono i vini a denominazione di origine controllata (Doc). Mentre i vini a indicazione geografica tipica (Igt) sono ben 118. Oggi ci concentriamo in particolare sui vini Igt, un patrimonio spesso trascurato e non sempre valorizzato.
Vini Igt: significato denominazione
Il marchio IGT significa letteralmente Indicazione Geografica Tipica. Tale marchio è la terza delle cinque classificazioni dei vini recepite in Italia.
Con questo termine si indicano i vini prodotti in aree generalmente ampie, che seguono i requisiti previsti per legge. Dal 2010, come già avvenuto per le DOCG e la DOC (confluiti nella denominazione DOP), la classificazione IGT è ricompresa nella categoria comunitaria IGP (Indicazione Geografica Protetta).
In generale, dunque, il il marchio Igt è sostanzialmente un vino tipico riconosciuto dall’Unione Europea.
Vini Igt: il marchio
Per poter ottenere questo riconoscimento, un vino deve essere prodotto nella rispettiva indicazione geografica.
Le uve impiegate devono provenire per una quota minima pari all’85 per cento esclusivamente da tale zona geografica, con indicate le caratteristiche organolettiche.
I requisiti sono meno restrittivi per quelli richiesti per i vini DOC, ma che rendono importanti i vini IGT perché li separano dai vini da tavola, che sono senza indicazione.
Un vino Igt, inoltre, può diventare Doc: trascorsi 5 anni, infatti, questa produzione può aspirare alla “promozione” se il vino possiede i requisiti richiesti dal disciplinare.
Vini Igt: cosa significa IGT
Questa categoria raggruppa vini prodotti in determinate regioni o aree geografiche, autorizzate a termini di legge, con le aziende che sono obbligate a rispettare il disciplinare di produzione.
In etichetta, oltre all’indicazione del colore, è consentito segnalare anche il vitigno impiegato (o i vitigni utilizzati) e l’annata di raccolta delle uve.
In alcune aree specifiche, il marchio IGT può essere sostituito con:
- “Vin de pays” (vini francesi o vini prodotti in Valle d’Aosta)
- Landwein (attribuito ai prodotti tedeschi e dai vini della provincia autonoma di Bolzano)
Non è raro poi che la collocazione di un vino tra gli IGT:
- avvenga per valutazioni commerciali
- avvenga per l’impossibilità di far rientrare il vino nei disciplinari delle zone di produzione a DOC e DOCG a causa della loro composizione (come vitigni utilizzati o altri aspetti del processo produttivo)
Vini Igt: requisiti
Tra le altre indicazioni previste si ricorda che il vino riconosciuto a marchio Igt non può utilizzare il nome di regioni o zone già impiegate per le DOCG o le DOC.
Il vitigno, inoltre, può essere menzionato solo quando la zona vitivinicola è di dimensioni significative.
In tutto il territorio italiano è espressamente vietato usare le uve da tavola per ottenere vini a indicazione geografica tipica, così come lo è anche per quelli a denominazione di origine.
Ci sono poi tre situazioni che possono provocare la decadenza dell’Igt:
- quando non vengono attivate entro tre anni dal loro riconoscimento
- se per 5 anni consecutivi i produttori iscritti all’albo dei vigneti non presentano denunce
- quando per 3 anni consecutivi non sono rispettati i disciplinari in più del 50% dei vigneti.
I migliori vini Igt d’Italia
L’indicazione non “valuta” la qualità della bevanda, perché un vino Igt può presentare caratteristiche organolettiche eccellenti.
Su xtraWine, ad esempio, potrete trovare alcuni prodotti che presentano le valutazioni più alte e che possono essere considerati tra i migliori Igt italiani. Potete esplorare i vari Igt: dalla Toscana ai Vigneti delle Dolomiti (o Weinberg Dolomiten), dalle Marche alla Sicilia, dal Lazio alla Puglia.
